Dopo le ultime ottime prestazioni, Ruggiero completa l’opera e vince a Talladega scortato da Heim. Hemric ed Enfinger ko, chiamati al miracolo a Martinsville
Questo momento sembrava davvero in procinto di arrivare: dopo settimane in continua crescita e dopo un inizio di stagione in salita che gli è costato i playoff, Giovanni – detto Gio – Ruggiero ha conquistato a Talladega la sua prima gara in carriera. Per il pilota del Massachusetts, chiaramente di lontane origini italiane, quella dell’Alabama è stata una vittoria ampiamente meritata, conquistando la pole position, controllando al gruppo e gestendo al meglio il finale, protetto anche dal compagno di squadra Heim, già qualificato per Phoenix. È stata una gara vissuta sull’onda dei tandem, alcuni andati bene, altri meno bene come quello FRM con Chandler Smith protagonista in negativo dato che in due incidenti separati ha coinvolto Enfinger, Hemric, Majeski e soprattutto il compagno di squadra Riggs.
La gara
Dopo l’ultimo weekend di riposo, la NASCAR Truck Series dopo otto mesi si riunisce a Xfinity e Cup Series per la fase finale di stagione in occasione della seconda gara del Round of 8 a Talladega. La situazione di classifica è inedita: Corey Heim, in seguito al successo al Roval, è già qualificato per Phoenix, ma in ogni caso il +73 sul taglio sarebbe stato di assoluta sicurezza. Dietro a lui, una volata in stile Talladega con sette piloti racchiusi in appena cinque punti e in lotta per tre posti per la Championship 4: Ankrum (+2), Hemric (+2), Caruth (+1), Riggs (-1), Majeski (-2), Enfinger (-5) ed Honeycutt (-5).
I controlli tecnici sotto il sole dell’Alabama iniziano già al giovedì e a mancare all’appello fra i 36 iscritti è van Alst che deve ricorrere al venerdì per ricevere l’approvazione alla sua vettura. Non che questa giornata sia tranquilla per gli altri: il colpo di scena riguarda Riggs che, già in pit lane per le qualifiche (sugli superspeedway non ci sono prove libere), viene rimandato nel garage per modifiche non autorizzate. Layne dunque deve partire ultimo, ma soprattutto così avrà una pessima scelta dello stallo nella critica difficile pit lane di Martinsville. Stessa sorte per il prossimo weekend, dati i controlli falliti due volte per la #66 e soprattutto la #98 di Majeski.
In qualifica guai anche per Costner (senza tempo) e, dopo il giro completato, Kligerman, Mills e Chandler Smith a completare la mattinata difficile per FRM. La pole position va a Gio Ruggiero a precedere Majeski, Heim (in pole provvisoria dopo il primo round), Crafton, Honeycutt, Fenhaus, Rhodes, Ankrum, Holmes e Tanner Gray; Caruth 11°, .Enfinger 15°, Hemric 17°.
Dopo aver retrocesso in fondo Kligerman (sterzo), C.Smith (trasmissione) e Mills (albero), la corsa (85 giri, 20+20+45) può avere inizio. Alla bandiera verde (a cui Heim arriva già con la cool suit non funzionante), Ruggiero viene spinto bene da Corey, ma è nel complesso la fila interna che avanza mentre la coppia ThorSport perde qualcosa e dopo il primo giro Majeski è al livello di Caruth. Il primo a lanciare la terza corsia è Riggs che in appena un passaggio ha rimontato dal 35° al 17° posto. A coprirlo è Gray mentre il secondo è C.Smith. La fila si rinforza, Crafton molla Majeski e quindi le due file si fondono con #38, #15 e #34 a cercare di lanciare la rimonta su Ruggiero, ma bisogna recuperare ben 14 posizioni.
Alla fine del terzo giro però il primo incidente che condiziona subito i playoff: Enfinger in curva4 decide di saltare esterno, ma probabilmente sottovaluta la differenza di velocità, Chandler Smith poi non alza il piede e quindi manda in testacoda Grant che torna verso sinistra e centra Garcia mentre sia Hemric (fiancata) che Majeski (lato sinistro del muso) rimediano danni considerevoli. Coinvolto lievemente anche Rhodes.
Mentre per Hemric e Majeski ci sono subito le riparazioni del caso e Garcia ripartirà dopo qualche giro senza muso, per Enfinger la situazione pare subito seria perché c’è una perdita d’olio. Alla fine, dopo una sosta di 5′ al contrario nello stallo, si alza bandiera bianca e per Grant ci sono ritiro e ultimo posto che lo faranno sicuramente precipitare in classifica.
Dopo diverse soste (oltre ai citati anche Riggs che ha sfiorato il tutto, lo stesso C.Smith, Gray, Mills, Kligerman, Wood ed altri) in ottica strategica dato che così si può andare in fondo alla seconda stage, si riparte con Ruggiero al comando su Heim, Honeycutt, Rhodes, Holmes (di ritorno sulla #1 di Tricon), Caruth, Sutton, LaJoie, Yeley (all’occasione della vita sulla #7 di Spire) ed Ankrum.
Si riparte ai -12 ed Heim spinge ancora bene Ruggiero, anche se stavolta Rhodes, in prima fila dopo il choose cone, non molla e Gio, vedendolo tornare su, blocca deciso in uscita di curva2. Passa poco più di un giro e arriva un altro incidente rilevante: chi è saltato in terza corsia? Riggs con Chandler Smith, quindi tutto come prima. Chi è che spinge troppo in curva mandando in testacoda qualcuno? Sempre Chandler Smith, quindi tutto come prima, solo che questa volta a finire contro un’altra vettura è il proprio compagno di squadra, un errore decisamente grave. Riggs sbatte contro Mosack e con il muro, ma riesce a proseguire “solo” con la anteriore destra danneggiata e riparabile. Benning è il lucky dog.
Mentre Riggs riparte dopo le riparazioni (così come Hemric e Majeski), la strategia spacca il gruppo, Ruggiero pitta con Holmes, Perez, C.Smith, Wood, Fenhaus e Crafton. La nuova classifica vede dunque Heim al comando su Rhodes, Honeycutt, Caruth, LaJoie, Sutton, Yeley. Ankrum, Gray e Tomassi e con quattro piloti playoff nelle ultime sei posizioni.
Bandiera verde ai -7 ed il tandem Heim-Rhodes va in fuga, troppo in fuga e Caruth li riprende in nemmeno un giro. Kligerman, Hemric ed il solito Riggs lanciano la terza corsia a cui si aggiunge anche Chandler Smith che, forse, ha capito l’antifona e starà lì per tutta la corsa. Fenhaus copre e ricominciano gli incroci tra le due file esterne che, anche in questo caso, si riuniscono e poi si separano nuovamente con l’attacco di Riggs, Kligerman, Hemric, C.Smith, Fenhaus e Crafton. Niente da fare, la corsia esplode e Layne viene lasciato da solo.
Davanti, intanto, LaJoie sta spingendo Caruth ed ai -3 Rajah si porta al comando coprendo Heim. La coppia Spire composta dallo stesso LaJoie ed Yeley prova ad avanzare di slancio, ma non basta. Caruth mette in tasca punti fondamentali e vince la prima stage davanti a LaJoie, Heim, Yeley, Rhodes, Honeycutt, Ankrum, Sutton, Ruggiero ed Hemric che ha completato con Riggs (12°) una clamorosa rimonta mentre Majeski ha faticato ed era stato staccato. Garcia lucky dog e recupera uno dei tre giri persi.
Al break si completa il primo giro di soste, ma non per Yeley, unico a tirare dritto. Dietro a JJ si piazzano Ruggiero, Wood, Riggs (che ha ancora danni alla anteriore sinistra fra passaruota e pannelli di separazione fra motore e abitacolo), Gray, Fenhaus, C.Smith, Holmes, Breidinger (uno speeding in precedenza) e Boyd. Caruth dopo la sosta è 11°, Honeycutt 13°, Ankrum 15°, Heim 17° dopo un pit non eccezionale, Majeski 27° ed Hemric 34° dopo ulteriori riparazioni. Penalità per Sutton e Tomassi.
Dopo una caution fin troppo lunga, bandiera verde ai -14 e le due corsia viaggiano alla pari fino a quando Riggs riesce a spingere Ruggiero e sé stesso davanti a tutti lasciando Fenhaus al vento sospinto da Caruth mentre il solito Smith tenta da solo in terza corsia. La spinta di Rajah porta la #66 di nuovo al livello di Ruggiero, tuttavia il 2-wide regge poco perché alla #38 si uniscono Kligerman e Majeski che prova ora la rimonta con il muso rattoppato.
Ai -9, tuttavia, un’altra caution: i danni alla anteriore sinistra di Riggs sono ancora molto presenti e lo pneumatico cede dopo un tire rub non notato in curva2, Layne alza il piede e nel trambusto alle sue spalle è Heim che probabilmente tocca il compagno di squadra Holmes e mandandolo contro il muro interno. Nuovo lucky dog per Garcia mentre Riggs torna ai box per ulteriori riparazioni, soprattutto per rimediare al pannello che si è staccato nel vano motore e che sta provocando un surriscaldamento nella zona della pedaliera. In pit lane anche Benning (cofano alzato) e Gray con Wood.
Si riparte ai -5 con Fenhaus davanti a Ruggiero, Caruth, LaJoie, Honeycutt, Yeley, Ankrum, Crafton, Mosack (nonostante i danni dell’incidente con Riggs) e Rhodes, Heim 11° davanti ad Hemric, Majeski 15°, Riggs 32°. Ripartenza ancora equilibrata con Ruggiero che, con un’altra manovra al pelo, copre Fenhaus. Questo contraccolpo fa rallentare la corsia esterna e così Caruth decide di saltare su questa fila. Ai -3 Kligerman va ai box, ma è una manovra strategica.
Riprende il duello, anche incrociandosi le corsie, fra Ruggiero e Caruth con i due che arrivano in battaglia fino all’ultima curva, momento in cui l’esterno si sfalda in mille attacchi (il solito Chandler Smith in terza fila) ed Honeycutt spinge bene Gio. Ruggiero vince la seconda stage davanti ad Honeycutt, Caruth, Yeley, Fenhaus, LaJoie, Ankrum, Mosack, Heim e Crafton, Hemric 11°, Majeski 12°, Riggs 31° e che vedrà a questo break completare le riparazioni. Benning lucky dog, anche se Norm di lì a poco andrà nel garage, idem Costner.
Praticamente tutti vanno ai box, dato che da qui si può quasi andare in fondo alla corsa e ci sarà bisogno solo di uno splash&go. Tirano dritto solo Gray e Kligerman, poi classifica rivoluzionata con Smith, LaJoie, Wood, Caruth, Mosack, Perez, Ruggiero e Sutton, Honeycutt 12° davanti ad Ankrum ed Heim, Riggs, Majeski ed Hemric di nuovo fuori dalla top25 in seguito ad ulteriori riparazioni.
Bandiera verde ai -39 e, mentre davanti il gruppo rimane pari 2-wide, in coda ci si sfilaccia ben presto. Ad aprire il 3-wide stavolta sono Fenhaus ed Hemric. Questa fila si rinforza con le presenza sempre di Smith, poi Tomassi e Rhodes e quindi la seconda e la terza corsia finiscono per rallentarsi a vicenda favorendo Gray al comando. Dopo tre giri le schermaglie tra le file esterne fanno quasi esplodere la situazione saltano Majeski e Caruth mentre altri si salvano e si torna in qualche modo 2-wide, con Kligerman a cercare la rimonta degli altri ma ben staccato fuori dalla top10.
Il recupero procede progressivamente nei giri seguenti fino a quando ai -33 nuovo “effetto farfalla”: i danni di Hemric hanno la meglio e la #19 fora all’improvviso verso curva3, il gruppo di spariglia e serve una nuova impresa collettiva per rimettersi in fila e in ordine. Fora anche Tomassi, ma lui riesce a mettersi subito sull’apron e farsi un giro su tre ruote.
Sul momento si crede che a saltare sia stata la posteriore sinistra di Hemric visti i danni, poi arriva il replay: la gomma forata è quella di destra (lo stesso lato della fiancata danneggiata) e nel rallentamento Daniel è stato centrato dalla Breidinger. Alla fine, dopo lunga attesa, arriva il ritiro per entrambi con Hemric chiamato a Martinsville alla stessa impresa di Enfinger. Inoltre, una manovra pericolosa in retromarcia in pit lane costa al crew chief una convocazione in direzione gara.
La carcassa dello pneumatico di Hemric (fra apron ed erba) forse genera un po’ di panico fra i crew chief e così ai -31 Caruth viene richiamato ai box per il rabbocco finale, ma Rajah viene lasciato da solo senza alcun alleato e questa è una mossa suicida a Talladega. Al passaggio successivo Gray, Honeycutt, Ruggiero ed Heim sono ben più organizzati così come le Ford con Wright e Mills ai -29 in un gruppo ormai ridotto alla fila indiana. Ai -28 si completa il giro o quasi con le ultime Chevy incluse quelle di Ankrum, LaJoie e Yeley. Speeding per Boyd, Currey e van Alst (doppio)
L’unico che va alla caccia di una caution è Byrd, libero di agire come vuole e anche fortunato nel trovare la scia del compagno di squadra Reaume doppiato. Però i due girano comunque almeno 3″ di un gruppo che si sta riformando. Chi sbuca fuori con la strategia migliore: clamorosamente Heim che si porta dietro Ruggiero, i due raggiungono le Ford in uscita di pit lane, Riggs prova il blocco ma Corey lo fa saltare e diventa leader virtuale.
Corey prova a gestire le due corsie che si sono formate controllando prima Smith e Mosack, poi arriva nello shuffle anche Rhodes che si affianca alla #11. Ai -25, mentre c’è ancora Byrd al comando, il gruppo di testa si è ristretto a sole 14 unità: Rhodes, Heim, Ruggiero, Fenhaus, Smith, Gray, Majeski, LaJoie, Wood, Yeley, Mosack, Ankrum, Sutton e Riggs. Perez poi nel limbo ma, soprattutto si sono staccati Honeycutt (di ben 8″ ed anche lui solo, in attesa di essere ripreso da Kligerman) e Caruth, il cui suicidio tattico lo ha addirittura messo a 16″ anche se in compagnia di Mills e Crafton.
Davanti intanto si sono formate nello shuffle due coppie di compagni di squadra, all’interno Ruggiero ed Heim e all’esterno Rhodes e Majeski che, nonostante tutto, in scia resiste bene anche senza poter spingere alla perfezione. Ai -23 il brivido è il gruppo che riprende Byrd, il rischio fra Smith e LaJoie sparpaglia un po’ le auto che si riforma in fila quasi indiana con Ruggiero davanti ad Heim, Rhodes, Gray, Fenhaus, LaJoie, Yeley, Majeski, Smith, Wood, Byrd, Mosack, Sutton, Ankrum e Riggs, Honeycutt a 17″, Caruth in recupero a 19″. Nella confusione sta anche partendo una mini fuga a cinque, ma una caution arriva a salvare Kaden e Rajah: il motore di Benning è andato in fiamme e Norm si deve fermare e scendere molto velocemente malgrado i 74 anni. Boyd lucky dog.
Ci sono alcune soste (Smith, ancora Riggs, Ankrum, Kligerman, Caruth, Wright, Currey) per montare gomme fresche e ribaltare la situazione, poi si riparte ai -15 con Tricon a controllare l’interno e ThorSport l’esterno. Mentre Currey si ritira con la trasmissione ko, Ruggiero viene spinto avanti, troppo avanti ed è preda facile nel rettilineo opposto di Rhodes che si porta al comando. I soliti Smith e Kligerman tentano la terza corsia, ma si riaccodano in fretta.
Rhodes si porta dietro Fenhaus ed i due scendono all’interno davanti a Ruggiero ed Heim lasciando al vento LaJoie e Majeski con lo scotch che svolazza. Corey recupera, ma non riesce mai a completare l’opera, anche perché la terza fila si sta rinforzando con Crafton e Muniz, al rientro dall’infortunio al polso. Niente da fare ai -11: terza e seconda corsia implodono di colpo lasciando strada libera a Rhodes e agli altri.
Subito parte la ricostruzione, sempre con LaJoie (che ha problemi al parabrezza) ai margini della top10 a cercare di recuperare ai -10 Rhodes, Fenhaus, Ruggiero, Heim, Gray, Yeley, Sutton, Caruth ed Ankrum. Kligerman va ai box dopo un paio di giri al rallentatore per un problema ad un sensore.
LaJoie pian piano avanza e gli occhi di tutti sono sul trio Tricon alle spalle della coppia ThorSport, perché saranno sicuramente loro a dover saltare sul treno davanti a LaJoie se prima di tutto non vogliono perdere la corsa. Ai -8 Gray perde la prima occasione e Corey lo affianca bloccandogli il varco libero. Il gruppo inizia a fremere, Mills salta e si salva sull’apron, in coda si scompongono Mosack e Wood, ma alla fine è un rischio fra LaJoie, Yeley e Majeski, con JJ che cerca di saltare nella corsia del compagno di squadra, a rilanciare la corsia interna.
Ai -6 torna l’ordine sulla corsia esterna e LaJoie torna in zona Gray, ai -5 Yeley riesce nella sua manovra, ma i risultati sono controproducenti, si perde nuovamente velocità, si innesca una terza corsia con il solito Smith e Mosack e si permette a Caruth ed Ankrum di mettersi davanti a LaJoie. Ma è la spinta della coppia Spire su Ankrum a far esplodere questa corsia.
Ai -4 è tutto nuovamente da rifare, LaJoie, Majeski e Caruth risalgono ancora una volta e si torna in zona Gray. Ai -3 Tricon decide di muoversi, Ruggiero ed Heim si spostano all’esterno, Rhodes è costretto ad intervenire in prima persona e rischia nel blocco su Gio e così torna basso. Il 2-wide ora è definitivo con ThorSport all’interno e Tricon all’esterno. chi avrà la meglio in questa sfida di tandem? Alla fine l’esperienza, relativa, in più: al penultimo giro in curva2 Fenhaus spinge troppo Rhodes e Ben finisce in testacoda da solo.
La caution manda tutti all’OT (Reaume lucky dog, ma passa da -2 a -1) mentre ai box, oltre a Rhodes con una o più forature ci vanno anche Fenhaus, Wood e White. Si arriva ai -2 con Ruggiero dunque al comando su Heim, LaJoie, Majeski, Caruth, Gray, Sutton, Ankrum, Riggs ed Honeycutt. Dunque, per la coppia LaJoie-Caruth c’è un’ultima chance ghiotta dato che Majeski sceglie l’interno e ad aiutarli nella spinta ci sarà, più o meno, Gray.
La situazione rimane equilibrata per un giro e tre quarti, le spinte si susseguono ma non sono in sincronia, prima parte Tricon, poi risponde l’esterno. Sarà dunque decisivo il timing della mossa decisiva da dietro. Chi azzecca tutto sono le Toyota: Heim spinge forte in uscita di curva4 in vista del traguardo ed i due approfittano, ovviamente, della corsia di destra che, forte dello spazio libero all’esterno, permette attacchi in terza o quarta fila facendo perdere inerzia.
Gio Ruggiero vince con merito a Talladega la sua prima gara in carriera battendo il compagno di squadra Heim, poi Majeski (malgrado il muso danneggiato), Sutton, un clamoroso Riggs, Ankrum, Crafton, LaJoie, Caruth ed Honeycutt. Mentre l’italoamericano festeggia, si fanno già i conti: si va a Martinsville con Caruth che sfrutta le stage ed è a +14, idem Ankrum a +8, Honeycutt si salva ed è a +5 mentre i big devono inseguire con Majeski a -5, Riggs a -6, poi praticamente in must win Hemric ed Enfinger. Tutto si può ancora ribaltare mentre Heim sta ancora tranquillo.
I risultati odierni
La classifica della “Love’s RV Stop 225”
La classifica generale
Così in campionato dopo la seconda gara del Round of 8 della NASCAR Truck Series 2025

I prossimi appuntamenti
Stasera alle ore 22:00 a Talladega ci sarà la gara della NASCAR Xfinity Series, sempre seconda tappa del Round of 8, seguita domenica alle 20:00 dalla NASCAR Cup Series. La Truck Series torna per una infuocata Martinsville nella notte fra venerdì e sabato prossimi con partenza a mezzanotte. Tutte le gare saranno in diretta su p300.it.
Immagine: Media NASCAR
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