Dopo il titolo Junior WRC sfumato per 1,6 secondi, l’australiano riparte tra lavoro, sponsor e l’ipotesi di un debutto in Rally2 nel WRC2
I mesi successivi al Central European Rally non sono stati semplici per Taylor Gill. L’australiano ha, infatti, visto sfumare il titolo FIA Junior WRC 2025 per appena 1,6 secondi, battuto sull’ultima prova speciale dallo svedese Mille Johansson, che ha conquistato anche il premio del programma WRC2.
Un epilogo amaro, arrivato nonostante una stagione di altissimo livello: due vittorie su cinque round e un podio in ogni rally disputato insieme al copilota Daniel Brkíc. Ma senza il titolo, è venuta meno anche la corsia preferenziale verso la categoria superiore.
Senza un percorso automatico, la ricostruzione è totale
Con la porta del WRC2 non più spalancata, Gill si è trovato costretto a ricostruire il proprio progetto da zero, conciliando un lavoro a tempo pieno con un’intensa attività di ricerca sponsor per tenere vivo il sogno Mondiale.
“Non è stato facile dopo il Central Europe,” ha ammesso Gill. “Abbiamo dovuto capire che tipo di piano fosse realistico per il prossimo anno. Non abbiamo abbandonato il sogno del WRC, ma dopo aver perso il titolo le cose si sono fatte più difficili.”
Tra officina e telefonate: il dietro le quinte di un sogno
La routine dell’australiano oggi è fatta di equilibrio e sacrifici:
“Dal lunedì al mercoledì lavoro come meccanico in un’officina. Giovedì, venerdì e le sere sono dedicate a telefonate, email, proposte e sponsor. È intenso, ma ora che questa opportunità esiste stiamo spingendo al massimo.”
Una realtà comune a molti giovani piloti, ma raramente raccontata con questa lucidità.
Ipotesi Rally2: tre gare per dimostrare il potenziale
Gill è stato accostato a un programma privato con Toyota GR Yaris Rally2, articolato su tre eventi WRC2: Rally Sweden, Croatia Rally e Rally Finland. Una scelta tutt’altro che casuale, pensata per mostrare versatilità e velocità immediata su neve, sterrato e asfalto.
“L’idea sarebbe fare tre rally. Li conosco bene, li ho già corsi due volte e ho vinto la mia categoria in tutti e tre almeno una volta. C’è una logica precisa: dimostrare velocità su superfici diverse.”
Niente tempo per imparare: serve colpire subito
Con un programma limitato, non c’è spazio per crescere gradualmente:
“La Svezia è un buon punto di partenza: è relativamente economica e i muri di neve ti permettono di spingere con più fiducia. Se fai poche gare, non puoi permetterti di entrare piano nella stagione. Devi farti notare subito.”
Il grande salto tecnico ed economico
Un eventuale debutto segnerebbe anche la prima apparizione di Gill su una Rally2, con tutto ciò che comporta:
“Il salto dalla Rally3 alla Rally2 è enorme. I costi dei danni crescono molto velocemente, ed è qualcosa che dovremo gestire con attenzione.”
Lo sguardo è già rivolto al 2027
Al di là dei risultati immediati, Gill guarda avanti, con il nuovo ciclo regolamentare WRC 2027 come vera finestra di opportunità.
“È uno dei motivi per cui stiamo spingendo così tanto. Vogliamo restare attuali e metterci in vetrina per il 2027. Non ci aspettiamo di lottare per il titolo WRC2 con un programma ridotto, ma una buona impressione può aprire delle porte.”
Budget quasi pronto per la Svezia
L’australiano ha infine confermato che il primo passo potrebbe essere vicino:
“Siamo praticamente a posto con il budget per partire in Svezia. Dopo, la situazione è ancora incerta. La Croazia arriva in fretta e, realisticamente, c’è ancora una parte importante da coprire.”
Un percorso in salita, ma affrontato con realismo e determinazione. Per Gill, il 2026 non è solo una stagione: è un tentativo consapevole di restare nel gioco.
Immagini: Red Bull Content Pool
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