NASCAR | Truck Series, Charlotte 2025: Corey Heim fa cappotto in maniera imbarazzante

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 25 Maggio 2025 - 15:40
Tempo di lettura: 9 minuti
NASCAR | Truck Series, Charlotte 2025: Corey Heim fa cappotto in maniera imbarazzante
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Stavolta la vittoria non sfugge a Corey Heim dopo aver vinto le prime due stage: nessuna caution sfortunata, nessun duello inaspettato. Il pilota Tricon vince con oltre 6″ di vantaggio a Charlotte


Stavolta nessun imprevisto: Corey Heim ha dominato a Charlotte fino alla bandiera a scacchi che il giovane pilota Toyota si è portato a casa. 61 punti su 61, 7 playoff point su 7, un vantaggio sul traguardo di 6.2″ su un pilota come Ross Chastain mentre Kyle Busch ha chiuso solamente quinto. Questi e altri numeri descrivono solo in parte quanto il leader di Tricon Garage sta andando forte nel corso del 2025, al punto che quattro successi in 11 gare sembrano persino pochi per quanto dimostrato.

La gara

La NASCAR Truck Series arriva a Charlotte forse nemmeno rendendosi conto che la gara di casa è già nel girone di ritorno della regular season e che questo è – incredibilmente – l’ultimo ovale da 1.5 miglia in calendario. Ci si arriva con il discusso finale di North Wilkesboro in archivio e con la consapevolezza che nemmeno qua c’è una griglia piena (34 iscritti, l’unica vera anomalia è la chance concessa da Spire Motorsports a BJ McLeod).

Nelle prove libere l’unico guaio vero è per Luke Fenhaus sulla #66 di ThorSport: il cofano si apre improvvisamente e la forza con cui sbatte sul parabrezza è tale da danneggiare il tettuccio e costringere il team a fare ricorso al muletto. Miglior tempo per Ross Chastain (sulla #44 di Niece Motorsports) davanti a Majeski ed Heim.

In qualifica, tuttavia, è show Tricon con una tripletta: prima pole in carriera per Gio Ruggiero davanti a Tanner Gray (che manca così la terza pole consecutiva a Charlotte) e Corey Heim; a seguire Chastain, Honeycutt, Hemric, Riggs, Caruth, C.Smith e Garcia. Ben quattro vetture senza tempo: oltre al citato Fenhaus, guai tecnici per Maggio, Muniz e Friesen (problemi elettrici) con questi ultimi due che avevano avuto dei rallentamenti già nelle libere.

In una tranquilla serata subito dopo la corsa della ARCA Series (vinta a sorpresa da Austin Green davanti a Grant Enfinger che dunque fra un piccolo double header) e dopo aver retrocesso in fondo alla griglia – oltre tecnicamente ai quattro citati – anche Dennison e Carroll per modifiche in parco chiuso, la corsa può avere inizio.

Alla bandiera verde Ruggiero dall’interno scatta bene ed Heim lo segue mentre Gray da curva2 verso 3 prova l’incrocio su Corey, ma si deve riaccodare ed aprire la porta a Chastain. Già dalla fine del primo giro Heim va all’esterno e ci prova sul compagno di squadra che ha già un detrito sulla griglia del radiatore, i due viaggiano affiancati per una tornata, poi in curva1 all’inizio del terzo giro la #11 passa al comando. A seguirla però non sono i teammate, bensì uno scatenato Chastain.

Ross vuole davvero vincere questa corsa e pure lui punta l’esterno con Ruggiero molto vicino ai due. Il primo attacco della #44 non va a buon fine, quello all’interno di curva3 al quinto giro sì e così Chastain passa al comando malgrado un piccolo rischio alla piega successiva sui bump che riapre la porta ad Heim che, tuttavia, si deve arrendere al giro sette. Nel frattempo, ad approfittare di questa lotta, è un rimontante Hemric che quasi raggiunge il trio di testa mentre Honeycutt perde leggermente e scivola dietro a Riggs e Gray dopo aver dato un piccolo bacio alle barriere di curva4. Al nono giro Kaden verrà attaccato in curva3 anche da Chandler Smith ed il duello fra i due durerà per qualche minuto.

Ruggiero non riesce a tenere il ritmo dei due che viagiano molto vicini se non affiancati, tuttavia non possono stare del tutto tranquilli perché anche Riggs dimostra tanta velocità e sale al quarto posto approfittando del largo di Hemric in curva1. Il bilancio alle loro spalle vede il cedimento di Gray che scende in fondo alla top10, passato anche da Busch e attaccato da Majeski.

Heim alla fine rompe gli indugi esattamente a metà stage, si fa vedere all’esterno di curva4, poi va interno in curva1 e completa il sorpasso mezzo giro più tardi tornando al comando. Chastain prova il contrattacco al giro successivo, ma si deve riaccodare e pensare al possibile arrivo di Riggs (2″ più indietro) che ha appena superato Ruggiero. Ma, in realtà, tutti temono il rientro di Kyle Busch, salito al sesto posto a 5″ dal leader.

Il finale di stage vede solo l’assestamento in vetta, Ruggiero si stacca e viene ripreso dalla coppia Honeycutt-Busch con i primi doppiaggi a disturbare leggermente i leader. Kaden passa ai -6, Kyle ai -3.

Corey Heim vince senza troppa difficoltà la prima stage davanti a Chastain (+2.0″), Riggs (+3.2″), Honeycutt (+6.7″), Busch (+7.8″), Ruggiero (+8.7″), Hemric (+9.4″), C.Smith (+9.5″), Majeski (+13.0″) ed il rimontante Mills (+13.1″); a seguire Caruth, Gray, Garcia, Perez, B.Jones, Enfinger, Rhodes, Parsons, Crafton ed Ankrum con Maggio lucky dog. Nel finale di stage foratura alla anteriore destra per Breidinger con conseguente toccata al muro; Toni chiuderà 30esima staccata di 13 giri.

Il primo giro di soste ribalta la classifica con Heim che, malgrado il miglior stallo, perde la prima posizione a vantaggio di Honeycutt (per lui nessuna riparazione dopo la toccatina al muro); a seguire Riggs, Busch, Ruggiero, Chastain, Majeski, Hemric, Smith e Caruth. Penalità per Perez (falsa partenza dei meccanici), Mills e Friesen (ruote fuori controllo).

Alla ripartenza mancano appena 22 giri netti nella seconda stage e Honeycutt in curva1 riesce a mettersi dietro Heim che viene insidiato da Busch, tuttavia Corey tiene giù il piede in curva3-4, respinge il tandem Busch-Chastain alla sua sinistra e punta un Kaden che subito capisce chi sia il rivale più pericoloso, la #11 e non la #7, bloccandolo sul rettilineo opposto, tuttavia Heim aggira il leader in curva3 andando al comando. Chi perde in questa fase è proprio Kyle che torna dietro a Chastain. Corey cerca subito di scappare via dal terzetto che ha intanto staccato Majeski.

Nelle prime fasi Chastain sembra averne ed ai -18 infila il compagno di squadra Honeycutt in curva1, poi però nel giro successivo Kaden ci riprova all’interno e Ross, per difendersi, si lancia nella scia di Heim che si tiene esterno e così riapre la porta ad Honeycutt che affianca il leader sul rettilineo opposto. La #45 rimette il muso davanti a tutti in curva4 mentre Chastain si è sacrificato per il compagno di squadra perdendo momentaneamente la terza posizione da Busch. Quando dura Honeycutt di nuovo al comando? Il tempo di un rettilineo, poi Heim ripassa. Tutta questa lotta, intanto, ha permesso il rientro di Riggs e Majeski che provano l’attacco di rincorsa.

Mentre Heim ed Honeycutt vanno, Chastain è sempre più loose, tuttavia approfitta del rimbalzo di Riggs che scivola non solo dietro a Majeski, ma si stacca e finisce vicino ad Hemric. Ma questa stage molto avvincente non è ancora finita, manca ancora una dozzina di giri: Majeski ci prova su Chastain, non va e allora Riggs gli torna sotto. Layne passa e di slancio supera anche Ross. Poi la situazione, purtroppo, si tranquillizza quando mancano otto giri al break.

Heim vince dunque anche la seconda stage davanti ad Honeycutt (+2.7″), Busch (+3.8″), Riggs (+4.5″), Chastain (+5.3″), Hemric (+7.8″), Majeski (+7.9″, loose e superato da Daniel all’ultimo giro), Ruggiero (+10.0″), C.Smith (+10.4″) ed Enfinger (+11.6″); a seguire B.Jones (che perde il virtuale punto all’ultimo miglio), Caruth, Ankrum, Crafton, Rhodes, Mills (in rimonta dopo la penalità), Kligerman, Sutton, Garcia e Friesen, lucky dog per Dennison.

Nuovo break e nuovo giro di soste e si ripete esattamente quanto visto pochi minuti prima: Honeycutt batte Heim. A seguire Riggs, Chastain, Busch, Ruggiero, Hemric, Majeski, Caruth e Smith. Stavolta nessuna penalità di rilievo, dunque si va alla ripartenza dei -66.

Alla bandiera verde Honeycutt scatta bene seguito da Chastain, tuttavia Heim recupera il terreno perso e con il treno composto da Riggs e Busch svernicia Ross che, tuttavia, si tuffa in curva3 e va addirittura 3-wide con Heim ed Honeycutt. Kaden è costretto ad alzare il piede mentre Heim si difende per un pelo e da curva3 in poi, sfruttando un momento in cui la #45 quasi sbanda, torna al comando. La gioia dura per pochi secondi, poi sul trioval l’unico incidente della corsa.

Nel mucchio finiscono due big come Majeski, Chandler Smith e Mosack e, in maniera minore, Ruggiero. Tutto nasce da curva4 dove, in scia a Caruth in un 3-wide, le traiettorie di Smith (esterno) e Ruggiero (al centro) si incrociano senza volerlo. Smith sbanda verso sinistra centrando Majeski, Ruggiero invece va verso destra dove tocca Mosack. Per Chandler c’è il ritiro (34° e ultimo posto), per Ty lunghe riparazioni (32° a -31), Mosack e Ruggiero chiuderanno staccati di due giri. Dennison guadagna un altro lucky dog.

La finestra per l’ultimo pieno non si è ancora aperta, dunque tutti i big proseguono mentre solo qualcuno in coda tenta il rabbocco. Si riparte ai -57 con Heim al comando su Chastain, Honeycutt, Busch e Riggs. Corey va in progressione dall’interno, inizia a salutare tutti e non verrà più ripreso fino alla bandiera a scacchi. Chastain mantiene il secondo posto mentre Riggs e Busch si contendono il terzo fino a quando Layne non passa; Honeycutt scende al quinto posto.

Il gruppo si va allungando fin da subito, Chastain prova a restare lì sullo short run come in precedenza, si affaccia all’interno ai -54, ma sono attacchi meno efficaci di quelli precedenti, al punto che al giro successivo Ross viene infilato con uno slide job in curva2 da Riggs. Poco più dietro Busch, per lanciarsi su Chastain, tocca il muro in curva4, poi passa di forza Ross quasi stringendolo a muro. La fase veloce della #45 è già finita e pure il compagno di squadra Honeycutt lo attacca non completando il sorpasso solo perché Dennison procede a rilento per entrare ai box.

Ad aprire il giro finale di soste è Rhodes, che era nono, ai -48. Un po’ presto, troppo presto e infatti è un pit stop dovuto ad una anteriore destra forata salvando però la #99 dal muro. Prima del vero giro di soste la classifica si assesta in maniera inaspettata, dato che Riggs cede e viene superato da Busch e Chastain, tuttavia in tutto questo Heim è in fuga con oltre 4″ di margine. Ai -33 Chastain attacca anche Busch e cerca di ritornare il favore, tuttavia Kyle incrocia sul traguardo. Ed Heim va a +5.5″ proprio nel momento in cui ai -31 Riggs ed Honeycutt vanno ai box. Corey copre al giro successivo insieme a Busch e Chastain.

Mentre un buon Mills in risalita prende la testa della corsa per un giro, i veri audaci che tirano dritto sono altri. Caruth, infatti, passa al comando dopo il pit della #42 ai -29 e Rajah non si fermerà fino ai -20. Nel frattempo, Heim ha avuto una sosta tranquilla ed è ancora leader virtuale nonché unico dei leader a pieni giri (sono una decina le auto che stanno osando strategicamente) mentre gli altri devono temere ancora di più per una caution.

Ai -25 la classifica vede quindi Caruth su Perez, Friesen, McLeod, Hill, Wood, Crafton, Ruggiero, Parsons e Boyd, poi però in sequenza “cadono” tutti. Perez si ferma appunto ai -25, Boyd viene superato da Heim in pista, poi Chastain (Busch ha perso terreno alla sosta) e Riggs si sdoppiano, dunque anche Parsons viene scavalcato prima dell’ora, McLeod pitta ai -23, Ruggiero scavalcato ai -21, Caruth rabbocca come detto ai -20 lasciando per un giro la leadership a Friesen (che era 10″ più indietro) proprio mentre Heim supera anche Wood. Il canadese si arrende un giro più tardi mentre Corey supera un Timmy Hill (alla gara numero 500 in carriera in NASCAR) che vuole davvero andare fino in fondo (rimarrà a secco ai -4) e così ai -17 Heim riprende la prima posizione.

Da qui fino in fondo non succede nulla di rilevante, a parte le eventuali soste o bandiere bianche di chi ha azzardato strategicamente. Già ai -15 Heim ha 5.5″ su Chastain, 7.4″ su Honeycutt, 7.8″ su Riggs e 9.1″ su Busch e da qui è tutta discesa, anche perché stavolta il suo dominio non viene interferito da improvvide caution.

Corey Heim vince la quarta gara stagionale (e nel 2025 è già ad oltre 700 giri al comando, numeri mai visti) con 6.2″ su Chastain, 8.4″ su Honeycutt, 8.6″ su Riggs, 11.8″ su un Busch non in grande forma come ai bei tempi, 14.5″ su Enfinger, 16.7″ su un ottimo Mills, 17.5″ su Hemric, 19.5″ su Caruth e 20.1″ su B.Jones, a pieni giri soltanto Garcia (+25.6″) ed Ankrum (+27.2″); doppiati Friesen, Kligerman, McLeod, Perez, Rhodes, Fenhaus, Hill e Crafton, primo dei piloti a -2.

https://www.youtube.com/watch?v=_KWEnobWgCg

Su Heim ormai le parole pensano sia finite, si è detto in lungo e in largo di quanto sia forte. La strada è in discesa per i playoff. Il problema per lui è che appunto ci sono i playoff e tutto si può ribaltare nell’arco delle ultime gare.

I risultati odierni

La classifica della “North Carolina Education Lottery 200”

La classifica generale

Così in campionato a 7 gare dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2025

I prossimi appuntamenti

Stanotte a Charlotte si chiude la giornata più iconica dell’anno in tutto il motorsport. In programma a mezzanotte la Coca-Cola 600 con Chase Briscoe che partirà in pole davanti ad un Kyle Larson reduce, sulla carta, dalla Indianapolis 500. La NASCAR Truck Series tornerà in pista nel prossimo weekend in notturna venerdì a Nashville.


Immagine: Media NASCAR

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