Blog | Perché Charles è l’ultimo che deve chiedere scusa. Che sia ora di pensare ad un futuro diverso?

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 18 Maggio 2025 - 13:00
Tempo di lettura: 3 minuti
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Il monegasaco chiede scusa ai tifosi ma è la vera vittima di tutta la situazione Ferrari

Quando l’anno scorso, in un titolo contestatissimo (e mal compreso) scrivevo “e, nel caso, povero Charles”, intendevo esattamente questa situazione, quella che stiamo vivendo adesso. Fa rabbia vedere Leclerc, al settimo anno in Ferrari, continuare a scusarsi con i tifosi della Rossa quando dovrebbe essere l’ultimo della fila a pronunciare certe parole.

Più che carnefice Charles è la vittima di una situazione imbarazzante, nella quale davvero fa la figura del “povero” nell’accezione più tenera del termine. Questo ragazzo sta sacrificando gli anni migliori della carriera per una causa che non ne vuole sapere di appoggiarlo come merita e che, ultimamente, ne ha pure delegittimato la leadership mettendogli a fianco un sette volte campione del mondo quarantenne. Il quale, mentre Charles si dispera e chiede scusa per colpe non sue, pensa in grande parlando di futuro e basi per vincere dall’anno prossimo, come se fosse completamente distaccato dalla realtà.

Leclerc è ed è sempre stato la faccia bella della Ferrari, sin dal suo arrivo. Avrebbe meritato di più sotto qualsiasi aspetto in questi anni. Invece, vittima del suo stesso affetto per questi colori, continua a perorare una causa persa e della quale non si vede la luce in fondo al tunnel. Quando dico che alla Ferrari manca l’anima, la passione, l’ardore da parte di chi la dirige, il riferimento interno è proprio quello di Leclerc. Uno disposto a dare tutto, innamorato del suo team come pochissimi sono stati in passato e che, se potesse, farebbe mille lavori per aiutare qua e là la squadra a crescere.

Quindi fa rabbia ascoltarlo così devastato e ne fa ancor di più sentirlo scusarsi con i “suoi” tifosi per delle colpe che non ha. La SF-25 è lontana parente di quella che ci è stata venduta, lui va più forte del pilota-azienda che gli è stato messo a fianco e dal quale avrebbe dovuto imparare non si sa cosa; come se fosse un rookie qualunque e non il pilota su cui puntare la Ferrari doveva puntare per il titolo.

Certo, non mi sono dimenticato che in passato Charles ha avuto dei giri a vuoto, per carità. Ma l’anno scorso e in questo inizio di stagione la bolla è settata alla perfezione. Lui è nel pieno della maturità e meriterebbe ben di più di quello che sta vivendo, dopo sette lunghi anni di attesa. Invece ha visto prima Verstappen vincere quattro mondiali di fila ed ora la McLaren iniziare un altro ciclo.

Vale la pena patire tutto questo amore per la Ferrari o forse, dopo tutto questo tempo, conviene iniziare a pensare davvero al futuro, non solo della Rossa, ma anche suo? Perché parliamoci chiaro: Charles Leclerc, al di là dei nomignoli che lo hanno accompagnato, rischia di rimanere un campione incompiuto di proporzioni bibliche in rapporto al talento che lo contraddistingue. E sarebbe un peccato mortale vederlo irrealizzato per amore di un team incapace di ripagarlo.

Altro che scusarsi: forse è ora di iniziare a pensare a se stessi. Ad un futuro diverso.

Immagine di copertina: Media Ferrari

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