In Florida, le MCL39 hanno dato il meglio di sé, portando a casa due doppiette e consolidando il ruolo di prima forza, mai così evidente nel corso di questa stagione
Colpiti e affondati, completamente e senza appello. Si potrebbe riassumere così il weekend del GP di Miami 2025 degli avversari della McLaren, la quale ha provveduto a fare piazza pulita dei rivali con una prestazione maiuscola e che sottolinea, ancora una volta, quanto la squadra di Woking sia ormai saldamente a capo di questa F1. Oltre alla velocità inarrivabile delle vetture papaya, ciò che fa impressione sono i numeri del dopo gara: all’esposizione della bandiera a scacchi, il più vicino alle MCL39, George Russell, è transitato con 37 secondi di ritardo dal vincitore Oscar Piastri.
L’australiano, per l’ennesima volta, ha infilato il fine settimana perfetto, che gli avrebbe consegnato il massimo del punteggio se non fosse stato per una Safety Car poco fortunata nel corso della Sprint. Poco è cambiato alla fine, visto che, dopo il secondo posto di sabato, è arrivata la grande riscossa la domenica. Riscossa che è valsa al nativo di Melbourne il terzo successo consecutivo e il quarto del 2025. Numeri importanti dopo appena sei gare che testimoniano, oltre allo splendido stato di forma del classe 2001, quanto la McLaren possa quasi fare a meno della performance sul giro secco; dato che, in un Gran Premio privo di particolari stravolgimenti, il passo per tornare davanti c’è tutto.
Il team inglese, infatti, ha mancato la Pole Position sia nelle qualifiche del venerdì, che hanno visto prevalere per la prima volta Andrea Kimi Antonelli, sia in quelle del sabato, firmate nuovamente da uno straordinario Max Verstappen. La partenza al palo, comunque, non è risultata necessaria per conquistare la vittoria finale né per la Sprint, chiusasi con l’uno-due di Woking guidato da Lando Norris, né per la corsa vera e propria, nella quale l’ordine dei primi due del giorno prima è stato invertito. In situazioni normali, su tracciati sui quali il sorpasso è tutt’altro che proibitivo, poco cambia se è una McLaren a partire davanti a tutti. L’esito finale, lo abbiamo visto, risulta essere praticamente sempre lo stesso.
Il vantaggio accumulato sugli avversari, poi, è stata la ciliegina sulla torta di un fine settimana assolutamente da incorniciare. Per la prima volta nel corso di questa stagione, e fa quasi impressione a dirsi, in McLaren sono riusciti ad ottimizzare tutto al meglio, conquistando il massimo dei punti e mandando un chiarissimo segnale alla concorrenza: di questo passo, la rimonta tecnica è tutt’altro che fattibile. Se già l’anno scorso, proprio a Miami, era cominciata la cavalcata di Woking verso il titolo Costruttori, 12 mesi dopo è ancora in Florida che viene posto il sigillo su un dominio e su una superiorità a dir poco disarmante. Non capitava da tempo, infatti, di assistere ad una corsa in cui una squadra poteva vantare oltre mezzo minuto di vantaggio nei confronti del primo inseguitore.
Due anni fa, erano la Red Bull e Verstappen a farla da padrone. Oggi sono cambiati i protagonisti, ma non quella sensazione che, se tutto fila per il verso giusto, non c’è nulla che si possa fare per provare a dire la propria. Mercedes ci ha provato dopo l’exploit di Antonelli al venerdì, la stessa compagine di Milton Keynes si è aggrappata alle manovre funamboliche del suo numero 1 per tentare di arpionare un altro successo insperato dopo quello di Suzuka. Niente di tutto questo è bastato. Troppo superiore la McLaren, troppo rapidi sul passo Piastri e Norris, quest’ultimo sì forse poco deciso nell’attacco all’olandese per il secondo posto, ma alla fine importa il risultato e, per la squadra britannica, non ce ne poteva essere uno migliore di quello di domenica.
Anche nell’ipotesi in cui a Barcellona i valori in campo dovessero subire uno scossone, c’è da tenere conto delle tappe che ci porteranno da qui alla Spagna. A Imola, tra due settimane, e Montecarlo, il weekend subito successivo, a Woking puntano nuovamente al bersaglio grosso e le caratteristiche dei due tracciati sembrano poter sposarsi alla perfezione con quelle della MCL39. Il rischio per gli avversari, dunque, è che lo svantaggio accumulato fino alla tappa del Montmelò potrebbe rivelarsi eccessivo da colmare nelle gare a seguire. C’è poi da includere la variabile aggiornamenti. Negli ultimi due anni, in McLaren non è mai capitato di sbagliare uno sviluppo e questa tendenza, volendo dare uno sguardo al recente passato, non ha alcun motivo per interrompersi proprio adesso.
Insomma, se si vuole sperare in qualcosa di vivace per il prosieguo della stagione, bisogna affidarsi al papabile duello interno tra Norris e Piastri. Statisticamente parlando, è praticamente certo che, prima o poi, i due arriveranno allo scontro in pista, non per forza dannoso. Eppure, viste le ultime uscite, l’australiano sembra in pieno controllo della situazione. Gli errori da parte sua sono praticamente nulli e la forza da lui dimostrata dall’infelice trasferta di casa a metà marzo è stata dirompente per chiunque. Chissà che non lo sia troppo anche per un compagno che, da qui a dicembre, sa che dovrà lavorare più duramente che mai se vuole raggiungere quel sogno tanto a lungo inseguito, ma che, ironia della sorte, proprio colui che dispone del suo stesso mezzo potrebbe soffiargli.
Immagine di copertina: Media McLaren
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