A1 Grand Prix, la Coppa del Mondo del motorsport

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Daniele Botticelli @DBDeiman
22 Luglio 2021 - 10:00
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La storia dell’A1 Grand Prix, il campionato che si disputava durante l’inverno con le vetture che rappresentavano le varie nazioni del mondo.

Nell’ultimo mese due grandi eventi calcistici hanno tenuto i tifosi di tutto il mondo incollati alla tv: EURO 2020, con il trionfo dell’ Italia nella finale di Wembley ai rigori contro l’Inghilterra, e la Copa America, dove l’Argentina ha avuto la meglio in finale contro gli acerrimi rivali del Brasile.

Se nel calcio l’estate è il periodo dell’anno in cui si disputano queste grandi manifestazioni tra le nazionali, nel motorsport c’è stato un lasso di tempo dove un campionato tra le varie nazioni andava in scena d’inverno, approfittando del passaggio da una stagione all’altra della Formula 1 e di altre categorie di alto livello nel mondo dell’automobilismo. Si tratta dell’A1 Grand Prix, un campionato andato in scena per quattro stagioni dal 2005 al 2009.

A1 Grand Prix
Il logo ufficiale dell’A1 Grand Prix

L’A1 Grand Prix prende vita nel 2005 da un’idea dello sceicco Maktoum Hasher Maktoum al-Maktoum di Dubai con l’obiettivo di creare uno spettacolo innovativo, mettendo a confronto svariate nazioni da tutto il mondo chiamate a schierare esclusivamente piloti della propria nazionalità, rendendola veramente una “Coppa del Mondo” a quattro ruote.

Le vetture della A1 Grand Prix erano fornite dalla Lola dal punto di vista telaistico e spinte da un motore Zytek V8 da 3400 cc per le prime tre stagioni, mentre nella stagione 2008/2009 la fornitura dei propulsori è passata alla Ferrari, che forniva anche la base per il telaio della nuova vettura sulla base della F2004, monoposto che dominò la stagione 2004 di Formula 1. Inoltre, le vetture dell’A1GP avevano anche una modalità “powerboost” che consentiva ai piloti di utilizzare 30 CV aggiuntivi per uno specifico numero di volte a gara nel tentativo di agevolare i sorpassi.

Queste vetture vennero portate in pista con i colori delle varie “Nazionali” da alcuni team presenti nelle Feeder Series, tra cui figuravano anche delle squadre protagoniste in GP2/Formula 2 come Arden, Super Nova, DAMS, Charouz Racing System e Carlin, che in alcuni casi supportavano anche più di una rappresentativa.

Non solo i team, ma anche molti piloti che vi hanno preso parte sono passati per l’A1 Grand Prix nella loro scalata verso le vette del motorsport come Sebastién Buemi, Sergio Perez, Adrian Sutil e Nico Hülkenberg, dominatore assoluto con la Germania della stagione 2006/2007, tutti piloti che sono poi arrivati in Formula 1.

A1 Grand Prix

Oltre alle giovani promesse, l’A1 Grand Prix ha ospitato piloti che in Formula 1 c’erano già stati come Ralph Firman, Alex Yoong, Jos Verstappen e Narain Karthikeyan, questi ultimi due capaci di portare al successo Olanda e India. Non solo dalla Formula 1, ma questa serie ha accolto anche diversi piloti dall’IndyCar, tra cui J.R. Hildebrand, James Hinchcliffe, Ryan Hunter-Reay e gli australiani Ryan Briscoe e Will Power, entrambi presenti per un solo round nella prima stagione e capaci di ottenere un podio a testa.

Tornando a quanto detto inizialmente, il campionato andava in scena solitamente tra i mesi di settembre e aprile, in modo da occupare il periodo di inattività tra una stagione e l’altra dei massimi campionati del motorsport. Nel calendario delle varie stagioni dell’A1 Grand Prix erano sempre presenti dei circuiti un po’ “esotici” rispetto alle abitudini degli altri campionati più famosi, come ad esempio il circuito di Sentul in Indonesia, il circuito di Taupo in Nuova Zelanda e il circuito cittadino di Durban in Sud Africa. Gli unici circuiti sempre presenti nel calendario sono stati Sepang e Brands Hatch, con il circuito inglese teatro del primo storico round della serie andato in scena nel 2005.

Il format del campionato prevedeva due gare ad ogni round, con una Sprint Race che assegnava punti ai primi 8 classificati (10 punti al vincitore) e generava la griglia di partenza per la Feature Race del giorno seguente, che a sua volta vedeva i primi 10 classificati andare a punti, con 15 punti alla nazione vincitrice. Negli ultimi anni le gare iniziavano con la partenza lanciata, che in alcune occasioni hanno visto i piloti rendersi protagonisti di momenti non certo memorabili, come nel caso della Sprint Race di Sepang del 2009…

Come succedeva anche nella Superleague Formula, anche durante il racconto della gara il protagonista principale non era il pilota, ma bensì la nazionale che lui rappresentava in quel momento, che diventava a sua volta il soggetto delle frasi pronunciate in telecronaca, come ad esempio: “Il Messico è in testa, ma il Sud Africa è minaccioso alle sue spalle”, “La Francia è terza, la Germania è quarta, l’Inghilterra è quinta…”, “L’Italia è in difficoltà”.

L’albo d’oro dell’A1 Grand Prix ha visto quattro diverse Nazionali capaci di scrivere il proprio nome nelle quattro stagioni disputate. La stagione inaugurale del 2005/2006 venne vinta dalla Francia con Alexandre Prémat e Nicolas Lapierre alla guida, vincendo il confronto con la Svizzera di Neel Jani, tradita negli ultimi due round dalle pessime prestazioni di Giorgio Mondini, salito in macchina al posto del futuro vincitore della 24h di Le Mans con la Porsche. Il punteggio finale è stato di 172 a 121 a favore della formazione transalpina, con ben 11 vittorie equamente divise tra i due piloti.

L’annata seguente, come già detto in precedenza, è stata puramente dominata dalla Germania di Nico Hülkenberg, autore di ben sei vittorie consecutive a metà stagione, facendo man bassa nei round in Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa, chiudendo il campionato con 128 punti staccando notevolmente Nuova Zelanda e Gran Bretagna. La stagione 2007/2008 ha visto la Svizzera e Neel Jani riscattarsi, conquistando il titolo con 168 punti e quattro vittorie.

La stagione 2008/2009 è stata l’ultima nella storia della serie che ha visto anche l’arrivo della nuova monoposto, ma le notevoli difficoltà economiche riscontrate dalla serie si sono riversate sull’intero campionato con diverse tappe del calendario cancellate, tra cui quella al Mugello che avrebbe dovuto aprire la stagione nel settembre del 2008. In un campionato ridotto a soli sette round, Adam Carroll e l’Irlanda si sono laureati campioni con cinque vittorie e un totale di 112 punti davanti alla solita Svizzera di Jani.

La storia della Coppa del Mondo del motorsport si è interrotta dopo sole quattro stagioni, vittima dei problemi economici degli organizzatori. L’A1 Grand Prix è stata sicuramente un’idea originale, innovativa e capace di fornire gare spettacolari e ricche di colpi di scena, con protagonisti diversi piloti che poi si sono affermati nei massimi livelli di questa disciplina, rivelatasi un trampolino di lancio per loro e non per la serie stessa.

A1 Grand Prix

Immagini: Wikimedia Commons & Twitter / A1GP History

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