Alla fine ha sempre ragione Kimi

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Ottobre 2015 - 20:30
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Non potevo non inaugurare il nuovo nome della mia area privata all’interno di “Passione a 300 all’ora” con chi, dell’arroganza di qualsiasi tipo, ha fatto uno stile di vita. “Arrogantissimo me” è il nuovo nome del mio blog. Dopo più di quattro anni “Semplicemente F1” viene abbandonato, per tagliare anche l’ultimo piccolo cordoncino ombelicale che mi legava ancora al passato. Dato che siamo pronti a festeggiare virtualmente i 3 anni (di già) di Passione a 300 all’ora (che sappiate, da ora in poi chiamerò amichevolmente “P300”), in questo mese mi sto dedicando a qualche rinfrescata. Una me la sono voluta dare anche io.

Perché “arrogantissimo”? Perché me lo sono sentito dire spesso, in diverse situazioni. Quindi va bene, da ora in poi lo sarò veramente per mantenere alta la fama. Devo dire la verità: ho consultato i nostri ragazzi sulla scelta del nome e diciamo che le opzioni giravano intorno allo stesso argomento. Anche perché questa nomea nei mesi si è trasformata in un tormentone: quindi perché non approfittarne, invece di utilizzare il solito nome banale, politically correct di turno? Al diavolo la politica (che non sopporto, forse perché in questo paese si fa tutto per fartela odiare).

Vorrei citare (altrimenti chi lo sente, lo Juventino) il caro Giancarlo Ceccoli che ha avuto per primo l’idea di questo nome. Piaciuto subito e approvato. E ora iniziamo con la nuova versione di un blog che mi ha permesso di farmi conoscere tra tanti appassionati, come e più di me, e di trovare anche amici che non badano alla forma ma alla sostanza. Che poi è quello che conta.

Guardatelo. Ammiratelo nell’immagine di copertina.
Può, secondo voi, un uomo così interessarsi di quello che si dice su di lui? Può un finlandese che ti mostra un’espressione simile, che solo con i gesti ti dice “che ‘razzo’ ne so” preoccuparsi di critiche e complimenti? No, e infatti alla fine della fiera ha sempre ragione lui.

E’ da un anno e mezzo che viene crocifisso da chi lo reputa un ex pilota, difeso da chi crede sia ancora un campione, sostenuto da chi pensa che nel 2014 anche lui fosse trattato come il Barrichello di turno, incalzato da chi al suo posto avrebbe visto bene, nel 2016, la propria nonna. Eppure lui è lì. Con la stessa faccia, la stessa espressione da ormai 14 anni (meno 2) e continua a fare quello che gli pare al netto di quanto noi, poveri sfigati, pensiamo o diciamo di lui. A lui importa solo quello che gli dice il suo datore di lavoro, probabilmente. E in un certo senso ha ragione anche qui. Non ne vuole sapere di rapporti con la stampa, e solo i geni della Lotus sono riusciti a girare a loro favore la sua verve pubblica. Lui vuole guidare e basta. Che lo faccia bene o male, per lui non è un problema e non gli interessa assolutamente niente di quello che gira intorno a lui. E paradossalmente, è uno dei più apprezzati proprio per questo.

Kimi è un arrogante mediatico nato, anticonformista, antistampa, antisorrisi, antiqualsiasi cosa. Ma ho il tremendo sospetto che una volta date le spalle a media, pennivendoli, questioni pubbliche, sia il miglior ragazzo del mondo. E sapete cosa vi dico? Se la sua riluttanza a tutto questo mondo è genuina, il buon finnico fa solo ed esclusivamente bene.

Comunque non ci si lamenti troppo per quello che è successo ieri con Bottas: dopo mesi a sentire il sedile mancare sotto le terga per il possibile colpo di mercato, alla fine un po’ d’arroganza anche in pista doveva mostrarla […] peccato che abbia leggermente esagerato. Ma cosa gli vuoi dire? Che ha fatto una cazzata? Tanto, alle interviste, lui si presenta così. E tu rimani completamente disarmato.

E quindi vedete? Vince sempre lui. A prescindere. Arroganza pura. Sarà per questo che mi piace.

Dovevo cambiare prima nome al blog, lo sento.

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Un Commento su “Alla fine ha sempre ragione Kimi”
griforosso dice:

Oddio in estrema estrema estrema sintesi si potrebbe dire, osservando la foto di copertina, “chi se ne frega, tanto mi pagano lo stesso e qualcuno, dopo la Ferrari, che dia un sedile lo trovo ancora. Se mai bisognerà vedere se mi darà tanti soldi quasi quanto in Ferrari o, stretto stretto, se me li prometterà. Ma poi me li darà tutti ?

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