Due sessioni su due a vantaggio del Márquez più giovane, nonostante un’altra caduta alla 5. Bagnaia secondo, Marc quarto.
Su un tracciato come Jerez de la Frontera la posizione di partenza è a dir poco fondamentale e non è un caso che, negli ultimi quindici minuti della Practice MotoGP, si sia assistito ad una vera e propria ecatombe di cadute, nel tentativo comune di strappare un posto in top ten valido per la Q2 del GP Spagna 2025.
Ad aver nuovamente ragione di tutti è stato, come stamattina, Álex Márquez: l’alfiere di punta di Ducati Gresini ha siglato il nuovo record del tracciato di Jerez in 1:35.991 ed è stato l’unico a scendere sotto il muro dell’1:36 durante questa giornata, a dispetto delle temperature in aumento che, sulla carta, avrebbero dovuto rendere più difficile l’attacco al tempo.
Come la FP1, però, la sessione di Álex è stata di alti e bassi. Nei primi dieci minuti il #73, mentre stava seguendo suo fratello Marc Márquez, è scivolato all’ingresso di curva 5, costringendo i commissari ad esporre la bandiera rossa per via dei danni subiti dall’air-fence a bordo pista, colpito dalla sua moto. Il bicampione del mondo, dal canto suo, ha rimediato una botta al polso destro e, per diversi minuti, è rimasto nel suo motorhome dopo aver raggiunto il paddock in scooter.
Solo in occasione del time attack il Márquez più giovane è tornato in azione sulla moto di riserva, strappando il miglior tempo a Francesco Bagnaia. Il torinese ha fatto dei passi avanti sul giro secco rispetto alla prova libera 1 ed ha completato la PR in 1:36.0; tuttavia, ha riscontrato non pochi problemi sul passo gara, dimostrandosi più in difficoltà del previsto.
Pecco precede il suo amico Franco Morbidelli, ottimo terzo, ed il suo compagno di squadra Marc Márquez, il quale non ha potuto esprimere al massimo il proprio potenziale durante i minuti finali di questa sessione, a causa delle numerose bandiere gialle che si sono susseguite. Pare comunque certo che il #93 sarà della partita al 100% nella lotta per la pole di domani mattina.
Il primo non-ducatista in classifica è Fabio Quartararo. Come in Qatar, anche qui in Spagna “El Diablo” sta cercando di spremere tutto quello che può dalla sua Yamaha e l’ha dimostrato negli ultimi quindici minuti del turno, cadendo all’ingresso della curva Lorenzo mentre aveva oltre 0″3 di vantaggio al terzo settore.
I commissari hanno impedito al franco-siciliano di riprendere la moto danneggiata e di tornare in pista immediatamente, perciò Fabio ha dovuto, una volta riaccesa la moto a bordo pista, tagliare il nastro d’asfalto per rientrare in pit-lane (cosa che potrebbe comportare una penalità). Parlando di manovre discutibili, Álex Márquez potrebbe aver ostacolato Quartararo proprio nei due minuti finali del turno, cosa che costerebbe una penalizzazione allo spagnolo in questo caso.
Tutt’e sei le Ducati, comunque, sono entrate nei dieci grazie anche al sesto posto di Fermín Aldeguer e al nono di Fabio Di Giannantonio, quest’ultimo inaspettatamente in difficoltà rispetto agli scorsi round. La lotta per le posizioni restanti si è rivelata incredibilmente serrata, soprattutto tra gli squadroni Honda e KTM.
La Casa dell’Ala Dorata è riuscita a piazzare due dei propri piloti nei dieci, con Johann Zarco settimo e Joan Mir decimo. Il marchio di Mattighofen, invece, può gioire per la sola ottava piazza di Pedro Acosta, mentre Brad Binder, caduto a sua volta in curva 9, ha mancato l’accesso per mezzo decimo nei confronti di Mir.
Fuori diversi nomi di grosso calibro, quali Marco Bezzecchi (12°), Jack Miller (13°) e Maverick Viñales (14°). La Q1 di domani si preannuncia incredibilmente incerta.
Questi i risultati della PR MotoGP e i cronologici di tutti i piloti della top class.
Fonte immagine: gresiniracing.com
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