A Monza ritornano i punti per Andrea Cola

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 22 Ottobre 2020 - 23:28
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A Monza ritornano i punti per Andrea Cola

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Il racconto del weekend di Formula Regional di Andrea Cola all’Autodromo Nazionale

Di Mariangela Scaringi

È l’Autodromo Nazionale di Monza la cornice del quinto appuntamento del calendario di Formula Regional. Non è la prima volta che Andrea Cola, pilota Monolite, si trova ad affrontare le curve del tracciato brianzolo, e di certo i ricordi dal gradino più alto del podio rappresentano un’ulteriore carica per affrontare al meglio il weekend di gare.

Ad affiancare il pilota romano ai box c’è un’altra giovane promessa del motorsport italiano, Matteo Nannini, pilota Formula 3 con Jenzer Motorsport. Tolti i panni del pilota, Nannini indossa quelli di coach.

Venerdì 16 ottobre

Il weekend di gare parte ufficialmente con le prove libere del venerdì. Due sessioni da 40 minuti l’una. La prima in mattinata, la seconda nel primissimo pomeriggio. Ai box si studiano i dettagli, si cerca il miglior assetto possibile. Il nuovo binomio Cola – Nannini sembra subito in sintonia e questo è un ottimo segnale per il prosieguo del weekend.

Sabato 17 ottobre

La giornata si apre con le due sessioni di qualifiche. La qualifica 2 è sicuramente più avvincente, tanto che i dodici piloti dello schieramento sono separati da solo un secondo e sette decimi. È evidente che tutti hanno ricercato il limite, tant’è che la direzione gara interviene più volte per cancellare i tempi per track limits. A Cola vengono cancellati i due migliori crono.

cola

Gara 1 va in scena alle 14:15. Cola sembra non entrare in sintonia con il tracciato, il distacco dagli altri piloti aumenta soprattutto nei rettilinei. A gara finita si torna ai box per studiare nuovamente traiettorie e possibili assetti. Tutto il team lavora compatto cercando di lasciare immediatamente alle spalle il risultato della gara. L’obiettivo è sempre quello di migliorarsi, per questo è importante mantenere il morale alto e non farsi prendere dallo sconforto. Il weekend non è ancora finito.

Domenica 18 ottobre

Gara 2 è in programma alle 9:00. Le temperature sono basse. La pista non gommata ed umida. Cola parte dall’undicesima casella. Lo scatto iniziale è buono. Il capitolino guadagna una posizione, ma è sotto investigazione per le procedure di partenza. 5 secondi di penalità. L’alfiere Monolite riesce ad aprire il gap con i suoi diretti inseguitori, ma l’entrata della safety car, a seguito del contatto tra Pesce e Gillian, neutralizza i distacchi.

cola

Dopo la ripartenza Andrea sale in nona posizione, ma finisce nuovamente sotto investigazione per aver fatto il tipico movimento a zig zag dietro la SC per scaldare le gomme. Il regolamento del Campionato, infatti, lo impedisce. Un contatto tra la Chandwick e Göhler porta all’ingresso di una nuova SC. Il capitolino si accoda alla vettura di sicurezza in ottava posizione. Nel frattempo Petecof rientra ai box per sostituire le gomme. Andrea è settimo. Rientra anche Leclerc. Andrea è sesto. La vettura di sicurezza spegne le luci quando tutto il gruppo è compatto.

Viene comunicata la penalità di ulteriori 5 secondi per l’infrazione durante il primo regime di SC. Il tempo della gara è quasi terminato ed aprire un gap di 10 secondi è praticamente impossibile, nonostante ciò Andrea non molla e con due staccate magistrali riesce a tenere dietro la Prema di Petecof. Il pilota romano taglia il traguardo in sesta posizione, ma a causa delle penalità scala in ottava. Una gara entusiasmante, che lascia un po’ l’amaro in bocca per la doppia penalità, ma che contribuisce a tenere alto l’umore e che carica tutto il team in vista di gara 3.

I semafori di gara 3 si spengono alle 14:50. Andrea parte dalla casella numero dodici. Alla fine del primo giro è nono. Si avvicina al gruppo, ma poi riperde terreno. È un elastico continuo fino alla bandiera a scacchi.

A Monza tornano i punti, torna un leggero sorriso dopo due weekend difficili e torna la consapevolezza di poter sognare, perché non è vero che sognare non costa nulla. Sognare costa sacrifici, sudore, delusioni, sconfitte, cadute per raggiungere l’obiettivo. Sognare costa tenacia, forza d’animo e un briciolo di pazzia, perché se di vuole diventare grandi bisogna accettare i periodi difficili, riuscendo comunque a vedere oltre e quell’oltre è una bandiera a scacchi vista per primo.

Immagine: www.acisport.it

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