F4 Italia | Intervista ad Artem Severiukhin: “Per la Formula 4 sono troppo vecchio, ma se tutto funziona so di essere veloce”

Autore: Riccardo Puccetti rick.pct
Pubblicato il 21 Ottobre 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F4 Italia | Intervista ad Artem Severiukhin: “Per la Formula 4 sono troppo vecchio, ma se tutto funziona so di essere veloce”
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Il giovane pilota con licenza kirghisa si è raccontato ai microfoni di P300, durante l’ultimo weekend annuale della Formula 4 Italiana a Misano

da Misano Adriatico – Artem Severiukhin è un po’ un cigno nero nel novero di piloti che scalano le serie minori delle monoposto. Il perchè è presto detto: il giovane pilota russo, con licenza kirghiza, si è trattenuto più del solito nel mondo del karting, correndoci dal 2018 al 2024 ininterrottamente. E’ partito dalle serie OK-Junior, passando per la OK e terminando in KZ, con un ottimo quarto posto nella coppa del mondo tenutasi a Portimao l’anno scorso.

Alla prima stagione in Formula 4, i risultati sono particolarmente incoraggianti: tredicesimo nella classifica generale, quarto in quella dedicata ai rookie, dietro solo al terzetto Prema Racing. Ma per Severiukhin, come leggerete più avanti nel corso di quest’intervista, sarà probabilmente l’ultimo anno di Formula 4, avendo speso più tempo nel karting rispetto ai suoi coetanei. Chissà cosa potrà fare in categorie superiori…

Ciao Artem, grazie di essere qui con noi. Volevo iniziare chiedendoti: perché hai iniziato a correre? Qual è stata la scintilla che ti ha dato la motivazione per iniziare?

“Non lo so, fin dall’infanzia mi sono sempre piaciute le auto, in generale. Poi, quando avevo sei anni, un mio buon amico mi ha fatto conoscere il karting. Ho iniziato a fare gare nella mia città. Sono poi passato al karting professionale e stavo aumentando la mia velocità. Alla fine, dopo una parentesi in Europa, abbiamo deciso di passare alle ruote grandi, alla Formula 4.”

Parlando di questo weekend, come ti senti riguardo a questa seconda volta a Misano? Cosa è cambiato dal primo round ad ora?

“Penso che la prima cosa sia la mia guida. Inoltre abbiamo cambiato un po’ la macchina, il bilanciamento. Perché ora preferisco un altro bilanciamento rispetto a quello che ero abituato a fare all’inizio dell’anno. E ora (in qualifica, ndr), come nelle prove libere, eravamo abbastanza veloci. In entrambe le gare ho avuto un ritmo abbastanza buono. Nella prima gara ho avuto una foratura, quindi ho dovuto fare un pit stop, ma comunque stavo guidando completamente da solo. In gara due sono riuscito ad essere nella top ten anche avendo contatti.”

Parlando della stagione nel complesso, hai avuto dei buoni risultati nella prima parte della stagione, Vallelunga e Misano. E poi hai iniziato ad avere un po’ di difficoltà. Come lo spiegheresti?

“Ho avuto un po’ di sfortuna, sicuramente. Al Mugello stavamo lottando con il setup, ma per la gara finale abbiamo trovato la quadra. Il problema è che lì è davvero difficile sorpassare, quindi non sono riuscito ad andare nella zona punti. Di solito la velocità c’è stata ad ogni round, solo che alcuni dettagli non ci hanno permesso di ottenere un buon bottino di punti.”

Mi piace questa vettura. Inoltre sto guidando nella SMP F4, categoria simile. Qui è molto più difficile perché ci sono molte più piloti, molti più team. E di solito il problema era che, per qualche motivo, perdevamo in qualifica. Quando parti da una posizione non buona in griglia, i piloti non sono calmi o rispettosi in generale. Siamo stati abbastanza sfortunati con incidenti, abbiamo perso parecchi punti in alcune gare. Devo dire che se tutto funziona, abbiamo velocità davvero buone.

Cambiando argomento, vorrei parlare di un tema forse non conosciuto alla maggior parte delle persone, la SMP F4. Penso sia davvero interessante confrontare il campionato russo con quello italiano. Cosa c’è di diverso dall’uno all’altro?

“La SMP F4 è un campionato completamente nuovo, e ogni team è partito dallo stesso punto, rendendo tutto molto bilanciato. Per quasi tutti i piloti si tratta del loro primo anno in Formula 4. E’ sicuramente tutto molto diverso rispetto all’Europa, basti pensare anche alle gomme diverse che stiamo usando nel campionato, le Giti. Lì è dove posso effettivamente mostrare il mio potenziale, forse la mia velocità, come posso guidare in una macchina di Formula, perchè è tutto uguale per tutti. Infatti, sono diventato vice campione perché non ho potuto partecipare a due round da tre gare ciascuno (in concomitanza col campionato Italiano di F4, ndr), nonostante abbia avuto il maggior numero di vittorie nel campionato (nove su dodici gare disputate, ndr).”

E quanto sono diversi i circuiti in Russia? Perché (dopo quanto successo nel 2022, ndr) non hanno molta rilevanza mediatica…

“Abbiamo circuiti abbastanza buoni. Ci sono anche circuiti con specifiche da Formula 1, come il nuovo circuito a San Pietroburgo, che è stato fatto per quello scopo anche se alla fine non ci ha mai corso la Formula 1. Anche il Moscow Raceway è un circuito davvero buono, ma dopo di ciò gli altri autodromi sono strutture abbastanza vecchie, non veramente grandi. Rimangono comunque abbastanza interessanti. Sì, il motorsport non è così popolare in Russia, quindi dobbiamo farlo crescere.”

Parlando del futuro, qual è il tuo piano per il 2026, se ne hai uno?

Penso che farò il TCR in Russia, senza dubbio. Vorrei anche andare in FREC, ma per il momento non è sicuro, a causa del budget e dei dettagli vari ancora da definire.

Quindi stai considerando di rimanere anche in F4?

“No, per la F4 sono troppo vecchio, penso. È la mia prima stagione in F4, ma sono rimasto un po’ più a lungo nel karting, quindi devo muovermi più velocemente degli altri e fare progressi ogni gara in maniera più veloce degli altri piloti.”

Qual è la tua auto dei sogni da guidare?

“Penso sia una F1 di metà anni 2000. Quella è bella. Con il V10 o V8, erano macchine più leggere. Non nego che mi piacerebbe anche guidare le auto di F1 più nuove.”

Il tempo è giunto al termine. Ultima domanda: i tuoi circuiti preferiti di questi due campionati di F4 che stai affrontando?

Per quanto riguarda l’Italia senza dubbio Imola. In Russia invece è l’Igora Drive a San Pietroburgo.

Un ringraziamento a Jenzer Motorsport per la disponibilità nel realizzare l’intervista e ad Artem per il tempo dedicatoci.

Media: Archivio Fotografico ACI Sport

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