WEC | Le Mans: vittoria e titolo per la Toyota #8, Ferrari trionfa in GTE

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
16 Giugno 2019 - 15:56
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Anche quest’anno, la 24h di Le Mans ha avuto il suo finale thrilling. Allo scoccare dell’ultima ora la Toyota #7, dominatrice della corsa per larghi tratti, ha accusato una foratura lenta alla posteriore destra che i meccanici hanno poi sbagliato a sostituire e ha dovuto cedere il passo alla gemella #8, la quale si è aggiudicata la vittoria assoluta e anche il titolo mondiale grazie a Fernando Alonso, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima. Un grosso peccato per Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López, mattatori dell’intera settimana ma beffati sul più bello.

La lotta tra le LMP1 endotermiche per il terzo gradino del podio ha visto uscire vincitrice la BR1 #11 del team SMP Racing guidata da Mikhail Aleshin, Vitaly Petrov e Stoffel Vandoorne, al secondo podio consecutivo in questo finale di stagione. Quarta la Rebellion #1, che alla fine ha battuto la #3 poiché quest’ultima ha dovuto passare diversi minuti nel garage dopo l’incidente di Gustavo Menezes. Ritirate le altre tre partecipanti: un incidente nella notte per la BR1 #17 del team SMP, avaria al cambio per la BR1 #10 della DragonSpeed, problemi alla pompa della benzina per la CLM del team ByKolles.

Vittoria di gara e titolo anche in LMP2 con la Alpine Signatech di Nicolas Lapierre, André Negrão e Pierre Thiriet. La vettura #36 ha vinto con un giro di margine sull’avversaria diretta DC Racing #38 di Gabriel Aubry, Stéphane Richelmi e Ho-Pin Tung, dopo che la G-Drive #26 (poi sesta al traguardo) ha dovuto cedere il passo a causa di un problema di avviamento durante la 19esima ora. Il podio è stato dunque completato da un’altra Oreca, quella del team TDS Racing guidata da Loïc Duval, François Perrodo e Matthieu Vaxivière. Quarta posizione per la Ligier #22 del team United Autosports, mentre la Dallara del team Villorba ha portato a casa il 13° posto. Per quanto riguarda il costruttore parmense è andata peggio al team Nederland, la cui gara si è drammaticamente complicata dopo l’incidente di Nyck de Vries a Indianapolis, causato probabilmente dal cedimento di una sospensione.

A distanza di 70 anni dal primo successo sul Circuit de la Sarthe, Ferrari ha conquistato un’altra vittoria nella categoria GTE-Pro. La 488 #51 si è imposta con James Calado, Alessandro Pierguidi e Daniel Serra, prendendosi una bella rivincita al termine di una stagione povera di soddisfazioni. La svolta della gara è arrivata grazie all’ennesima safety car, quella causata appunto da de Vries, che ha dato un grande vantaggio alla Rossa che poi è stato ulteriormente ampliato da un errore di Jan Magnussen, finito fuori pista con la Corvette #63. Il podio è stato completato da due Porsche: seconda la #91 di Gianmaria Bruni, Richard Lietz e Frédéric Makowiecki, terza la #93 di Earl Bamber, Patrick Pilet e Nick Tandy. Il decimo posto, arrivato dopo il problema allo scarico patito stanotte, è quindi bastato a Michael Christensen e Kévin Estre per aggiudicarsi il titolo mondiale delle Gran Turismo, mentre la Corvette #63 ha concluso solo nona in una gara corsa da grande protagonista per oltre tre quarti della distanza. Ford lascia il WEC in forma ufficiale con il quarto posto della #68, mentre BMW non è andata oltre l’11° posto della #82. Mesto 13° posto per l’Aston Martin #97, l’unica superstite dopo l’incidente di Marco Sørensen.

Finale concitato anche in GTE-Am. A causa di un’irregolarità durante un pit stop, quando Ben Keating ha fatto girare le ruote della Ford #85 mentre era sollevata sui martinetti, il team da lui stesso gestito ha dovuto scontare una penalità di dieci secondi. Dopo avere contenuto il ritorno di Jörg Bergmeister e della Porsche #56 del team Project 1, Keating ha ceduto per l’ultima volta il volante a Jeroen Bleekemolen, che è riuscito a distanziare nuovamente il tedesco. Il successo della violacea Ford GT è stato propiziato anche dalle numerose safety car, ma l’equipaggio composto anche da Felipe Fraga non era assolutamente tra i favoriti della vigilia ed è riuscito a compiere un’autentica impresa. Bergmeister, insieme a Patrick Lindsey ed Egidio Perfetti, ha portato a casa il secondo posto e il titolo mondiale di categoria, anche perché la Ford #85 era invisibile ai fini della classifica. Podio finale anche per una Ferrari, la #85 del team JMW di Rodrigo Baptista, Wei Lu e Jeff Segal, davanti alla gemella della Scuderia Corsa e alla Porsche #77 del team Proton, che non è riuscita a completare la sua rimonta iridata. Solo 13esima la 488 della Spirit of Race, mentre la Porsche #88 guidata da Matteo Cairoli e Giorgio Roda è stata costretta al ritiro dopo gli incidenti in cui è rimasto coinvolto Satoshi Hoshino. Buono il decimo posto dell’equipaggio femminile del team Kessel composto da Rahel Frey, Michelle Gatting e Manuela Gostner.

Con l’edizione 2019 della 24h di Le Mans va in archivio la stagione 2018-2019 del WEC. Un campionato difficile, che ha patito i tanti problemi della sua categoria regina ma che a tratti è riuscito comunque ad offrire quello spettacolo a cui il mondiale endurance ci aveva abituati negli anni precedenti. La pausa estiva prima della stagione 2019-2020 durerà poco più di un mese, poiché alla fine di luglio si tornerà già in pista per i test di Barcellona. L’appuntamento con il primo round del nuovo campionato è per il 1° settembre con la 4h di Silverstone.

Immagine copertina: Toyota Racing WEC Twitter

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