Austin Hill vince grazie ad un sorpasso all’ultima curva la US Marine Corps 250 a Martinsville. Creed ancora secondo
Scrivere un articolo che riassuma questa gara non è stato facile. Insomma, è avvenuto tutto e il contrario di tutto per più di 250 giri. Tantissimi incidenti hanno messo fuori dai giochi i contendenti alla vittoria uno dopo l’altro. Alla fine l’ha spuntata Austin Hill. Certo, il pilota di RCR non è stato il più veloce del gruppo (è passato sulla linea del traguardo in prima posizione solo una volta), però ha saputo sfruttare un’occasione ghiottissima che gli ha permesso di ottenere un successo a dir poco inaspettato.
La NASCAR Xfinity Series giunge al Martinsville Speedway per la Marine Corps 250, settima gara di campionato e seconda del Dash 4 Cash. Il pilota che vincerà sul tracciato più stretto del calendario si porterà a casa un orologio gigantesco, mentre chi si aggiudicherà la piazzamento più alto tra i quattro partecipanti alla “competizione secondaria” si porterà a casa un assegno da 100.000 dollari.
Il Martinsville Speedway è un circuito storico. Lo short track più breve del calendario, data la lunghezza di appena 0.526 miglia (847 metri per noi europei), non ha subito grosse modifiche da quando è stato asfaltato nel 1955. L’unico cambio al layout degno di nota riguarda la pit lane, divenuta unica e non più divisa sui due rettilinei nel 1999. Le curve sono molto caratteristiche, visto il banking in cemento non preponderante e la velocità estremamente bassa con cui devono essere affrontate.
La US Marine Corps 250, nonostante sia una gara dalle lontane origini, si è tenuta solo in poche occasioni. Difatti, la prova primaverile di Xfinity Series a Martinsville ha avuto luogo solo dal 1982 (stagione inaugurale) al 1994, prima di ritornare nel 2021. La lunghezza, di 250 giri, non segue una tradizione, visto che già negli anni ’80 questa è stata cambiata diverse volte. In ogni edizione, difatti, sono state previste tra le 200 e le 300 tornate.
Sono ben 40 gli iscritti alla gara, uno in più rispetto a Homestead. L’alternanza canonica sulla Chevrolet di Cope Family Racing permette a Honeyman di lasciare il sedile a Thomas Annunziata per questa gara. Anche Emerling non corre, SS-Green Light Racing piazza così Carson Ware sulla #07.
Corey Day, pilota che partecipa a moltissimi campionati, tra cui High Limit Racing, NASCAR Craftsman Truck Series, ARCA Menards Series e Trans Am Series, sale sulla Chevrolet di Hendrick Motorsports lasciata libera da Larson.
Aric Almirola torna a bordo della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, guidata da Bonsignore a Homestead. Sam Hunt Racing schiera anche oggi una seconda vettura. Questa volta, però, Heim lascerà il volante a Patrick Staropoli, il quale ha già corso in NASCAR Craftsman Truck Series e in ARCA Menards Series nel corso del 2025.
Si assiste anche a un paio di cambi in Joey Gase Motorsports with Scott Osteen. Greg Van Alst torna a bordo della #35 dopo una settimana di pausa, in cui è stato sostituito dal boss Gase. La #53, invece, cambia marca, visto che, per questo round, sarà una Chevrolet e non più una Ford. MBM Motorsports svolge la sua prima gara stagionale nella serie con Tyler Tomassi.
La qualifica è composta da due giri consecutivi svolti da ogni pilota a pista libera. JR Motorsports dimostra competitività già dal venerdì, visto che riesce a monopolizzare la prima fila. Connor Zilisch, pilota della Chevrolet #88, conquista la pole position grazie al 19.888″ siglato al termine della sua prima tornata. Lo affiancherà al via l’alfiere della #1, Carson Kvapil, appena 26 millesimi più lento del compagno nel migliore dei suoi tentativi. La scarsa ampiezza della griglia, limitata a 38 posti, obbliga Cram e Tomassi a salutare il paddock già il venerdì sera.
La gara
Zilisch sfrutta le potenzialità della linea interna e prende immediatamente la prima posizione. Kvapil, esterno, viene insidiato da Hill, che non riesce in alcun modo a superare il rookie. La corsa resta in bandiera verde per quasi tutto il primo stage.
Il primo dei numerosi incidenti del sabato avviene al giro 54. Day perde il posteriore durante la frenata di curva 1 e colpisce Harrison Burton, il quale, a sua volta, urta contro le barriere. Nonostante qualche danno alla scocca, l’ex pilota Cup può continuare la sua corsa senza problemi.
La caution dovuta all’impatto appena citato anticipa, di fatto, la fine del primo stage. Connor Zilisch, pilota della Chevrolet #88 di JR Motorsports, passa per primo sotto la bandiera a scacchi biancoverdi. Kvapil, Jones, Allgaier, Almirola, Gray, Hill, Smith, Eckes e Thompson completano la zona punti. Al termine della sosta generale, culminata con il lucky dog di Perkins, si torna a correre a pieno regime.
L’inizio del secondo stage premia Jones. Il pilota, tornato in Joe Gibbs Racing dopo diversi anni passati alla corte di Dale Jr., si impone con forza sul suo ex compagno di squadra, Allgaier, il quale viene passato in curva 4 anche da Zilisch, rimasto sulla linea interna.
La rimonta del debuttante non arriva a compimento, visto che, al giro 81, rientra in pista la pace car. Il motivo è molto semplice, ma genera delle conseguenze inaspettate. Il testacoda di Smithley in curva 4 obbliga Jones a inchiodare in seguito ad una bandiera gialla esposta con colpevole ritardo. Il pilota Toyota viene così tamponato da Zilisch, che gli danneggerà così lo spigolo posteriore sinistro della scocca. La #20 rientrerà così in pit lane per delle riparazioni. Lucky dog per DiBenedetto.
Zilisch, complici anche alcuni danni estetici, non scatta benissimo e Allgaier, esterno, non solo riesce a restargli affiancato, ma, addirittura, conclude il giro davanti a lui grazie a una manovra aggressiva compiuta in uscita di curva 4.
Il debuttante di JR Motorsports non si arrende. Zilisch, difatti, resta interno e, già al giro 91, prova in curva 2 a mettere le ruote davanti a Allgaier. La manovra, però, ha l’effetto opposto, visto che il campione in carica, più veloce in uscita, si impone definitivamente sul poleman.
La leadership di Allgaier non è destinata a durare per molto tempo. Zilisch si riprende subito e tallona prepotentemente il compagno di squadra fino alla quarta curva del giro 94, nella quale lo supera senza porsi timori reverenziali.
Pochi secondi più tardi Thompson si gira in curva 2, facendo entrare in pista la pace car. Durante la caution, molti piloti, tra cui Allgaier, Love, Smith, Mayer, Almirola, Jones e Gray, svolgono la seconda sosta di giornata. Annunziata, primo fra i doppiati, guadagna un giro.
Zilisch, ora senza rivali in grado di contrastarlo, prosegue la sua cavalcata trionfale. Il poleman parte benissimo e si lascia immediatamente alle spalle Hill, il quale viene superato anche da Kvapil in curva 4. Non ci sono imprevisti fino all’arrivo sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.
Connor Zilisch si aggiudica anche il secondo stage a Martinsville. Il nativo di Charlotte, North Carolina, è seguito a debita distanza da Kvapil, Sawalich, Dye, Sanchez, Almirola, Williams, Allgaier, Gray e Perkins, che conquistano dei punti addizionali. Chi non si è fermato in precedenza sfrutta la caution per svolgere la seconda sosta di giornata. Alfredo, invece, si ritira per problemi al motore. Staropoli lucky dog.
Allgaier, esterno, viene beffato alla ripartenza da Almirola. Il campione in carica viene passato quasi all’istante anche da Gray, che si separa dal gruppo assieme al compagno di squadra. L’inseguimento del debuttante avrà un lieto fine, visto che, al giro 135, riuscirà a superare in curva 2 il ben più esperto rivale.
Al giro 140 la corsa viene neutralizzata per la quinta volta. Le bandiere gialle sono causate da un testacoda di Harrison Burton. L’ex pilota Cup, dopo aver perso il controllo della propria Ford, viene colpito da Annunziata che ha problemi ai freni. I due subiranno grossi danni alla scocca. Diverse auto sostano e Smithley si sdoppia.
La ripartenza non sorride a Gray. Il debuttante, posto a capo della corsia interna, viene beffato da Creed, esterno. “L’eterno secondo”, dopo aver messo il paraurti anteriore davanti al rivale in uscita da curva 4, prova, senza successo, ad allungare. Il giovane di TRD, però, gli resta affiancato fino al giro 151, nel quale, in curva 2, riesce a guadagnare la prima posizione.
La fuga di Gray termina al giro 154, in cui, sul backstretch, avviene un doppio incidente. Mayer allarga in curva 4 e collide con Zilisch, il quale si ritrova a panino tra la Ford del rivale e il muro. Il pilota Haas stringe poi verso l’interno, dove trova Kvapil, il quale urterà poi contro la barriera che divide il rettilineo principale dalla corsia box.
Tutti i piloti che non si sono fermati al termine del secondo stage sfruttano il momento favorevole per effettuare il secondo pit stop della gara. Anche Kvapil decide di passare in pit lane per fare controllare la propria vettura. Lucky dog per Maggio.
Cambiano quindi i protagonisti della corsa, che, durante la ripartenza, si trovano fuori dalla top 10. In questo momento è Eckes il mattatore dell’incontro. Il rookie di Kaulig viene seguito a ruota per un periodo abbastanza lungo da Snider.
La fuga di Eckes viene interrotta da un testacoda di Zilisch in curva 2, avvenuto al giro 176. Il leader della corsa sfrutta il momento di pausa per fermarsi assieme a Dye e Sanchez. Anche il poleman passa dai meccanici per un controllo Kyle Sieg lucky dog.
L’alta classifica cambia per l’ennesima volta: a guidare il gruppo, durante l’ottava ripartenza di giornata, saranno, difatti, Sawalich e Gray. Il rookie della #18, interno, sta utilizzando delle gomme usate e, per questo motivo, viene immediatamente scavalcato dal compagno di squadra.
Gray, però, non resterà per molto in prima posizione. Al giro 191, difatti, Ware si gira in curva 2, obbligando i direttori di gara a far entrare in pista la pace car. Sawalich sfrutta l’occasione per sostare. Nel frattempo, Van Alst guadagna un giro.
La ripartenza non è delle migliori per Gray. Il rookie, difatti, viene insidiato da Smith, che, partito dalla linea esterna, riesce a restare affiancato al rivale fino alla linea del traguardo, sulla quale, però, passa per primo il giovanissimo membro di TRD.
La lotta fra Gray e Smith non si risolve sul campo. Già al giro 200, difatti, Harrison Burton va in testacoda in curva 4 dopo essere stato toccato, nuovamente, in ingresso da Day. Ellis recupera così mezzo miglio. Mentre lo schieramento è pronto a riprendere le ostilità, la Chevrolet di Van Alst si ammutolisce all’ingresso del frontstretch. I meccanici riusciranno a rendere operativa la #35 dopo circa mezz’ora di lavoro.
Gray cambia completamente atteggiamento nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde. Il rookie scatta divinamente e si mette immediatamente alle spalle Smith, che, questa volta, non riesce nemmeno ad emulare lo stacco di frizione del rivale.
Presto, però, il ventenne del Nuovo Messico, dovrà restare alle spalle della pace car. Al giro 210, difatti, Thompson, suo ex compagno di squadra ai tempi della Truck Series, va in testacoda in curva 2. Ellis guadagna così il secondo wave around consecutivo.
New restart, same old story, come direbbe qualcuno. Gray, ancora una volta, sfrutta la linea interna per imporsi su Smith che resta alle sue spalle senza poter interferire in alcun modo nella lotta per la prima posizione. O almeno, così dovrebbe essere.
A confermare i pronostici poco rosei degli spettatori ci pensa Eckes, che, in curva 1, sospinto da Hill colpisce in staccata Love, che, a sua volta, tampona Kvapil, mandandolo in testacoda. Un “bacino” tra le due Chevrolet ferme in pista sigla il canto del cigno della performance della #2, che rientra in pit lane con il motore in fumo. Day è l’undicesimo lucky dog di giornata.
Gray sfrutta ancora a suo vantaggio la linea interna. Il “neo-ventenne” (ha compiuto gli anni questo martedì) si impone così su Allgaier. Il campione in carica resterà alle spalle del rookie fino alla successiva caution.
Giro 232: Dye si mette interno in curva 1, non lasciando ad Eckes lo spazio necessario per effettuare alcun tipo di manovra. All’ingresso del backstretch, il rookie della #16 viene toccato da Mayer. Il ragazzo di Kaulig, non potendo controsterzare, vira verso l’interno, toccando il compagno della #10. Eckes verrà poi centrato in pieno da Sanchez, il quale verrà poi toccato anche da Williams, Harrison Burton e, in modo più grave, da Snider e Kyle Sieg. Le conseguenze di questo grave incidente sono devastanti.
La presenza in pista di numerosi detriti e la necessità di dover portare fuori dal tracciato ben quattro vetture (quelle di Eckes, Sanchez, Snider e Kyle Sieg) obbliga la direzione gara a fermare la competizione. Viene quindi sventolata la bandiera rossa.
Per 11 minuti i piloti restano immobili a bordo della propria autovettura. Nel momento in cui la pace car riaccende le luci, si assiste al ritorno in pista di Van Alst. Il veterano dell’ARCA avrà la possibilità di terminare la gara. Peccato che il ritardo dagli avversari ammonti a circa 25 tornate.
La pausa non sortisce effetti negativi sulla concentrazione di Gray. Il rookie di TRD sfrutta tutta la sua abilità per imporsi sul resto dello schieramento nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde. Allgaier, invece, scatta male e viene addirittura superato dal compagno Smith in curva 4.
La bandiera rossa avrà calmato il temperamento dei piloti? Assolutamente no. A dimostrazione di ciò, al giro 242 avviene un incidente che richiede un intervento tempestivo della direzione gara. Zilisch perde il controllo della propria Chevy in curva 4 urta Sawalich, che, per toglierselo dal groppone, lo spinge contro le SAFER poste al largo del frontstretch. Anche Clements, giunto in quel posto per evitare l’impatto, si ritrova coinvolto nella carambola. Il pilota-owner, difatti, sarà costretto dalla manovra della #88 a sfiorare le barriere. Ware lucky dog.
Mancano solo due giri al termine previsto della corsa nel momento in cui si torna in regime di bandiera verde. Gray scatta benissimo, ma, in curva 1, viene spinto da Smith. Il rookie di Joe Gibbs Racing riesce comunque a superare Allgaier, partito al suo fianco, e si pone come leader della linea esterna. Sarà, però, il pilota della #8 a prendere la testa della classifica. Alle spalle dell’alfiere di JR Motorsports si trova Jones, suo ex compagno di squadra.
La corsa, però, viene interrotta da un piccolo disguido nelle retrovie, che coinvolge DiBenedetto. Il californiano, difatti, viene girato da un’altra vettura in curva 2. Zilisch sfrutta l’occasione per accodarsi al gruppo di testa.
La quattordicesima caution di giornata causa il primo overtime. Smith batte Jones, esterno, alla ripartenza, che, come prevedibile visti i precedenti, sarà tutt’altro che all’insegna della calma. Gray, difatti, decide immediatamente di rendere pan per focaccia al rivale in prima posizione.
Il pilota della #54 spinge già in curva 1 il rivale della #8. Gray, ora a capo della corsia interna, ora può affrontare ad armi pari Smith, che, a causa del tamponamento, è costretto a restare lontano dai cordoli. Le cose, però, ben presto si complicano.
All’ultima curva dell’ultimo giro Gray è davanti a tutti e Smith, secondo, non può assolutamente farsi sfuggire la vittoria. Il ragazzo alla corte di Dale Jr. frena tardissimo, andando a colpire il rivale, che terminerà la sua corsa in testacoda. La manovra causa problemi anche alla #8 che è molto più lenta delle rivali a metà della virata finale.
Allgaier prova così ad infilarsi nello spazio disponibile all’interno, ma Smith lo chiude fisicamente. Hill, in quinta posizione sul backstretch, sfrutta il pertugio che è stato aperto dal contatto fra i due alfieri di JR Motorsports in uscita di curva per passare in prima posizione.
Nel frattempo, nelle retrovie, avvengono moltissimi contatti, che rendono obbligatoria l’esposizione delle bandiere gialle dopo il passaggio sotto la bandiera a scacchi dei primi piloti. Sono quindi 15 le caution esposte nel corso di questa gara.
Austin Hill, pilota della Chevrolet #21 di Richard Childress Racing, vince la US Marine Corps 250 al Martinsville Speedway. Creed (secondo al traguardo per la 14esima volta in Xfinity Series senza vittorie), Allgaier, Poole, Mayer, Thompson, Dye, Ryan Sieg, Wright e Smith completano la top 10. L’affermazione odierna permette a Hill di imporsi anche nel Dash 4 Cash.
Austin Hill, nato 30 anni fa a Winston, Georgia, ha conquistato la sua dodicesima vittoria in NASCAR Xfinity Series, seconda del 2025. Il pilota di RCR sembra possedere la capacità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, essenziale per potersi portare a casa un titolo nelle principali serie di stock car americane.
I risultati odierni
La classifica della “US Marine Corps 250”
La classifica generale
Così in campionato dopo 7 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2025
La seconda vittoria stagionale permette a Austin Hill di raggiungere Allgaier ai playoff. Love e Zilisch, che attualmente hanno ottenuto un’affermazione a testa, si ritrovano in una posizione privilegiata, ma non sono ancora matematicamente qualificati alla lotta titolo.
I prossimi appuntamenti
Il weekend a Martinsville è oramai giunto al termine. La NASCAR Xfinity Series tornerà in pista settimana prossima al Darlington Raceway, che ospiterà la Sport Clips Haircuts la VFW 200, ottavo round del campionato, sabato 5 aprile. Il campionato supporterà, nel corso dello stesso weekend, la NASCAR Cup Series.
Immagine: Media NASCAR
---
Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.