Bell, Elliott e Chastain presenti per una delle corse più prestigiose del calendario, ma Jones è in forma e a Darlington interrompe un digiuno di due anni e mezzo
Fra tutti i big a Darlington a spuntarla, e a spuntare fuori, è Brandon Jones che a relativa sorpresa (inizio complicato, poi il rodaggio è stato migliore) con il successo in South Carolina ha rotto un digiuno di ben 98 gare, oltre due anni e mezzo in cui ha girovagato per altri team – sempre portandosi dietro la valigia bella piena di dollari – perché in fuga dal Joe Gibbs Racing in cui era rimasto vittima dell’ascesa di Ty Gibbs culminata nella fatidica sera di Martinsville. Ora Brandon è tornato al JGR, ha mandato giù il boccone amaro, e in otto gare è tornato al successo rimettendo in riga il suo 2025.
La gara
La NASCAR Xfinity Series arriva a Darlington per il Throwback Weekend (l’appuntamento con la terza tappa del Dash4Cash è rinviata come da programma a Bristol) con ancora negli occhi il discusso e discutibile finale – ma non solo – di Martinsville costato fra le altre cose 50 punti e 25’000$ di multa a Sammy Smith. Come punizione finale, la NASCAR decide di convocare una riunione con i piloti al sabato mattina presto (al punto che più di qualcuno si deve svegliare alle 4:00 per essere in tempo in pista) in cui si prova a mostrare fermezza nei confronti di certe manovre viste sullo short track. Si spera che questo, unito alle scuse di Sammy Smith, porti frutto per il futuro.
Il sabato a Darlington è caldo, ma solo per la temperatura (27 °C) e non ci saranno screzi di gravità rilevante. 40 gli iscritti che si riducono a 38 dopo le qualifiche (DNQ per Austin Green e Dawson Cram, si salva Greg Van Alst dopo una perdita di fluidi nelle libere) con la pole position che va al favorito Christopher Bell (oggi sulla #19 di JGR) che precede il compagno di squadra Brandon Jones, Allgaier, Gray, Mayer, Kvapil, Dye, Elliott (sulla #17 di Hendrick), Eckes e Creed mentre Chastain è solamente 27° sulla #9 di JRM.
Dopo aver retrocesso al fondo alla griglia Dye, Smithley, Sawalich, Austin Hill e Thompson per modifiche in parco chiuso (la maggior parte di questi per toccate più o meno pesanti in qualifica), la corsa può avere inizio, a spinta per lo stesso Hill che conferma la giornata storta.
Alla bandiera verde Bell mantiene il comando seguito da Jones e Gray che approfitta dell’abbrivio migliore della corsia esterna al punto che Allgaier viene superato anche da Mayer. Poco più dietro Ellliott supera Love e guadagna l’ottava posizione. Bell, a sorpresa, non scappa via, anzi a lungo Jones lo punta tenendo una traiettoria più interna.
La prima vera lotta è per la 13esima posizione ed è fra i cugini Burton con Jeb che scivola largo e quasi mette a muro il cugino Harrison. In vetta, invece, sfuma subito la tripletta Joe Gibbs Racing con Gray che viene infilato da Mayer e inizia a perdere posizioni facilitando la fuga dei primi due. Allgaier capisce subito e supera pure lui la #54.
Fra i pochi a rimontare posizioni sono Hill (top20), Chastain (top15) ed Elliott che scavalca in sequenza Kvapil (poi infilato anche da Love) ed Eckes. Mentre il doppiaggio di Van Alst dopo nemmeno 20 giri favorisce il riavvicinamento di Mayer ed Allgaier, Kvapil perde la posizione anche da Sanchez.
Al giro di boa di metà stage (45 giri totali), Jones prova il primo vero attacco alla prima posizione mentre dietro di lui Allgaier va all’esterno di Mayer; la manovra di Brandon non va a buon fine e così di slancio Justin passa al secondo posto mentre arriva la prima caution di giornata. Wright (24° in quel momento) finisce a muro, rimbalza e tocca Williams al retrotreno staccandogli il paraurti. Van Alst è il lucky dog.
Con cinque set di gomme a disposizione sono in pochi a tentare la sorte ai box e sono Harrison Burton, Poole, Alfredo, Kyle Sieg, Bilicki, Massey e Leitz. Il migliore alla ripartenza è proprio Burton che è 28°.
Bandiera verde ai -17 e dall’interno Allgaier scatta meglio, passa prima di curva1 e va al comando seguito da Bell, Jones, Mayer ed Eckes. Gray tiene su Elliott mentre uno scatenato Chastain, dopo l’ingresso in top10, supera anche Sanchez, Creed, lo stesso Chase e poi anche Taylor.
Ma gli occhi di tutti nel corso di un paio di giri sono sui piloti che hanno cambiato gomme e volano letteralmente. Harrison Burton è il migliore seguito a relativa distanza da Kyle Sieg e Poole. Allgaier prova la fuga, ma ai -6 (dunque in appena 11 giri) viene raggiunto e passato dalla #25 che ha recuperato 27 posizioni. Bell, invece, entra qui in una spirale negativa inaspettata (sovrasterzo) che lo porta a venire passato anche da piloti a pari strategia.
Mentre in coda Ellis viene murato da Honeyman ma prosegue, Poole aggira Sieg e si prende il terzo posto, poi Brennan si lancia su Allgaier ma il tempo a disposizione finisce con un metro di anticipo. Harrison Burton vince così di strategia la prima stage davanti ad Allgaier (+4.265″), Poole (+4.276″, dunque a soli 11 millesimi dalla piazza d’onore), K.Sieg (+5.3″), Alfredo (+8.6″), Jones (9.1″), Eckes (+10.2″), Bilicki (+11.6″), Chastain (+12.6″) e Creed (+14.0″) mentre Bell è finito dietro ad Elliott ma davanti a Gray, Massey, Love, Sanchez, Zilisch, Kvapil, Ryan Sieg e Dye, fuori top20 Hill e Smith. Mayer a muro all’ultimo giro quando era 12° (contatto con Elliott?) e torna ai box con una foratura.
Il primo giro comunitario di soste mette Jones al comando su Allgaier, Poole, Burton, Creed, Eckes, Bell, Chastain, Alfredo e Kyle Sieg mentre Elliott finisce in coda per riparare il muso sul lato anteriore destro. Bandiera verde ai -37 nella seconda stage e Allgaier scatta ancora meglio dalla corsia tornando al comando, Chastain supera Bell ed Eckes ed entra pure in top5. La pista relativamente libera dona però forze a Burton che dall’esterno ci prova e apre la porta su Jones, poi di slancio punta persino Allgaier ma rimbalza favorendo Eckes. Nel complesso anche Poole si comporta bene.
Questa serie di manovre lancia la progressiva fuga di Allgaier che non ha problemi a gestire questa fase di corsa, dunque l’assestamento è alle sue spalle. Love supera Sammy Smith ed entra in top10 mentre Jones fatica ancora a completare un sorpasso dall’interno, stavolta su Burton. Chi non fatica per nulla è Chastain che supera Eckes e poi questi due salendo addirittura al secondo posto ai -30.
Dietro di loro Elliott è in forte rimonta e non si fa problemi: in curva4 attacca esterno, tocca leggermente il muro e rimbalza contro Jeb Burton che si appoggia su Zilisch che è alla sua sinistra. Dopo un paio di giri Jeb torna ai box con una foratura. La diagnosi riguarda la anteriore destra, quindi il danno è arrivato dal contatto con la #17 e non con la #88.
Mentre Burton inizia inevitabilmente a cedere terreno insieme a Poole (Kyle SIeg è già fuori top20), in grande forma c’è Kvapil che supera in sequenza Sammy Smith e Love, poi approfitta del cedimento di Gray; cede anche Creed e Bell lo infila. Le gomme di Chastain cedono attorno ai -10 dopo lo slancio iniziale ed è in questo momento che perde la seconda posizione, ma non a favore di Jones bensì di Eckes in grande forma. In coda, i compagni di squadra Bilicki ed Ellis hanno problemi di surriscaldamento nell’abitacolo.
Le ultime manovre della stage vedono un Kvapil straordinario superare anche Bell mentre Elliott rientra in top10 con il sorpasso su Creed e poi anche quello di Love, male invece Hill che rischia grosso con Sanchez e viene superato dalla #48.
Allgaier intanto ha iniziato a gestire, grazia Perkins (sarà Leitz il lucky dog) e vince la seconda stage con 2.2″ su Eckes (erano oltre 4″ poco prima), Chastain (+4.0″), Jones (+4.2″), Burton (+7.5″), Kvapil (+7.6″), Bell (+9.5″), Elliott (+10.2″), Love (+11.2″) e Creed (+12.5″); seguono Poole, Smith, Ryan Sieg, Alfredo, Sanchez, Gray, Mayer, Hill, Dye e Retzlaff che è davanti ad uno Zilisch in difficoltà al debutto a Darlington.
Il secondo giro di soste lascia Allgaier al comando su Eckes, Jones, Chastain, Bell, Elliott, Love, Smith, Kvapil e Sanchez; penalità per Clements (interferenza con un’altra auto uscendo dallo stallo) e Jeb Burton (safety).
Bandiera verde ai -49 e Allgaier scatta di nuovo bene, tuttavia Chastain sullo short run è ancora incontenibile e si tuffa all’interno nel corso del secondo giro riuscendo a passare con uno slide job in cui Justin non forza la mano. Bell ne approfitta seguendo Ross e sale al terzo posto rimettendosi in corsa; seguono Eckes, Jones ed Elliott che si vede Love incollato alle spalle. Hill invece fatica ancora e quasi mette a muro Ryan Sieg, Zilisch ringrazia e sale al 12° posto.
Dopo mille tentativi, alla fine Jones riesce a completare un sorpasso all’interno e passando Eckes sale al quarto posto con Elliott che lo segue al giro successivo. Creed perde ancora terreno a vantaggio di Zilisch che, forse, ha trovato la quadra ed entra in top10. Ma lì è zona di battaglia e a pagare nuovamente è Mayer che si ritrova con il posteriore danneggiato ed un tire rub alla posteriore destra.
Proprio mentre Bell ci prova su Allgaier, ecco un’altra caution con Gray (scivolato al 18° posto) che perde il controllo dopo aver stretto Dye contro le barriere in uscita di curva4 e bacia il muro interno; non va meglio al compagno di squadra Sawalich costretto pure lui a riparazioni ai box durante la caution. Jeb Burton è il lucky dog.
Essendo ai -35, è scontato un giro di soste a montare gomme fresche. Lo fanno tutti tranne Harrison Burton che solo rabbocca risparmiando un set per eventualità future; la #25 esce dai box davanti a Jones, Bell, Elliott, Chastain, Eckes, Love, Smith, Zilisch e Kvapil mentre Allgaier scivola al 15° posto dopo – appunto – che un suo meccanico è scivolato a terra.
Green ai -30 e Burton viene ovviamente fagocitato dal gruppo. Gli servirebbe una caution, tuttavia questa arriva troppo presto quando nel giro successivo Smithley ed Ellis si toccano e Garrett finisce in testacoda. Gray è il lucky dog.
La caution vede anche lo scambio di scaramucce fra Elliott e Chastain perché, nell’aggirare Burton “alla Zonta” in curva1, Ross poi dall’interno è scivolato largo ed ha stretto contro le barriere Chase. Dopo le soste in coda di Kyle Sieg e Starr, si riparte con Jones che ha preso la prima posizione davanti a Bell, Chastain, Elliott, Love, Eckes, Zilisch, Burton, Kvapil e Ryan Sieg.
Nuova ripartenza ai -24 e Jones, scegliendo l’interno, fa bene perché rimane primo con l’unico sorpasso quello di Eckes su Love con Christian che punta anche Elliott; Burton perde ancora terreno ed esce dalla top10. Allgaier rientra in top10 e supera anche Sammy Smith.
Chastain vuole assolutamente vincere e ancora una volta passa di forza, stavolta la vittima è Bell che viene stretto anche lui a muro e per la #19 arriva il tire rub alla anteriore sinistra. Ross di slancio supera anche Jones tornando al comando ai -20. Ma arriva un’altra caution: in curva1 un Burton in difficoltà viene attaccato da Honeyman che non si accorge di avere Alfredo al suo interno, i due si toccano e coinvolgono anche Williams nella carambola. Van Alst è il lucky dog, Honeyman è molto frustrato via radio ma dopo la corsa, guardando il replay, farà mea culpa.
Quasi tutti vanno ai box per l’ultimo set di gomme a disposizione: tirano dritto quattro audaci e sono Poole, Jeb Burton, Bilicki e Kyle Sieg, Jones esce dai box davanti a tutti e precede Elliott, Allgaier, Kvapil, Eckes, Chastain, Bell e Zilisch.
Bandiera verde, l’ultima della corsa, ai -12 e la corsia interna parte al meglio, Jones segue bene Burton e dopo un giro torna al comando involandosi verso la vittoria. A seguirlo ci prova Elliott seguito da Allgaier che completa il recupero dopo la sosta lenta, poi c’è un Chastain ancora arrembante. Malgrado i quattro su gomme usurate non ci sono contatti o incidenti di sorta, a pagare è invece Bell che precipita in classifica dopo un doppio contatto con Sanchez che si salva clamorosamente.
Brandon Jones vince per la seconda volta in carriera a Darlington e rompe un digiuno di due anni e mezzo battendo con merito tutti i favoriti. Elliott è secondo (+1.1″) davanti ad Allgaier (+2.3″), un Chastain sempre al limite (+3.1″), l’ottimo Kvapil (+3.5″), uno Zilisch in rimonta (+4.0″), Eckes a cui serviva un risultato positivo (+6.3″), Sanchez (+6.5″), Smith (+7.5″) e Creed (+8.8″); a seguire Love, Ryan Sieg, Harrison Burton, Mayer, Jeb Burton, Hill in giornata no, Dye, Thompson, Poole e Retzlaff, Bell 25°, Gray 33°, Sawalich 35° a -8.
Il successo salva la stagione, comunque in crescita, di Brandon Jones che prima di oggi era 14° in classifica generale, lo stesso piazzamento finale dei due anni. Sulla carta il pilota del Joe Gibbs Racing è ai playoff, ora serve davvero un salto di qualità anche se alla decima stagione completa in carriera – tutte in top team – è difficile vedere in Brandon un contendente al titolo.
I risultati odierni
La classifica della “Sport Clips Haircuts VFW Help a Hero 200”
La classifica generale
Così in campionato dopo 8 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2025
I prossimi appuntamenti
Stasera alle ore 21:00 a Darlington ci sarà la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position sarà William Byron. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Bristol.
Immagine: Media NASCAR
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