Una chiacchierata con Néstor Girolami, ultimo arrivo in casa Hyundai nel TCR World Tour, ma con grande esperienza nelle vetture turismo
Da Valencia – È al suo secondo anno con la Hyundai Elantra N TCR di BRC Squadra Corse, ma il passato nelle corse turismo affonda le sue radici in una carriera di oltre dieci anni. Durante il secondo round del TCR World Tour al Circuito Ricardo Tormo, P300.it ha avuto il piacere di intervistare Néstor Girolami, il pilota argentino di Hyundai Motorsport, che da un decennio corre nei massimi campionati turismo.
Dopo quasi una decade di battaglie nella sua terra natia, che hanno portato anche alla conquista dei titoli nel 2014 e 2015 nel TC2000, Néstor Girolami è tornato in Europa (ha avuto una piccola parentesi in Formula Renault nel 2006, ndr) per iniziare a correre a livello internazionale nella massima espressione delle corse turismo.
Proprio nel 2015 ha fatto il suo esordio nel WTCC al volante della Honda Civic del NIKA Racing, prima di passare in Volvo la stagione successiva per un weekend e quindi aver contribuito nel 2017 alla conquista del titolo costruttori da parte del marchio svedese.
Dopo un anno di ritorno in patria, nel 2019 è rientrato nella neonata Coppa del Mondo WTCR per diventare pilota ufficiale di Honda, marchio con cui ha lottato per il titolo nel 2022 e di cui è rimasto l’unico rappresentante nel primo anno del TCR World Tour.
Dal 2024 la sua carriera ha preso una svolta differente con il passaggio in Hyundai e in BRC Squadra Corse, al fianco degli ultimi iridati Norbert Michelisz e Mikel Azcona. Una nuova avventura, un nuovo metodo di lavoro, un nuovo ambiente, ma sempre con lo stesso obiettivo: continuare a crescere e vincere.
Nel 2023 hai partecipato al TCR World Tour affiancandoti ai vari team di riferimento di Honda di ognuno dei campionati con cui il Mondiale ha corso (Europe ALM, South America Squadra Martino, Australia Wall Racing). Come è stato doversi adattare di gara in gara a una metodologia di lavoro differente?
“È stata una bella sfida perché non è stato facile siccome non sapevamo se avremmo potuto correre ogni gara o no. Tutto dipendeva dal budget, ma anche dai team. Ci sono state squadre che hanno comprato delle macchine per farmi correre e per questo sono molto grato per lo sforzo che hanno fatto per avermi come pilota nel loro evento di casa. Ho sentito molto il supporto di quelle piccole strutture con cui però ce la siamo giocata contro realtà più grandi che hanno l’aiuto della casa madre. Abbiamo lottato e vinto anche delle gare. Certo, non abbiamo battagliato per vincere il campionato, ma siamo comunque arrivati a Macao con una piccola possibilità remota di conquistare il titolo”.
Dopo essere stato per tanti anni pilota ufficiale di Honda, come è iniziata la tua collaborazione con Hyundai e quali sono state le novità e le difficoltà principali che hai riscontrato?
“È stata una bella opportunità per la mia carriera sportiva. Dal 2015 conoscevo molto bene il mondo della Honda, avendo debuttato nel WTCC a Vila Real e poi essendo stato pilota ufficiale dal 2019 al 2023, avendo avuto sempre una collaborazione stretta con JAS. Cambiare è stata una sfida importante perché non sai a cosa vai incontro, ritrovandoti a lavorare con persone nuove, guidare una vettura diversa, però per la mia carriera sportiva ho valutato che mi sarebbe piaciuto essere in team insieme anche a campioni del mondo come Norbert Michelisz e Mikel Azcona, che sono anche un bel riferimento per crescere. Penso che sia stato un salto di qualità importante non solo dal punto di vista della macchina, ma anche con l’organizzazione. Sono stato molto sorpreso del loro metodo di lavoro, trasparente, facile. Tutti mi hanno accolto positivamente a partire da Hyundai, BRC e dai compagni di squadra”.
A Vallelunga hai vinto al debutto con Hyundai in Gara 2 con la griglia invertita. Ti saresti aspettato di conquistare subito il successo?
“È vero che ho vinto con griglia invertita, ma una vittoria è sempre una vittoria. Per me è stato un bell’inizio. Lo scorso anno è stato un anno di apprendimento, abbiamo vinto, abbiamo fatto podi e siamo arrivati a un punto in cui non eravamo lontani dal poter lottare per il campionato”.
Essendo questo il tuo secondo anno nel TCR World Tour con Hyundai, ti sei approcciato già alla prima gara del campionato conoscendo il tuo team e il metodo di lavoro. Come ti senti oggi rispetto all’inizio del campionato dell’anno scorso?
“È stato un inizio difficile in Messico. Sono molto più vicino ai miei compagni, conosco meglio la macchina, mi sento più legato e questo porta ovviamente più performance”.
Avete compreso qual è stata la problematica di Città del Messico? Con Hyundai state già lavorando per la soluzione, anche in vista di un possibile ritorno in Messico il prossimo anno?
“Ancora non sappiamo esattamente quale sia stato il problema, stiamo ancora facendo valutazioni e studi. Noi come piloti abbiamo sentito una perdita di potenza molto importante sin dalle prove libere. La macchina sul rettilineo non andava come le altre, avevamo un gap di 10-12 km/h in fondo al rettilineo rispetto alle altre macchine. Forse l’altezza ha giocato una difficoltà maggiore e imprevista. Ovviamente stiamo già lavorando per risolvere e trovare una soluzione il prima possibile”.
Quest’anno, data la celebrazione dei 10 anni del TCR e la ricorrenza dei 20 dalla nascita del WTCC, se dovessi pensare ai momenti più belli che ricordi, quali sceglieresti?
“Scegliendo un momento storico penso anche ai campionati nel TC2000 del 2014 e 2015 in cui ho lottato con Agustín Canapino, che è stato il rivale più forte contro cui ho battagliato, oltre a essere nella stessa squadra”.
“In Europa penso al 2022 in cui ho lottato per il titolo con Mikel Azcona. Fino all’ultima gara è stata una competizione serrata e alla fine lui ha vinto in modo molto intelligente. Noi invece ci siamo ritrovati con i pesi aggiuntivi sempre al momento sbagliato, mentre loro hanno attuato una strategia migliore sfruttando al meglio le regole di quella stagione. Quel campionato però è stato il momento più alto della mia carriera sportiva nel TCR”.
Hai esordito nel WTCC nel 2015, quindi sono dieci anni che ormai competi a livello mondiale con le vetture turismo. Come vedi il tuo futuro e cosa speri di vedere nel futuro della categoria?
“Spero nel meglio. WSC, la FIA, le squadre e i costruttori stanno lavorando molto perché si crede molto in questo concetto. Già quest’anno si vede come gli eventi sono più belli, l’organizzazione è migliorata considerevolmente rispetto al 2023 e al 2024. Gli auguro il meglio perché le corse turismo sono state e saranno sempre le gare più belle da guardare per i fan. Spero che le auto e i costruttori aumentino così da tornare al passato quando c’erano tante vetture. Ricordo il 2019 quando avevamo 32 macchine, tanti piloti e macchine ufficiali. Questo è stato sicuramente l’anno più alto raggiunto dal TCR“.
“Io mi auguro di continuare con Hyundai perché è una squadra che mi ha accolto molto bene. Mi sento fiducioso e soprattutto orgoglioso di essere qui a rappresentare un brand come Hyundai e spero di andare avanti perché penso che con la squadra stiamo facendo un ottimo lavoro. L’anno scorso lo abbiamo dimostrato con il titolo di Norbi e quindi continuiamo a spingere per continuare a vincere”.
Nei prossimi giorni, l’intervista a Néstor Girolami sarà disponibile anche in formato video sul canale YouTube di Parc Fermé TV.
Immagine di copertina: TCR World Tour
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