NASCAR | Cup Series, Las Vegas #1 2025: Josh Berry trionfa per la prima volta nella classe regina

Autore: Francesco Gritti
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Pubblicato il 17 Marzo 2025 - 21:20
Tempo di lettura: 14 minuti
NASCAR | Cup Series, Las Vegas #1 2025: Josh Berry trionfa per la prima volta nella classe regina
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Josh Berry vince la Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube a Las Vegas. Si tratta della prima vittoria in Cup Series del nativo del Tennessee

A Las Vegas si è scritta la storia! Josh Berry, che nella vita sembrava non essere destinato a diventare un pilota professionista, è riuscito a vincere una gara in NASCAR Cup Series. Il trentaquattrenne, inoltre, riporta il Tennessee sul tetto dell’automobilismo americano dopo 14 anni. L’ultima vittoria di un pilota nativo dello stato già citato è stata quella di Trevor Bayne a Daytona, che, tra l’altro, è avvenuta proprio sulla Ford #21 di Wood Brothers Racing.

La NASCAR Cup Series giunge al Las Vegas Motor Speedway per il quinto appuntamento della stagione, la Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube. I due elementi predominanti in una gara su un cookie cutter sono gestione e capacità di compiere la scelta giusta nel momento giusto. Il vincitore sarà, di conseguenza, il pilota che meglio riuscirà a coniugare velocità e tattica.

La storia del Las Vegas Motor Speedway (che non ha nulla a che fare con lo Strip Street Circuit) è molto particolare. Nonostante sia l’ovale il punto cardine delle competizioni di stock car nel Nevada, esso fa parte di un complesso di tracciati nato nel 1972, anno in cui è stato creato un piccolo road course di appena 3km. Una storia intrigante, visto che al circuito (modificato nel tempo e ora molto tecnico, dalla lunghezza di quasi 4km) è stato affiancato, nel 1985, uno speedrome da 3/8 di miglia e poi, nel 1996, l’ovale su cui si correrà la prova odierna, uno speedway da 1.5 miglia in configurazione trioval dal banking progressivo (20° di inclinazione massima), che non ha subito grosse modifiche dall’anno di apertura in poi.

La Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube è una gara estremamente importante per il pubblico del Nevada. La prova invernale di NASCAR Cup Series a Las Vegas, difatti, si tiene ininterrottamente dal 1998. La sua lunghezza, storicamente fissata a 267 giri, è stata modificata solo nel 2009, anno in cui gli organizzatori decisero di aggiungere 18 tornate. Sono solo 36 gli iscritti all’evento. L’assenza di Live Fast Motorsports fa sì che, per la prima volta quest’anno, non sia presente nemmeno una vettura part time.

La qualifica è composta da un giro singolo svolto a pista libera. Michael McDowell, pilota della Chevrolet #71 di Spire Motorsports, conquista la pole position grazie ad uno straordinario 28.883″. Il veterano sarà affiancato sullo schieramento di partenza da Joey Logano, pilota della Ford #22 del Team Penske, più lento di soli 15 millesimi rispetto al rivale.

La gara

La partenza sorride a McDowell. Il polesitter, situato sulla corsia esterna, riesce grazie al banking a restare davanti a Logano, scattato sulla linea interna. Il tre volte campione, però, non si accoda mai al rivale e riesce ben presto a ribaltare la situazione.

Logano sfrutta il vantaggio di velocità sul backstretch per inserirsi in curva 4 e superare McDowell già al secondo giro. Anche le altre Penske se la cavano bene: Cindric è molto veloce, mentre Blaney, partito dal fondo dopo un incidente nelle libere, recupera molte posizioni nella prima porzione di gara.

Sarà proprio il campione 2023 ad aprire la serie di soste al giro 31. Il primo pit stop di Blaney, però, è tutt’altro che positivo, visto che i meccanici non riescono a togliere al primo colpo il dado della gomma anteriore sinistra. La Ford #12 rientrerà in pista doppiata in ultima posizione.

Nei due passaggi successivi diversi piloti, tra cui Logano, Suarez, Hamlin e Briscoe si fermano sotto bandiera verde. La leadership passa così, anche se per un solo giro, nelle mani di Cindric. L’alfiere di Penske svolge la sosta assieme a Bowman e Byron.

Un imprevisto neutralizza la corsa nel momento in cui Busch sale in prima posizione. La ruota posteriore sinistra della Toyota di Briscoe si stacca prima che quest’ultima riesca a rientrare in pista. Chi non si è fermato in precedenza sfrutta la caution per compiere il primo pit stop di giornata. Ware torna a pieni giri.

Cindric e Bowman guidano il gruppo alla ripartenza. Il pilota Hendrick non è perfetto allo stacco di frizione, ma, nonostante ciò, riesce, anche grazie al maggior banking dato dalla linea esterna, a tenere testa al rivale di Penske fino al traguardo.

Cindric, però, non molla l’osso. Il pilota della #2 prova in diverse occasioni a compiere un attacco, seppur timido, su Bowman. La situazione si sblocca al giro 43, nel quale, in curva 2, il campione Xfinity 2020 riesce a superare il rivale grazie ad un affondo aggressivo ma pulito.

La presenza di un periodo prolungato sotto bandiera verde e l’arrivo dei doppiati tendono, però, a ostacolare la cavalcata trionfale di Cindric. Bowman, più performante nei long run rispetto al rivale appena citato, non riesce però a recuperare il leader a circa 10 giri dalla fine del primo stage e non avrà più né il tempo, né la possibilità di tentare una stoccata ai danni dell’avversario.

Austin Cindric, pilota della Ford #2 del Team Penske, vince il primo stage a Las Vegas. Il campione Xfinity 2020 viene seguito, a distanza ravvicinata, da Bowman, Elliott, Wallace, Larson (autore di una rimonta importante), Allmendinger, Logano, Berry, Hocevar e Bell. Al termine della sosta generale (con tanto di speeding di Elliott) e del wave around di Gibbs si torna a correre.

Il “secondo tempo” mette in difficoltà Cindric. Il vincitore del primo stage, che ha scelto di partire in corsia esterna, viene letteralmente surclassato fin da subito da Wallace, interno. Il pilota Penske viene superato sul frontstretch anche da Larson.

L’ottima performance di Bowman viene rovinata da un possibile problema verificatosi sulla sua Chevrolet al giro 90. Il pilota di Tucson, difatti, rallenta improvvisamente (e in modo pericoloso) in curva 4 prima di rientrare in pit lane a causa di una ruota mal fissata.

Paura al giro 95. Un detrito, probabilmente un sacco nero di plastica, atterra in curva 4 e viene investito da diverse vetture prima di “prendere il volo” e uscire autonomamente dalla pista. Questo spostamento fortuito permette alla direzione gara di non intervenire.

La rimonta di Larson si conclude nel corso del centesimo giro. In questa tornata, più precisamente in curva 2, il campione 2021 riesce ad attaccare con successo Wallace. Il californiano sfrutta l’occasione per mettere un piccolo gap fra sé e i diretti inseguitori. O almeno, così prova a fare.

Al giro 107, difatti, la pace car torna a guidare il gruppo a causa di un testacoda di van Gisbergen in curva 2. Il neozelandese, che ha riportato piccoli danni, è comunque costretto a fermarsi in pit lane. Molti piloti decidono di sfruttare il momento propizio per svolgere la terza sosta di giornata.

Durante la serie di pit stop avviene un fatto a dir poco particolare. La pit crew di Bell non riesce ad avvitare correttamente uno dei dadi che ancorano le gomme alla vettura. Una volta accortisi del misfatto, i meccanici avvertono il pilota, che, per permettere alla propria Camry di continuare senza problemi, si ferma per un controllo rapido sulla piazzola del compagno Briscoe. Blaney sfrutta la caution per tornare, dopo molto tempo, in coda al gruppo.

Nel momento della ripartenza, tutto sembra suggerire che Wallace e Byron siano pronti a scornarsi per la prima posizione. Entrambi partono bene, ma, una volta entrati sul backstretch, sarà il pilota della #23 (interno) a prendere la testa della corsa.

Questa battaglia viene interrotta da un altro imprevisto capitato nelle retrovie. La ruota posteriore destra della Chevrolet di Busch esce dalla sua sede mentre la vettura sta entrando in rettilineo e prosegue la sua corsa in solitaria. Nel periodo di caution, il due volte campione è costretto a recarsi nel garage, posto nel quale resterà fermo per l’equivalente di 35 giri, per riparare la propria ZL1. Hamlin ringrazia l’ex compagno di squadra e si accoda al gruppo.

La ripartenza sembra dare speranza a Byron. Il pilota Hendrick, interno, riesce difatti a mettere il paraurti davanti a quello di Larson in curva 2. La sorte, però, è beffarda, visto che Reddick spingerà la Chevrolet #5 sul backstretch, permettendole di anticipare fisicamente la gemella già entro la linea del traguardo.

La sfortuna colpisce van Gisbergen al giro 128. Il neozelandese di Trackhouse è ancora vittima di una foratura alla gomma anteriore destra. Nonostante ciò, il rookie riuscirà a tenere il controllo della vettura fino alla propria piazzola di sosta, dove resterà fermo per delle riparazioni.

Al giro 147 i direttori di gara invocano il regime di caution. Gilliland esce troppo largo in curva 4 e rimbalza contro le barriere. Il portacolori Front Row, però, urta, nel momento in cui torna verso il centro della pista, la Chevrolet di Stenhouse Jr. Questo contatto riporta la Ford del figlio d’arte contro le safer del frontstretch. La #34 avrà bisogno, quasi miracolosamente, solo di riparazioni infime prima di tornare in pista.

La quinta caution di giornata spinge i piloti a compiere la quarta sosta di giornata. Non tutti, però, decidono di effettuare il servizio completo. Difatti, Chastain, Jones ed Hamlin sostituiscono solo le gomme di destra. Il tempo risparmiato sulla piazzola gli permetterà di guidare il gruppo. Gibbs, alle prese con una vettura quasi inguidabile, ha la possibilità di tornare nel giro dei primi.

Chastain raccoglie i frutti del suo azzardo in ripartenza. Il trentaduenne nato in Florida, difatti, è rapidissimo allo stacco di frizione e si stacca subito da Jones, non in grado di sfruttare i vantaggi della corsia esterna. Il pilota del Michigan verrà sopravanzato già sul backstretch da Larson e Byron.

La fuga di Chastain non dura molto. L’utilizzo di sole due gomme nuove penalizza Watermelon Man che viene superato al termine del giro 160 sia da Byron che da Larson. Il nativo della Florida, a differenza di quanto preventivato, non perderà ulteriori posizioni fino al termine dello stage.

I due portacolori Hendrick, nonostante siano compagni di squadra, non badano a riverenze di alcun tipo. Larson, in un impeto di aggressività, si butta interno sul backstretch e, grazie al sapiente utilizzo del side draft, riesce a superare Byron in ingresso di curva 3. Cambio di leadership al giro 163.

Kyle Larson, pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorsports, vince in solitaria il secondo stage a Las Vegas. Byron, Chastain, Wallace, Hocevar, Blaney, Suarez, Berry, Reddick e Stenhouse Jr. completano la zona punti. Tutti i piloti, ad eccezione di McDowell e Austin Dillon, sfruttano il momento di pausa per cambiare di nuovo gli pneumatici. Ware sfrutta l’occasione propizia e guadagna un giro.

Il consumo delle gomme si fa sentire sia per McDowell che per Dillon. Il pilota RCR, partito nella corsia esterna, viene inglobato nel gruppo già alla metà del primo giro. Il polesitter, invece, riesce a resistere in prima posizione fino in curva 4, nella quale verrà letteralmente circumnavigato da Larson, che torna così in testa alla corsa.

Il gioco di strategia si arresta al giro 188. Una (probabile) foratura alla gomma posteriore destra manda in testacoda la Ford di Ware in curva 4 che colpisce violentemente le barriere. Gli ingenti danni costringono la Mustang #51 a terminare la corsa in anticipo.

Tutti i piloti decidono di fermarsi per un pit stop rapido. Non tutti, però, seguono la stessa linea di pensiero. Chastain, Cindric ed Elliott, difatti, sostituiscono solo le gomme a destra. Gilliland recupera un giro di svantaggio sul resto del gruppo.

La ripartenza non sorride a Chastain. La strategia non permette al nativo della Florida di restare davanti a Larson, che, già in curva 2, comincia a prendere il largo. La fuga del campione 2021 verrà fermata da un grosso incidente.

Bell, all’ingresso del backstretch, stringe leggermente verso l’esterno trovando Blaney. Il campione 2023, a sua volta, sarà costretto a seguire la stessa traiettoria, che lo porta a urtare con lo spigolo posteriore destro la parte anteriore sinistra della vettura di Gragson, che, a causa della spinta, manda Wallace contro il muro. La serie di “toccatine” genera una carambola che coinvolge anche Jones e Austin Dillon, situati appena alle spalle dei piloti sopracitati.

Oltretutto, nelle retrovie, una spinta aggressiva di Allmendinger all’ingresso del backstretch manda in testacoda Stenhouse Jr., che, fortunatamente, non riporta danni. Molti piloti, tra cui Bell, Cindric, Chastain, Gibbs, Herbst, Wallace e Keselowski, sfruttano la caution per svolgere una sosta aggiuntiva. Anche Austin Dillon si ferma sulla propria piazzola, ma sarà presto costretto a recarsi nei box per svolgere delle riparazioni che lo terranno fuori dalla pista per più di un quarto d’ora. Blaney, invece, è costretto al ritiro. Briscoe completa la sua rimonta grazie al wave around.

Reddick e Suarez, che hanno deciso di non svolgere la sosta aggiuntiva, guidano il gruppo nel momento in cui si torna in regime di bandiera verde. Il pilota della Toyota sfrutta l’interno per superare quello della Chevrolet, che, comunque, conclude il primo giro in seconda posizione.

La sfortuna colpisce ancora, questa volta definitivamente, van Gisbergen. La gomma anteriore destra della Chevrolet #88 scoppia di nuovo al giro 205, più precisamente all’altezza di curva 2. Il neozelandese prosegue così, lentamente, verso i box, dove uscirà dalla vettura.

Suarez è più veloce di Reddick nel long run e, al giro 230, riesce a superarlo. Il messicano, dopo essersi buttato interno in curva 2, riesce a sfruttare il side draft sul backstretch prima di mettersi alle spalle il californiano all’ingresso dell’ultima piega.

Reddick riprova, con scarso successo, a tornare davanti a Suarez prima della sua sosta, avvenuta al termine del giro 233. Il pilota in forza a 23XI Racing svolge quella che dovrebbe essere la sua ultima sosta assieme al suo “capo”, Denny Hamlin.

Pochi secondi dopo, già alla seconda curva del giro 234, Berry sfrutta l’interno e supera Suarez, che perde così la testa della gara. Il nuovo arrivato in Wood Brothers, però, sarà costretto a cedere la leadership a Logano appena 3 miglia più tardi.

Ancora problemi per Busch al giro 242. Il pilota di casa, già scivolato nelle retrovie dopo il problema già descritto in precedenza, striscia contro le barriere in curva 2. Il due volte campione è quindi costretto a una sosta rapida.

Appena un passaggio più tardi, però, viene esposta la bandiera gialla lungo tutta la pista. Gragson sfreccia contro le barriere di curva 2 e rallenta vistosamente mentre è ancora in mezzo alla pista. Il pilota di casa sarà costretto al ritiro.

L’ultima sosta della giornata anticipa una lotta serratissima. Suarez, interno, non è magistrale alla ripartenza e Berry, esterno, passa così in testa sul backstretch. Il messicano, però, ha un asso nella manica che risponde al nome di Ross Chastain. Il nativo della Florida spinge così il compagno di squadra, che si impone sulla Ford #21 in curva 4.

Berry non ci sta e, nello stesso punto, durante il giro numero 251, sferra l’attacco che si rivelerà decisivo. Suarez tenterà in seguito di recuperare lo scettro della competizione, ma ogni chance di sorpasso verrà annullata dalla tenacia dell’ex contabile, pronto a sacrificare tutto quanto pur di ottenere un’affermazione in Cup Series.

Josh Berry, pilota della Ford #21 di Wood Brothers Racing, vince la Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube. Il nativo del Tennessee sarà seguito sul traguardo da Suarez, Preece, Byron, Chastain, Cindric, Bowman, Allmendinger, Larson ed Elliott.

Josh Berry è diventato ufficialmente un vincitore in Cup Series. Il trentaquattrenne originario di Hendersonville, Tennessee, ha conquistato la prima affermazione nella classe regina alla sua cinquantaduesima apparizione. Nonostante l’età, Josh è un pilota che deve ancora dimostrare tutto ciò di cui è capace. Di conseguenza, tutti sono certi che il pilota della #21 di Wood Brothers Racing possa puntare ad ottenere molto di più nei prossimi anni.

I risultati odierni

La classifica della “Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube”

La classifica generale

Così in campionato dopo 5 delle 36 della NASCAR Cup Series 2025

La vittoria di oggi permette a Josh Berry di strappare un pass per i playoff. Il nativo del Tennessee raggiunge così una posizione “prioritaria” in classifica. Anche Byron condivide il suo stesso status. Le tre vittorie consecutive hanno permesso a Bell di ottenere la qualificazione diretta alla seconda fase del campionato.

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I prossimi appuntamenti

L’azione della NASCAR Cup Series tornerà settimana prossima. Domenica 23 marzo la classe regina delle stock car sarà all’Homestead-Miami Speedway per il sesto round stagionale, la Straight Talk Wireless 400. Nei giorni precedenti correranno anche NASCAR Xfinity Series e NASCAR Craftsman Truck Series.

Immagine: Media NASCAR

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