In una gara segnata dal consumo delle gomme, van Gisbergen gestisce tutto alla perfezione. L’ultimo posto al Round of 8 si decide all’ultima curva grazie ad una serie di errori in pista e fuori
Uno spettro si aggira per l’America, lo spettro di Joey Logano. Con questa semicit. si apre la cronaca della gara svoltasi al Roval di Charlotte. Già, perché siamo arrivati al momento clou della stagione e la #22 è ancora in corsa, il tutto anche perché la coalizione (involontaria e improvvisata) ai suoi danni non ha funzionato e quindi ora arriva la settimana che temono tutti, quella che porterà alla prima tappa del Round of 8 e al primo biglietto in palio per Phoenix, quella gara che Logano ha già vinto per quattro volte in carriera.
L’occasione per “farlo fuori” c’era ed era ghiotta. Fuori dai giochi Cindric, Wallace e Reddick perché praticamente obbligati a vincere e Shane van Gisbergen non ha sbagliato nulla sulla strada per la quinta vittoria (consecutiva sui road course) stagionale e quindi la contesa per l’ultimo posto al Round of 8 si è risolta fra un Chastain che, come da pronostico, ha colmato il gap con gli stage point, ed un Logano in difesa ad oltranza.
Alla fine la differenza l’hanno fatta gli errori: una sosta non perfetta per la #22, un lungo in pit lane ed uno speeding per la #1 e anche un ignaro Denny Hamlin che, nell’ultimo giro con gomme più fresche, ha ripreso Chastain e lo ha superato non sapendo che con quella manovra Ross da virtualmente qualificato sarebbe stato eliminato a favore di Joey. Ovviamente Chastain ha tentato un “Hail Melon #2” all’ultima, chicane, il divebomb non è andato a buon fine e così Ross si è visto pure sfilare, mentre ingranava la retro, dallo stesso Logano. Quel Logano che, se Denny lo avesse saputo via radio, gli avrebbe fatto più comodo out che in evitando di attaccare Chastain. Un errore di gestione interna della squadra che potenzialmente potrebbe costare caro (se non fossimo in un anno dispari).
La gara
Charlotte Roval, ormai gara tradizionale per la conclusione del Round of 12 e l’eliminazione di ulteriori quattro piloti dai playoff. La classifica ci arriva molto sgranata: detto di Elliott e Blaney già qualificati, anche la situazione di Larson, Hamlin, Bell e Byron pare salda. Dall’altro capo, quella di Wallace, Reddick (alle prese anche con pensieri familiari, dato che il figlio è ricoverato in ospedale con una diagnosi poco felice di un tumore) e Cindric pare essere proprio quella di una must win, fatto che con Shane van Gisbergen in griglia sembra proprio voler dire eliminazione certa.
Rimangono dunque tre piloti per due posti: Briscoe abbastanza tranquillo a +21 e poi Logano a +13 su Chastain con Joey in una situazione abbastanza simile a quella del 2024, quando la difesa a distanza su Bowman non andò in porto fino alla squalifica della #48 che permise il ripescaggio della #22 fino ad un clamoroso titolo a Phoenix.
Nel weekend c’è una novità ed è la mescole delle gomme, non una novità in assoluto visto che è la stessa usata negli scorsi stradali (in cui van Gisbergen è reduce da quattro successi consecutivi) ma comunque è una differenza rispetto alla corsa del 2024. E la novità sorprende subito nelle prove libere: il degrado delle gomme è clamoroso, nell’ordine di 4-5″ nell’arco di una dozzina di giri. E tutti iniziano a fare i conti: ci sono 109 giri in programma e 7+1 set a disposizione, dunque ogni treno di pneumatici dovrà durare almeno 13-14 giri.
Le prove libere comunque scorrono tranquille e, incidente di Herbst a parte che finisce fuori pista in curva5 quasi si ribalta, in ogni caso le gomme non esplodono ma solo si consumano. Il miglior tempo è di Allmendinger (1’26.630″) davanti a Gibbs, Suárez, Busch, Smith, Hocevar, Larson, Haley, Bell e Gragson, con van Gisbergen solamente 17° ma molto, molto veloce sul passo gara, segno che riesce a gestire gli pneumatici.
Poi si scende in qualifica, senza Jones per problemi meccanici e van Gisbergen si riprende, anche se guardando il suo giro si capisce che non sia stato perfetto, specialmente alla bus stop. E infatti a batterlo è Tyler Reddick per 0.032″. Pole dunque per la #45 (1’35.939″) davanti alla #88 (con una prima fila che incarna la speranza di chi è virtualmente eliminato e chi crede nella vittoria del neozelandese a salvare chi invece è sopra la linea rossa). A seguire Gibbs, Larson, Buescher, McDowell, Bell, Briscoe, Allmendinger e Chastain. Blaney 11° davanti a Wallace (Ryan e Bubba con lo stesso tempo), Byron, Hamlin ed Elliott, Logano 17° e Cindric 19°. Herbst clamorosamente 23° con soli danni estetici e non meccanici.
Domenica è giorno di gara sotto il sole di Charlotte. Dopo aver retrocesso per modifiche in parco chiuso Herbst e Jones, può avere inizio la gara da circa 400 km divisa in stage di 25, 25 e 59 giri.
Alla bandiera verde Reddick scatta bene pur rischiando un contatto con van Gisbergen all’ultima chicane e rimane al comando; alle loro spalle Larson, Gibbs e Buescher. Se Buescher è in top5, per Busch la giornata assume subito toni miserabili: toccato da Hocevar, finisce nelle gomme e torna ai box al rallentatore con la sospensione posteriore destra ko. Le riparazioni gli costeranno dieci giri e Kyle chiuderà al 34° posto.
Mentre Briscoe ci prova su McDowell alla bus stop e non completando la manovra verrà puntato da Bell, al comando Reddick allunga leggermente approfittando delle già viste (al sabato e in stagione) difficoltà – relative – di SVG sullo short run. Parte male anche Logano che scivola dietro a Cindric ed è l’ultimo dei 12 dei playoff in pista.
Quanto dura la tregua concessa dal neozelandese? Due giri e mezzo, poi Shane arriva sotto a Reddick ed inizia a farsi vedere al tornantino di curva7, Tyler gira largo e rimane al comando sfruttando l’accelerazione. Se le battaglie al comando stanno appena cominciando, nel gruppo sono già vive: alla bus stop si presentano 3-wide Nemechek, Berry e Ware, JHN fa biliardo e la #21 deve andare nella via di fuga con la #51 a scontare uno stop&go.
La prima difesa di Reddick era andata bene, la seconda no: al quarto giro la #45 manca la corsa all’ingresso della bus stop, van Gisbergen sfrutta al meglio la poca agilità della Toyota nel riprendere la traiettoria ideale, accelera meglio in uscita, affianca Tyler sul banking per poi trovarsi all’interno della chicane del traguardo e passare al comando. Nel corso del passaggio successivo, la #88 guadagnerà quasi 1.1″ su Reddick.
Tyler deve iniziare a guardarsi alle spalle, infatti Larson ha superato Gibbs ed è già lì per la piazza d’onore. Siamo al sesto giro ed i tempi iniziano visibilmente ad alzarsi. Resta clamoroso il fatto che il giro più veloce della corsa lo registrerà Reddick (1’26.738″) al primissimo giro, dunque con partenza non a velocità di gara, mentre ora i tempi si sono alzati già di 1.5-2″. Chi sta pagando di meno è Suárez che forza i tempi, prova a riprendere Chastain ed entra in top15.
La lotta fra le Toyota di Briscoe e Bell per il settimo posto costa cara: Christopher attacca alla chicane finale con un divebomb, ma arriva leggermente lungo e largo e facendo così apre la porta ad Allmendinger che passa entrambi in 3-wide sul traguardo e saluta. Per Chase arriva invece il -2.
Chi ha osato di più nelle fasi iniziali inizia già a pagare: Buescher riprende Gibbs, ma è il calo di Reddick più evidente, Larson lo supera alla bus stop (stessa dinamica di prima) all’ottavo giro quando appunto la #54 e la #17 erano già arrivate su di loro. SVG va avanti guadagnando mezzo secondo al colpo ed ora ha già 2.9″ su Kyle.
Al passaggio successivo inizia il piccolo dramma di Cindric: per prima cosa manca la bus stop e quindi precipita dal 17° al 23° posto, passano pochi secondi ed in curva3 viene mandato in testacoda da Haley, poi – sulla via dei box – arriva ancora lungo alla bus stop e perde un’infinità di tempo. A precederlo ai box ai giro 10 è però Suárez che, evidentemente, ha dato troppo.
E qui iniziano i problemi per molti perché le gomme sono già al limite dell’aderenza, Byron non ha accelerazione, Logano ha sottosterzo nelle curve a destra e sovrasterzo in quelle a sinistra, persino SVG non si sente al meglio e Larson gli ha recuperato qualche centesimo. Ai -14 pittano Briscoe, Blaney, Elliott, Byron e T.Dillon e in molti qui montano le gomme rodate della qualifica per sbarazzarsene subito. Le soste proseguono con Jones, Hocevar, poi Gibbs, McDowell, Bell, Chastain, Hamlin e Logano.
Il 12° giro è quello lampante per molti: van Gisbergen torna a girare sotto il 1’30”, un ritmo insostenibile per tutti, Larson per primo (1″ netto perso), Reddick (1.7″), Buescher (2.1″) e via via tutti gli altri. Al giro di boa della stage (soste per Nemechek con speeding, Preece, A.Dillon e Ware), i leader tirano dritto e per loro il peggio è passato.
Van Gisbergen decide di non rischiare e pitta ai -11 con Larson ed Allmendinger mentre Buescher, che supera pure lui Reddick, tira dritto insieme a Tyler e Wallace. Fin da ora la coppia 23XI va in all in, decidendo di andare lungo e risparmiare un set di gomme per il finale di corsa. La strategia fin da ora pare tuttavia un po’ scriteriata. In fondo, sì in media servirebbero 13-14 giri per set di gomme e il rischio di ripartenze nel finale con OT è presente, ma se SVG fin da subito, con vettura non perfetta di assetto, ti ha dimostrato di poter completare 14 tornate a ritmi per te insostenibili, allora ti servirà molta fortuna nella successione delle caution.
La sorte dei leader appare segnata già ai -9 quando il neozelandese ripassa in pista Wallace girando 4.2″ più veloce in un sol giro. Le diverse strategie, tuttavia, animano il gruppo, infatti piloti come Blaney e Suárez cercano la rimonta e si trovano davanti il gruppo di Elliott, Keselowski, Smith e Briscoe che in curva4 è addirittura 4-wide, alla fine a pagare è Brad che viene toccato e finisce leggermente largo.
A-7 a dover alzare bandiera bianca di pura accelerazione sul traguardo è Reddick con van Gisbergen, stessa scena alla bus stop con Larson e Gibbs. Ai -6 van Gisbergen torna al comando superando Buescher in curva7 e può iniziare a gestire un vantaggio di circa 4″ su Larson. Reddick è ormai crollato, ai -4 esce dalla top10 con un giro in 1’36” mentre SVG è ancora sull’1’29”.
Ma ormai il più è fatto e chi ha osato può pittare, tuttavia non da soli dato che inizia anche il secondo giro di soste ad anticipare il break. Soste dunque per Allmendinger, Blaney, Suárez, Reddick, Bowman, Buescher, Custer, Wallace e Cindric. I leader, invece, tirano dritto.
Van Gisbergen vince la prima stage con addirittura 8.2″ su Larson (qualificazione matematica al Round of 8), poi Gibbs (+8.6″), Bell (+9.8″), Chastain (+14.6″) che recupera parecchi punti sul taglio, McDowell (+16.2″), Briscoe (+19.7″) e frenato dalla nausea, Elliott (+20.4″), Byron (+23.3″) e la sorpresa T.Dillon (+26.3″); Hamlin 11°, Logano 12°, Blaney 19°, Reddick 26°, Wallace 33°, Cindric 36° (ufficialmente in must win), Busch lucky dog e passa da -10 a -9.
Al break si completa il giro di soste e si fermano quasi tutti. La sosta di Larson è migliore di quella di SVG e così Kyle esce dai box all’11° posto dietro ad Allmendinger, Buescher, Blaney, Suárez, Bowman, Reddick, Custer, Wallace, Nemechek e Cindric.
A seguire ci sarebbero Bell, Gibbs e Chastain, ma Ross commette un clamoroso errore nel momento in cui la qualificazione al Round of 8 sembrava avvicinarsi: manca clamorosamente la curva a 90° a sinistra in uscita di pit lane e si deve fermare. Sul momento torna nella posizione avanzata, poi però la direzione gara dichiara che l’errore conta e quindi Ross perde addirittura 15 posizioni dovendo ripartire dal 30° posto, poco dietro a Briscoe che ha dovuto aspettare la pastiglia antinausea.
Bandiera verde ai -21 nella seconda stage (ed i giri “persi” dietro la pace car sfavoriscono ulteriormente la strategia di Reddick) e Blaney aggira subito Buescher seguendo Allmendinger, poco più dietro leggero contatto fra la #5 e la #88 con SVG che torna leader virtuale della corsa guidando la rimonta con gomme fresche. Shane, tuttavia, è molto lungimirante e per la prima parte non spinge, pensando al fatto che si possa completare questa stage con un solo set di gomme e guadagnando centimetri su centimetri e non metri.
In ogni caso per Shane i sorpassi su Wallace e Cindric (in un sol colpo in curva4) sono facili, come Custer che viene aggirato in curva7 e poi anche Bowman viene saltato in accelerazione dalla bus stop e tanto basta per questa prima fase, van Gisbergen in un sol giro è passato dal 12° al sesto posto in scia a Reddick. Larson lo segue poco più tardi con Bell nei paraggi. Lotta anche nel gruppo con Jones arrabbiato con Berry e la coppia Briscoe-Chastain che, malgrado i sorpassi anche reciproci, riprende Hamlin.
Ai -18 i 12 dei playoff rimangono in pratica 11: Hocevar sbaglia completamente le misure alla chicane finale e (forse per paura di tamponare Stenhouse), sbanda e centra sulla posteriore destra Cindric. Per Carson foratura, per Austin non uno bensì ben due braccetti storti; tornerà in pista per onor di firma e chiuderà 36° staccato di 22 giri.
Segue ora una fase di relativa calma in cui in molti aspettano il crollo degli pneumatici. Poi, dai -15 si riaprono le danze: in top10 viene fatto saltare il tappo Custer, ma è la passaggio successivo che van Gisbergen decide di tornare all’attacco e alla bus stop Reddick viene saltato, Suárez è vicino mentre c’è una fuga di 2″ con Allmendinger, Blaney e Buescher.
Chi ha pittato prima del break comincia a pensare ad un nuovo cambio gomme e Gibbs ai -13 è il primo ad andare ai box. Al passaggio successivo è la volta di Blaney, lo stesso Reddick, Elliott, Custer, Wallace e un Logano ancora in difficoltà nella rimonta. Ai -11 tocca a Bowman e T.Dillon mentre SVG supera il compagno di squadra e Buescher ricuce il buco lasciato da Blaney rispetto al leader.
Ai -10 il neozelandese riprende la coppia di testa, Buescher è passato quasi di forza e all’ultimo in curva7, ma nonostante questo accelera molto bene e Allmendinger viene infilato alla bus stop. AJ alza bandiera bianca subito e prende la via della pit lane mentre anche Larson sta forzando e supera Suárez (e al passaggio successivo anche Buescher). Tuttavia, SVG è già andato ed ha 3″ di margine.
Gli occhi di tutti, intanto, sono su Chastain. Logano si è fermato ai box già da tempo ed ora Ross vede i punti, tuttavia da dietro stanno rimontando i piloti con gomme fresche. Arriva anche Bell che aggira Buescher alla bus stop mentre la #88 torna a guadagnare 1″ al giro su tutti.
Stavolta però SVG decide di anticipare il break: ai -4 pitta Byron, ai -3 Bell con Suárez (ottima gestione la sua), ai -2 il leader con Larson. All’uscita dei box la situazione vede Blaney al comando con margine su Reddick, poi van Gisbergen, Elliott, Chastain, Larson (a circa 4″ da SVG), Bell, Logano e Suárez.
E qui Trackhouse gioca perfettamente di strategie: la gestione delle gomme è fondamentale per non sprecarle in un momento inutile come questo. A van Gisbergen basta solamente rimanere davanti a Larson in ottica gara, dunque Shane, sicuramente dopo un suggerimento con un giro di parole dai box, alza il piede nell’ultimo giro, lascia sfilare Elliott e Chastain facendo guadagnare un punto a Ross. Per completare l’opera ci vorrebbe il sorpasso di Suárez su Logano, tuttavia il messicano non riesce non riesce nel gioco di squadra totale.
Blaney vince la seconda stage davanti a Reddick (+3.7″), Elliott (+12.6″), Chastain (+15.9″), van Gisbergen (+17.9″), Larson (+18.4″), Bell (+18.9″) matematicamente al Round of 8, Logano (+19.3″), Suárez (+19.4″) e Custer; Byron 22°, Briscoe 24°, Wallace 25°, Hamlin 26°, Hocevar lucky dog.
A questo punto è fondamentale guardare la classifica consolidata: quattro i piloti già al Round of 8 (Elliott, Blaney, Larson e Bell), poi Hamlin (+35), Byron (+29) quasi al sicuro davanti a Briscoe (+12), Logano (+3), Chastain (-3), Reddick (-23), Wallace (-29) e Cindric (must win).
Al break si completa ancora il giro di soste e Reddick esce davanti a tutti, con Blaney che paga una sosta lenta alla posteriore destra. La nuova classifica vede van Gisbergen di nuovo primo su Larson, Bell, Suárez, Buescher, Allmendinger, McDowell, Preece, Haley e Byron; a seguire Keselowski, Briscoe, Wallace, Hamlin, Bowman, Berry, Gragson, Smith, A.Dillon e Reddick dal 20° su Elliott, Chastain, Logano, Custer e Blaney. Dunque, alla bandiera verde, Logano è a +2 su Chastain.
Bandiera verde ai -54, dunque poco dopo metà corsa, e van Gisbergen scatta bene mentre Larson deve bloccare Suárez e così Bell lo aggira, il neozelandese ringrazia e allunga di qualche metro che prontamente viene annullato dalla #20. Chastain si dimostra molto combattivo e guadagna posizioni, Logano se lo lascia sfuggire nel traffico e così per Joey il saldo positivo diventa in fretta lievemente negativo.
Bell ci prova alla bus stop, non passa e da dietro arriva Larson (che si era difeso da Allmendinger in curva7) che con un bump involontario rimanda avanti la #20 al punto che Christopher si trova costretto ad un attacco in bilico sull’apron con SVG che deve chiudere con un piccolo contatto. Le posizioni, alla fine rimangono invariate.
Van Gisbergen avrebbe bisogno di un long run, e invece al giro successivo in curva5 Zane Smith tocca e spedisce nelle gomme Austin Dilllon. La caution sembra sprecata dato che arriva proprio mentre la #3 riparte, tuttavia c’è da sistemare le barriere. Lucky dog per Busch che passa ai -8. Sosta ai box solo per Wallace, Byron, Gilliland, Berry ed Herbst che, dietro la pace car, aveva provato una maldestra vendetta su Haley per un contatto avvenuto in curva7 ma che finisce per subire più danni lui stesso.
Si riparte ai -48 con van Gisbergen al comando su Bell, Larson, Allmendinger, Buescher, McDowell, Suárez, Preece, Haley e Briscoe, Chastain 13° e Logano 17°, dunque Ross è a +1 su Joey. E saranno 48 giri tutti sotto bandiera verde, con le strategie libere di svilupparsi.
Le difficoltà di van Gisbergen sullo short run emergono tutte in questa ripartenza: SVG fatica a chiudere subito su Bell e lo fa solo in curva2, di questa manovra ne approfitta Larson che torna davanti a Bell alla piega successiva. Tutto fila liscio fino a curva7 dove Allmendinger finisce lungo, Buescher e McDowell provano ad approfittarne, ma non ce la fanno e lanciano la fuga a tre al comando.
Al giro successivo il cambio di leader: Larson ci prova in curva7, van Gisbergen tenta la carta della traiettoria più larga, tuttavia l’accelerazione della #5 è migliore della sua e così Kyle passa alla bus stop per un pelo, ne approfitta anche Bell che riparte meglio e aggira la #88 sul banking prendendosi l’interno della chicane del traguardo. Ai -46, dunque, Shane è sceso dal primo al terzo posto. Allmendinger non riesce a riprenderlo in tempo, anzi al giro successivo Buescher e McDowell ci provano in sequenza alla bus stop.
Ai -45 Larson dunque guida su Bell, van Gisbergen, Allmendinger, McDowell (sorpasso su Chris completato in curva1), Buescher, Suárez, Preece, Briscoe ed Haley, Chastain (12°) sempre a +1 su Logano che è dietro a Reddick, Hamlin ed Elliott. Uno dei più veloci in questa fase è Preece che recupera terreno e supera Suárez. Decisamente meno Herbst invece, il quale finisce suo malgrado nella frustrazione di Busch, il quale con un bump lo manda in testacoda all’ultima chicane.
Lo spunto di McDowell dura poco però: ai -43 Buescher lo ripassa alla bus stop e viene seguito alla staccata successiva da Preece; più dietro Hamlin e Logano sono in battaglia così come Reddick e Chastain. Il sorpasso di Tyler vale il pareggio fra #1 e #22 con la Ford di Penske in vantaggio nel tie breaker dato il migliore piazzamento nel round.
Ai -42 van Gisbergen inizia a carburare come vorrebbe, ma inizia anche la fase strategica, in fondo 42=14×3 e quindi si possono fare da qui in poi tre stint abbastanza tirati. Il primo a pittare è Buescher con Gragson, Smith e Custer (speeding), seguito poi da Stenhouse.
Mentre ai -41 Preece passa in curva1 anche Allmendinger, Larson ha 1.3″ su Bell e 2.0″ su SVG mentre Ryan è sì quarto, ma staccato a 7.5″. Pit stop per lo stesso AJ con Keselowski e Bowman mentre il sorpasso di Elliott su Chastain verso la bus stop rimette Logano a +1. Chase è in palla e al passaggio successivo scavalca anche Reddick. Ai -39 soste per Briscoe e Gibbs.
Ai -38 cambia di nuovo il vento: Bell viene ripreso e passato da Shane in curva7 (il quale ora è 2.3″ dietro a Larson) e decide immediatamente di pittare con Preece, Suárez, Haley e Reddick mentre Logano supera anche Hamlin; Christopher esce dai box dietro a Buescher, anche se sono momentaneamente.
Larson decide immediatamente di coprire insieme a McDowell, Blaney e Gilliland; Kyle così facendo torna in pista davanti e di parecchio rispetto alla #20, ma soprattutto evita il tappo di Logano. Regolare come un orologio svizzero, van Gisbergen pitta ai -36 (dunque buono sia per due stint da 18 giri che per tre da 12) e con lui anche Chastain e Logano che sceglie la marcatura ad uomo, ma paga un pit lento alla posteriore destra.
Larson ovviamente torna al comando ed ai -35 ha 2.1″ su Elliott (che però sta già girando 3″ più lento e di lì a poco pitterà), 4.5″ su Bell, 6.0″ su van Gisbergen e 6.8″ su Buescher, via via tutti gli altri con Chastain che ha guadagnato tempo (6″) e soprattutto posizioni – in attesa dell’assestamento, come le soste di Wallace ed Hamlin – su Logano che deve vedersela proprio con Bubba appena uscito dai box e che lo passerà al giro successivo in curva7.
Il giro si chiude virtualmente ai -33 con i pit di Byron e Berry in occasione del sorpasso di Chastain su Stenhouse mentre Logano trova l’aiuto di Blaney, tuttavia ai -32 Joey è addirittura a -3 da Ross nella classifica virtuale.
Van Gisbergen in questo stint ci mette meno ad entrare in ritmo e recupera su Bell, ma i due nel complesso guadagnano anche su Larson. Buescher e Allmendinger sono ormai staccati ad oltre 10″. Ai -30 Larson ha 3.7″ su Bell, 4.0″ su SVG, 10.1″ su Chris, 16.8″ su AJ, poi Keselowski, Preece, McDowell, Reddick e Suárez con questi due già a 20″; Chastain 13° passando Bowman, Logano 20° e dunque per lui è -4.
Al passaggio successivo arriva ovviamente il sorpasso del neozelandese sulla #20 ed il ritardo è di 3.9″, avanza anche Logano che approfitta del crollo di Stenhouse e Smith ed ora è a -2 dalla #1 che ha margine su Elliott e Wallace. Ai -28 un Allmendinger molto loose va già ai box ed inaugura ufficialmente il penultimo giro di soste con Bowman, Stenhouse e Smith.
Mentre la #88 tira giù decimi su decimi, ai box è la volta di Buescher, Keselowski e Reddick ai -27, ai -25 per Bell che rischia di infilarsi un piccolo limbo insieme a Gibbs; per Christopher pure sosta non eccezionale alla posteriore sinistra. Ai -24 Larson ha ormai solo 0.6″ su van Gisbergen, Preece è terzo ma ad addirittura 21.5″ davanti a McDowell, Bell, Suárez, Buescher, Chastain, Elliott, Wallace, Haley, Allmendinger e Logano che sì è sempre in linea di galleggiamento a -2, però è scivolato a 9″ da Ross.
Ai -23 va ai box Preece ma soprattutto Logano che cambia strategia e non è più lui marcare Ross, bensì è lui a passare all’attacco per smuovere la classifica, anche se così si gioca il penultimo set di gomme a costo di rischiare in un eventuale overtime. Al passaggio successivo van Gisbergen supera senza problemi Larson e torna al comando in curva7, ma entrambi devono guardare con timore ai tempi di Bell.
Chastain ovviamente deve coprire al giro successivo, ma commette un clamoroso errore: ripartendo dallo stallo sbaglia marcia e l’accelerazione brusca lo porta subito a rallentare, ma la frittata è fatta e lo speeding è inevitabile. Dunque, mentre SVG allunga e Suárez pitta, Ross deve scontare un drive through. Larson ha ormai perso 2″ e decide a sorpresa ai -20 di andare ai box mettendosi lui in un limbo pericoloso fra zero e una sosta da scontare ancora. Nella stessa situazione Blaney e Berry con la sosta ai -19.
Van Gisbergen, che gira ancora sotto il 1’30”, è costretto forse suo malgrado a coprire e ai -18 va ai box per la sua ultima sosta e questo è un dato certo dato che ha dimostrato già di poter coprire tale distanza. Il problema per lui è l’incrocio pericoloso in pit lane con A.Dillon in cui perde un secondo circa, ma in ogni caso esce dai box nettamente dietro a Larson e Bell. Chi invece non è distante da Logano è Chastain che, malgrado la penalità, è solo 3″ dietro alla #22. Keselowski accosta a bordo pista senza potenza (semiasse ko) e alla bus stop trova un varco nelle barriere per evitare una caution.
Le soste si susseguono con Elliott ed Hamlin ai -17, momento in cui Larson ha 0.9″ su Bell, 2.9″ su van Gisbergen e 3.9″ su Buescher che è fuori sequenza, gli altri a 20″ e più con Chastain che è scatenato ed ha messo nel mirino Joey, virtualmente a +4. Anche in questo stint SVG recupera più in fretta e si lancia all’inseguimento dei due leader; dietro invece Elliott si mette momentaneamente fra #22 ed #1 mentre tutti saltano la #47. Ricky pitterà ai -15 con Allmendinger e Byron.
In questo passaggio il neozelandese prende e passa immediatamente Bell in curva7 mentre la situazione di Chastain si fa momentaneamente problematica perché Wallace è ancora dietro a Logano e nel mezzo si è infilato anche Allmendinger, dunque Ross ai -14 è addirittura out per sei punti. Va ai box anche Bowman.
Ai -14 il clou per la vittoria: van Gisbergen tenta un sorpasso di forza su Larson in curva7, Kyle chiude la porta, ma in accelerazione la #88 passa. Larson non ci sta assolutamente e il modo con cui è arrivato il sorpasso, anche con un po’ di scambio di fiancate verso la bus stop, non gli è piaciuto. La #5 torna sotto alla chicane, usa il muso e in curva1 si crea il varco per tornare davanti. Mentre Ty Dillon si è sdoppiato, Bell approfitta di SVG che scivola largo sui marbles di curva2 ed alla piega successiva passa pure lui la #88. Ancora una volta Shane perde due posizioni in un sol colpo.
Quanto dura Bell al secondo posto? Quattro curve, poi van Gisbergen torna davanti in curva7 e ancora una volta Christopher reagisce immediatamente andando ai box con Briscoe e Gibbs. SVG torna subito sotto ed ai -12 è a mezzo secondo da Larson. Stavolta la #88 sceglie una bus stop pulita per completare il sorpasso che riporta il mago dei road course al comando.
Dietro intanto è successo parecchio: Logano si è spento all’improvviso ed è stato passato prima da Wallace, poi soprattutto da Chastain in curva7 ed il -6 di Ross è diventato appena -2. Mancano 11 giri alla fine e il muretto di Logano decide ancora di sparigliare le carte con una sosta ai box alla quale il crew chief di Chastain sceglie stavolta di andare in direzione opposta: Ross andrà avanti fino alla bandiera a scacchi senza fermarsi ulteriormente.
Ai -10 van Gisbergen guida con 1.4″ su Larson, 22.7″ su Bell, 22.9″ su Buescher, 24.5″ su Preece, poi McDowell, Reddick, Suárez, Elliott ed Allmendinger; Chastain dopo la sosta del rivale è addirittura a +8, una situazione di classifica che rimarrà tale per qualche passaggio.
Mentre SVG se ne va, Smith e Jones si scambiano vernice grazie ad un bump di Joey alla chicane, Chastain e Logano vengono passati da Byron e Gilliland, Reddick decide di pittare ai -9 seguito al giro successivo da Larson che, capito l’andazzo, opta per giocarsi ora l’ultimo set di gomme sperando in una caution.
La situazione torna stabile dunque ai -8: van Gisbergen si ritrova addirittura con 21″ di vantaggio su Bell, Buescher e Larson, 26″ su McDowell, 28″ su Preece, 35″ su Suárez, 43″ su Elliott, 44″ su Allmendinger e 50″ su Wallace, Chastain 13° e Logano 24°, dunque Ross si trova ora sempre a -8 dalla qualificazione.
L’allarme rosso scatta anche per Shane: teme una caution e sente la posteriore destra in crisi sul banking, in qualche momento addirittura fuma. E allora SVG cosa trova per stemperare la tensione? Guarda ad ogni giro il maxischermo per seguire come sta andando il compagno di squadra Chastain nella lotta con Logano. Van Gisbergen può questo ed altro in sintesi.
Logano non ne ha, nemmeno per passare Gilliland a pari strategia e gli altri sono un po’ più avanti mentre Chastain ha margine sui principali inseguitori. In sintesi, serve proprio un ribaltone per Joey. Ai -6 Larson supera Buescher alla chicane mentre Bell scende sotto il muro dei 20″ dal leader. Il terremoto viene però innescato da Wallace che va ai box proprio mentre Berry supera un Chastain che inizia il calo delle gomme. Nonostante questo, Ross rimane a +8.
Al passaggio successivo, mentre Larson non recupera troppo terreno, Ross inizia a preoccuparsi: Reddick lo passa in curva2, Gibbs in curva4, Briscoe in accelerazione da curva7. Il guaio ulteriore per la #1 è il sorpasso di Logano su Haley. Ai -5 Chastain si trova a difendere solo quattro punti ed il tempo sul giro è salito a 1’34”. Pure Logano rischia: Custer arriva con gomme fresche e tenta pure un sorpasso in curva7, ma è troppo tardivo e Cole si pianta alla corda, dovendo quasi ripartire da fermo. Da lì in poi la #41 non tornerà vicina alla #22.
Il giro dei -4 vede Chastain respirare dato che ha 4″ su Hamlin, anche se ha perso 2″ netti in un sol passaggio. Crolla invece Nemechek e così Logano lo supera in accelerazione da curva7 portandosi a -3.
Ai -3 Larson riprende Bell e ci prova alla bus stop, ma il giro nel complesso scorre tranquillo: Chastain perde solo un secondo da Hamlin e mantiene 2.5″ su Denny e tre punti su Logano che è a ben 4″ da Bowman. Il sollievo dura poco: il terzultimo giro di Ross è un drammatico 1’33” che mette sulla sua coda nell’ordine e con gomme fresche Wallace, Hamlin, Gilliland e Stenhouse con soli tre punti da difendere ma solo due posizioni da poter perdere.
La situazione è completamente sfalsata dato che SVG ha 1’15” di vantaggio su Chastain in una pista da 1’30”, dunque mentre il leader prende la bandiera bianca con ampio margine su Larson che finalmente ha superato Bell, Chastain è ancora impegnato all’inizio del penultimo giro nella difesa strenua.
Ross non ne ha più di battistrada e in sequenza viene infilato da Wallace e Gilliland. All’inizio dell’ultimo passaggio, dunque, Chastain al 18° posto ha soli 0.2″ su Hamlin e un solo punto da difendere da Logano. In sintesi, Ross non deve assolutamente farsi passare da Denny, pena l’eliminazione.
E qui entra sulla scena Chris Gayle, il crew chief di Denny Hamlin. Il muretto della #11 ha deciso di tenere all’oscuro il pilota di tutta la situazione che lo circonda. Sarà un errore potenzialmente fatale in ottica campionato, ma questo lo sapremo solo dopo Phoenix.
La frase che a caldo dirà Hamlin scendendo dalla vettura e parlando col suo team è molto sincera perché “rubata” da una telecamera e non arrivata durante l’intervista. Denny è un po’ alterato e in sintesi si lascia scappare un: “[Se avessi saputo tutto]… non lo avrei mai superato!”
Già, perché Hamlin, mentre Shane van Gisbergen ha già preso la bandiera a scacchi, è incollato in curva3 a Chastain, poi in curva7 mette il muso e, sfruttando la migliore accelerazione, passa e allunga. Ross ci prova alla frenata della bus stop per tornare sotto, ma la distanza è incolmabile. Lo è anche alla chicane finale, ma Chastain deve tentare una manovra disperata.
La disperazione porta al contatto e le due vetture finiscono in testacoda, esattamente come successo poco prima ad Allmendinger, toccato involontariamente da Suárez che era arrivato lungo all’ultima frenata. Hamlin si ferma, Chastain è rapidissimo ad ingranare la retromarcia per completare in qualche modo i metri finali, ma ormai tutto è andato perduto e la beffa è proprio il sorpasso da parte di Logano negli ultimi centimetri.
Logano dunque passa al Round of 8, Chastain viene eliminato e questo probabilmente Hamlin faticherà a perdonarselo e perdonarlo al team. Denny aveva a portata di mano il male minore, far passare un Ross sicuramente non in versione “Hail Melon” (quando a venire beffato fu lo stesso Hamlin) al posto di un Joey sempre e comunque pericoloso. Ed è incredibile come anche con un 20° posto (nei playoff per Joey tre top5, un altro 20° e un 21° posto) della #22 sia in grado di generare panico ed errori generalizzati. Buona fortuna a tutti in questa settimana verso Las Vegas, perché non succede, ma se succede…
Tornando alla gara, van Gisbergen domina al Roval di gomme, forse non di velocità pura chiudendo con distacchi da endurance: 15.1″ su Larson, 16.0″ su Bell, 21.8″ su Buescher, 36.9″ su McDowell, 45.0″ su Preece, 51.0″ su Suárez, 53.4″ su Elliott, 57.1″ su Reddick e 58.8″ su Byron. A 1′ ed oltre Byron, Gibbs, Blaney, Briscoe, Wallace, Berry, Gilliland, Bowman, Stenhouse e Logano, Chastain 21°, Hamlin 23°, Cindric 37° e ultimo.
Alla fine, dietro ai top6 fino ad Hamlin, Briscoe chiude a +19 sul taglio, Logano a +4 su Chastain primo degli eliminati, Reddick (-12) e Wallace (-24) fuori dai giochi anche strategicamente oltre a Cindric. Ed ora a Las Vegas si guarda già a Phoenix, non solo per la vicinanza geografica.
I risultati odierni
La classifica della “Bank of America Roval 400”
La classifica generale
Così in campionato al termine del Round of 12 della NASCAR Cup Series 2025

La classifica all’inizio del Round of 8 dopo il reset del punteggio

Le altre categorie
Xfinity Series: Connor Zilisch va in doppia cifra di vittorie sulla pista di casa
Truck Series: Corey Heim si impone su Crews e conquista il decimo successo
I prossimi appuntamenti
Il prossimo weekend la NASCAR farà tappa a Las Vegas dove Xfinity (sabato notte) e Cup Series (nella tarda serata di domenica) vedranno il via del Round of 8. Turno che è già iniziato per i Truck che osserveranno l’ultimo riposo del 2025. Gli ultimi tre weekend stagionali, infatti, saranno tutti dei triple header.
Immagine: Media NASCAR
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