F1 | Qualifiche ad eliminazione: non siamo ancora salvi

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 22 Marzo 2016 - 17:30
Tempo di lettura: 4 minuti
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F1 | Qualifiche ad eliminazione: non siamo ancora salvi
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Troppo bello per essere vero: dopo il disastro del sabato mattina di Melbourne, i team si erano accordati nella mattina di domenica per tornare a disputare le qualifiche, a partire dal GP del Bahrain, con il sistema utilizzato fino al 2015. Fin qui, ci siamo: il ritorno al vecchio metodo doveva (deve) essere ancora ratificato dal Consiglio Mondiale ma, a domenica mattina, parevano non esserci assolutamente problemi. Troppo osceno lo spettacolo messo in mostra soprattutto nel Q3, ma anche in Q1 e Q2 c’erano stati problemi non da poco.

Detto questo, la notte porta consiglio ed evidentemente il pensiero di qualcuno è cambiato. Abbiamo raccolto qualche impressione riguardo un problema che, per la prossima gara, potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.

Cominciamo da Toto Wolff, team principal Mercedes, il quale già dopo la gara vinta da Rosberg ha suggerito che il format ad eliminazione dovrebbe essere rivisto prima di essere eventualmente reintrodotto. Siamo, quindi, a domenica sera: “Sono sicuro ci sia un modo per ottimizzare il sistema, ma necessita di tempo, organizzazione e analisi per poter prendere la giusta decisione. Credo sia un format divertente nel momento in cui riesci a farlo intendere pienamente a chi guarda dalla TV. Lo spettatore deve poter capire cosa succede, e il feedback avuto è stato negativo. Per quanto riguarda la Q3, siamo tutti d’accordo nel dire che è stata pessima. Credo si possa migliorare: abbiamo una responsabilità verso lo sport e cambiare regole ogni settimana non è certo il modo per progredire. Abbiamo intravisto delle cose positive, la decisione dei team è di ripensare al tutto nel prossimo inverno“.

Il concetto, così, sembra condivisibile.

Come detto, il ritorno al vecchio format per il Bahrain deve essere prima ratificato dal Consiglio Mondiale con l’unanimità dello Strategy Group e della F1 Commission, di cui fa parte anche Pirelli. Paul Hembery, però, sembra voler considerare tutti gli aspetti di quanto visto sabato. Pare, infatti, non convinto che tornare completamente indietro sia la soluzione migliore: “Non abbiamo valutato tutti i dettagli: ci sono state cose positive e cose negative durante le qualifiche. Credo che il Q3 debba essere rivisto, perché non avere vetture che girano a fine sessione è negativo. Ma questo potrebbe essere risolto semplicemente togliendo il sistema ad eliminazione solo dalla Q3. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, credo che il nuovo format abbia avuto un buon impatto sulla gara: questo era proprio l’obiettivo del cambio di qualifica, ampliare il range di strategie, e questo è accaduto a diversi livelli. Per questo, prima di tornare indietro, si devono valutare tutti gli aspetti.”

Hembery non è il solo ad avere dubbi sul ritorno al vecchio format: anche Bob Fernley, team principal ad interim al posto di Vj Mallya (che ha ben altro a cui pensare in questo periodo), sostiene che non è logico decretare la morte di un sistema pensato per movimentare le gare prima di aver visto la corsa, e il suo parere sul valutare bene aspetti positivi e negativi rispecchia in parte quello di Hembery.

Bisogna capire, a questo punto, qual è il vero obiettivo della qualifica: decidere chi è il più veloce al sabato o costruire una griglia mescolata come un mazzo di carte per avere più movimento in gara? Perché nel primo caso non si può fare altro che tornare al vecchio sistema, mentre nel secondo ci si può inventare, fondamentalmente, quello che si vuole. Gutierrez, sabato, è stato eliminato dalla Q1 allo scadere dei 90 secondi con due intermedi che lasciavano presagire un ottimo tempo, con il quale sicuramente avrebbe avuto accesso alla Q2. Per quanto ci riguarda, questo sistema, implementato in questo modo, è totalmente assurdo. Sempre nell’articolo di sabato pomeriggio avevamo portato avanti una nostra proposta alternativa per mantenere l’eliminazione e al tempo stesso offrire ai piloti il tempo di compiere dei giri cronometrati.

Restiamo, quindi in attesa di novità. Se dopo un paio di giorni, però, i pareri sono questi, prima del Bahrain possiamo aspettarci di tutto. Quello che fa sorridere è, per assurdo, che ai team viene chiesto quanti treni di ogni singola mescola vogliono per l’evento che si svolgerà due mesi dopo, e poi non si ha la certezza di come si svolgeranno le qualifiche della settimana successiva.

Magia della F1.

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