La notte di Abu Dhabi ci consegna un fenomenale Lewis Hamilton, che probabilmente sollevato dalla lotta per il Mondiale e dall’essere alla fine della sua avventura con la Mclaren, scatena tutta la sua furia agonistica in una qualifica fantastica, in cui rifila tre decimi alla seconda Red Bull, quella di Webber, sei decimi al compagno di squadra Button e quasi un secondo alla Ferrari di Alonso.
Lewis, a mente sgombra, è semplicemente fantastico. Ricordo come rimasi allibito dalle sue prestazioni nelle prime gare del 2007, all’esordio in F1 con la Mclaren. E’ questo il Lewis che conosciamo, senza dubbio. Temo solo che andando in Mercedes perderà tempo e forse stagioni per risollevare una squadra in crisi. Ma non è il momento di parlarne adesso.
Vettel e Alonso sono sembrati nervosi, per lo stesso fine (il Mondiale) ma per motivi diversi.
Sebastian correrà domani con il dubbio di una Red Bull un po’ fragile. Dopo aver perso quasi tutta la terza sessione di libere per la sostituzione di tutto l’impianto frenante, il tedesco ha comunque messo una pezza in qualifica, dove è riuscito almeno a contenere i danni rimanendo dietro al compagno Webber. Questo nonostante una toccata con la posteriore destra sul guard rail (nello stesso punto in cui partì il circo del GP del 2010, con allora Webber a pizzicare la sua ruota), e l’ordine di fermare la vettura prima di tornare ai box, alla fine delle qualifiche, pare per quantitativo di benzina basso. Punto di domanda, quindi, sull’affidabilità della Red Bull e al momento sull’esito delle qualifiche.
Fernando, invece, deve lottare con una Ferrari che più di così pare non poter fare. Da qualche gara, oltretutto, Felipe ha limitato il distacco nei confronti del caposquadra, in qualifica e in gara. Sulle due vetture si stanno provando in continuazione nuove ali per cercare di recuperare il gap con chi precede, ma questo frenetico test in pista va forse a complicare scelte e considerazioni sulle configurazioni da adottare sui vari circuiti. Alonso e la Ferrari possono sperare nel ritmo gara, solitamente più rapido rispetto alle qualifiche, e sugli eventuali problemi di Vettel e della Red Bull.
Il primo passo, però, dovrà essere una partenza fenomenale. Perchè al di là dell’attesa delle mosse degli avversari, in griglia prima di arrivare a Vettel ci sono un ottimo Maldonado quarto, il solito Kimi Raikkonen quinto e Jenson Button sesto. Non certamente tre ossi facili da sorpassare.
L’esito del GP, quindi, è più inatteso del solito. Potrebbe essere l’occasione per la Ferrari per recuperare qualche punto nei confronti di Vettel. Ma, tra Austin e Interlagos, sarà necessario un salto di qualità definitivo per poter lottare alla pari con la Red Bull e dettare i tempi. I problemi possono capitare una volta, non tutti i giorni.
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