F1 | GP Qatar 2025: assetto, partenza, Hannah Schmitz e Max Verstappen. Il successo Red Bull in quattro, fondamentali, passaggi

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 1 Dicembre 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | GP Qatar 2025: assetto, partenza, Hannah Schmitz e Max Verstappen. Il successo Red Bull in quattro, fondamentali, passaggi
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Mai messa in preventivo, la vittoria dell’olandese è il risultato dell’ottimizzazione di qualsiasi possibilità per Red Bull

L’ennesimo ribaltone sull’assetto, la partenza, Hannah Schmitz, il passo di Verstappen. Questi sono i quattro ingredienti che hanno portato l’olandese all’insperato e mai quotato successo del quattro volte iridato nel GP del Qatar 2025. Una vittoria che non solo riapre ancora di più le speranze di titolo per Max ma che, ancora una volta, mette in mostra la capacità di Red Bull di non mollare letteralmente mai.

Fino al sabato pomeriggio un’eventuale vittoria di Red Bull non era quotata se non con pagamenti molto alti. L’errore di Max nelle qualifiche della Sprint e il passo mostrato nella Sprint stessa non lasciavano spazio ad interpretazioni diverse da una domenica di rimessa, nella speranza che succedesse qualcosa. Il team di Milton Keynes non si è solo appeso agli eventi esterni per cercare di uscire da una situazione difficile. Ma, come spesso successo in questa stagione, ci ha messo del suo per favorire il proprio destino.

Setup

Il primo passaggio fondamentale è il consueto ribaltamento dell’assetto della RB21, avvenuto tra la Sprint e le qualifiche del sabato sera. E qui è venuta in soccorso la capacità di capire le proprie debolezze e le soluzioni necessarie a tornare competitivi, dinamica alla quale abbiamo assistito più volte nel corso dell’anno. In tempi recenti, basti pensare al GP del Brasile, dove è mancato forse quel pizzico di coraggio per provare a vincere una gara iniziata direttamente dalla pitlane e conclusa in terza posizione.

La partenza

Il secondo passaggio è la partenza, con Verstappen che si mette tra le due McLaren prendendosi di forza la posizione su Norris. Un modo come un altro per dire “io sono qua” e dare fastidio al muretto di Woking in vista delle strategie, almeno in condizioni normali.

Hannah Schmitz

Il terzo, fondamentale passaggio, ha il nome e il volto di una donna che dovrebbe essere presa ed esempio da tutte quelle ragazze che sognano di entrare nel mondo del motorsport. Si chiama Hannah Schmitz, è il capo delle strategie di Red Bull e, con la chiamata del giro 7, stravolge gara e prospettive mondiali. Con la Safety Car in pista per l’incidente tra Hulkenberg e Gasly, la Schmitz fa richiamare Verstappen ai box. Piastri resta in pista, l’olandese va in pitlane, Norris resta a sua volta in pista. Seguiranno l’olandese praticamente tutti gli altri.

Il passo di Max

È la chiamata giusta, ma sarebbe potuta non essere sufficiente senza il quarto passaggio: il passo gara di Verstappen. Le McLaren si trovano con il tempo di una sosta (26 secondi circa) da recuperare e, per le previsioni della vigilia, sarebbero anche in grado di farlo. I primi due giri dal rientro della Safety Car lasciano pensare che Piastri e Norris recupereranno il tempo perso in pista, con un passo indiavolato.

I due piloti di Woking vengono invitati a spingere forte dal loro muretto, ma la favola dura pochi passaggi. Verstappen introduce la gomma appena montata con un paio di giri soft, nei quali lascia andare le due McLaren, per poi accelerare costantemente il passo. Dal perdere un secondo al giro all’inizio passa a pochi decimi, per poi allinearsi ai tempi delle McLaren pochi giri prima che queste siano costrette a rientrare ai box per il limite dei 25 giri.

Quando, prima dei due pit papaya, Verstappen si trova a 8 secondi dal leader, si capisce che il miracolo potrebbe avvenire. E, quando l’olandese rientra al 32° passaggio per montare le dure e, anche con queste, mostra un passo pazzesco, la possibilità di ribaltare il pronostico diventa certezza al netto di altre neutralizzazioni. I tempi dell’olandese costringono Woking a cambiare strategia e fermarsi prima dell’obbligo del 50° giro, per tentare di usare a propria volta la gomma dura. Ma non succede nulla.

Piastri si trova con 15 secondi di ritardo, Norris addirittura dietro a Sainz e Antonelli con l’inglese che riuscirà a passare solo l’italiano della Mercedes.

Il capolavoro, quindi, si compie. Quella di Red Bull è una vittoria di squadra a tutti i livelli, partendo da un Verstappen implacabile, passando da una strategia fenomenale, da nervi saldissimi e da un team capace di ribaltare come un calzino la propria macchina come nessun altro team è in grado di fare all’interno dello stesso weekend. Tra una settimana sapremo se il colpo di genio di Hannah Schmitz sarà stato decisivo per il titolo. Nel frattempo è meritatissimo quel posto sul podio, vicina al suo pilota per festeggiare una vittoria che, senza di lei, sarebbe stata molto improbabile.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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