NASCAR | Truck Series, Daytona: Corey Heim eredita da Kligerman la vittoria della prima gara stagionale

Autore: Francesco Gritti
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Pubblicato il 16 Febbraio 2025 - 14:00
Tempo di lettura: 18 minuti
NASCAR | Truck Series, Daytona: Corey Heim eredita da Kligerman la vittoria della prima gara stagionale
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Corey Heim si aggiudica la Fresh From Florida 250 a Daytona. La squalifica di Kligerman, primo sotto la bandiera a scacchi, permette al giovane di conquistare la prima affermazione stagionale

La Truck Series è tornata in grande stile. La prima gara dell’anno non ha fatto mancare nulla: duelli emozionanti, giochi di scia, tecnicismi, tattica e qualche incidente hanno reso questa corsa divertentissima dal primo all’ultimo secondo. Peccato per la squalifica di Parker Kligerman, autore di una prova sublime, per motivi di natura tecnica. Vanno, però, fatti i complimenti anche a Corey Heim e al resto dello schieramento per aver regalato al pubblico una delle gare più belle mai viste a Daytona.

La stagione 2025 della NASCAR Craftsman Truck Series inizia, come di consueto, al Daytona International Speedway. La pista più veloce della Florida è la sede storica della Fresh From Florida 250, gara estremamente adrenalinica, in grado di rappresentare al meglio il coraggio e la tenacia dei piloti in gara.

La lunga stagione delle serie NASCAR inizia al Daytona International Speedway, uno dei due superspeedway presenti nel calendario. Il circuito, costruito nel 1959, non è mai cambiato radicalmente, rimanendo sempre un ovale a 4 curve dalla lunghezza di 2.5 miglia (o 4 km), da percorrere sempre a pedale destro abbassato. L’ampio banking e le folli velocità che vengono raggiunte rendono la pista più veloce della Florida famosa per la possibilità di assistere a grossi incidenti, soprattutto nel finale di gara.

La Fresh From Florida 250 è la tradizionale gara di apertura del campionato. Tenutasi fin dal 2000, la prova di Daytona ha sempre regalato spettacolo: un esempio è datato 2006, quando è stato registrato il record di velocità media in gara per la serie minore (ben 146 mi/h, circa 235 km/h). Anche la lunghezza, fissata a 100 giri, è tradizione, visto che non è mai cambiata negli anni.

Sono ben 38 gli iscritti al season opener della Truck Series. Oltre alle 30 vetture titolari (i cui piloti si possono trovare nell’anteprima dedicata al campionato), sono presenti ben 8 pick up che partecipano solo ad appuntamenti selezionati.

Spire Motorsports affida lo #07 e il #7 a due dei suoi piloti presenti a tempo pieno in Cup Series, ossia Michael McDowell e Justin Haley. Lo Chevrolet #02 di Young’s Motorsports, invece, viene guidato da Nathan Byrd. Josh Reaume e Jason White guideranno due dei Ford di Reaume Brothers Racing, rispettivamente il #2 e il #22. Il Toyota #1 di Tricon Garage, invece, oggi è portato in pista da William Sawalich.

FDNY Racing, GK Racing, Henderson Motorsports, Hettinger Racing, Norm Benning Racing e TC Motorsports schierano uno Chevrolet per il proprio pilota di fiducia, ossia, in ordine, Bryan Dauzat, Clay Greenfield, Parker Kligerman, Mason Maggio, Norm Benning e Justin Carroll. ThorSport porta in pista un quinto Ford per la leggenda Johnny Sauter. Halmar Friesen Racing partecipa al primo round stagionale con il classico Toyota guidato da Stewart Friesen.

La qualifica si compone di due fasi. Nella prima ogni pilota deve compiere un giro del tracciato il più velocemente possibili. I 10 più veloci passano al secondo turno, nel quale avranno un altro tentativo a testa per definire le posizioni di partenza della top 10. Ben Rhodes, portacolori del Ford #99 di Thorsport Racing, riesce a completare un giro del tracciato in appena 50.995″, tempo he gli vale la pole position, la prima dal 2018. Lo affiancherà al via della corsa il compagno di squadra Ty Majeski, alla guida #98. Il campione in carica è stato appena 14 millesimi più lento del polesitter. I limiti della griglia costringono Justin Carroll e Bryan Dauzat a lasciare Daytona in anticipo.

La gara

La corsa non inizia nel migliore dei modi per Mosack. Il rookie di McAnally, difatti, non riesce a partire nel momento in cui si accendono i motori per un probabile problema al cambio che non permette alla vettura di proseguire in avanti. I meccanici si mettono subito al lavoro per risolvere il problema.

Rhodes, esterno, parte molto meglio di Majeski e lo copre fisicamente prima di curva 1. Il due volte campione della serie, una volta arrivato sul backstretch, decide di farsi spingere da Enfinger, partito alle sue spalle. I due decidono poi di tornare vicino alla linea gialla nella seconda serie di pieghe per poi andare larghi una volta raggiunto il frontstretch.

Al secondo giro si assiste al primo colpo di scena di giornata. Greenfield devia la sua traiettoria sul frontstretch ed entra nell’inner, perdendo tutte le posizioni e rientrando in pista senza scia in fondo al gruppo.

Rhodes, nel frattempo, continua a zigzagare per tenere la testa del gruppo. La manovra del poleman, però, si rivela poco utile, visto che già nel corso del terzo passaggio viene sopraffatto da Chandler Smith. Il nuovo arrivato di FRM sembra già essersi riadattato alla Truck Series.

Rhodes, però, non vuole lasciare nulla al rivale. Il campione, alleatosi con Honeycutt, riesce nel corso del quarto passaggio e superare Smith. La legge dei superspeedway, però, insegna che anche i migliori amici possono diventare acerrimi rivali.

Honeycutt, difatti, esce dalla scia di Rhodes e si butta verso l’interno. I due procedono appaiati per un paio di miglia nel corso delle quali né il pilota Ford né quello Chevrolet riescono a imporsi definitivamente sul diretto avversario.

Il duello viene interrotto al quarto giro da una caution. Honeycutt, leader della corsa, esce male da curva 4 e viene toccato da Smith che lo spinge con forza contro le barriere poste all’interno del tracciato. L’impatto è violento e il ragazzo in forza a Niece deve ritirarsi dalla corsa. Durante la neutralizzazione alcuni piloti decidono di svolgere il primo pit stop di giornata. Tra di loro si possono riconoscere Crafton, che, addirittura, viene controllato dai meccanici a cofano aperto, e Friesen.

Rhodes non scatta benissimo dalla corsia esterna e viene passato quasi subito da Gray. Il pilota Ford, però, sfrutta la spinta sul backstretch per tornare davanti al Tundra del rivale che, al termine del passaggio successivo, riuscirà a mettere il paraurti davanti a quello del F150 #99.

Questa lotta senza esclusione di colpi continua fino al giro numero 13 nel corso del quale, in uscita da curva 2, Rhodes sferra la zampata decisiva che permette di guadagnare molto terreno sul rivale. Ne approfittano anche Enfinger, Sauter e Smith. Il pilota CR7 sfrutta a suo vantaggio il cambio di gerarchie e si mette a capo della corsia interna che lo condurrà in prima posizione una volta raggiunta la linea del traguardo.

Enfinger è velocissimo e sembra non avere rivali. Il quarantenne di Fairhope, Alabama, si ritrova poi a zigzagare fra le due linee prima di stabilizzarsi all’esterno. A quel punto la corsa viene interrotta per la seconda volta.

In uscita dalla quarta curva del quindicesimo giro Ruggiero compie un errore dettato dall’inesperienza. Il giovane, alla prima apparizione assoluta in Truck Series, tocca il retro del Tundra della compagna di squadra Breidinger che perde il controllo del mezzo. Toni riuscirà a impattare contro le barriere di lato, ma ciò non le permetterà comunque di poter continuare la corsa senza qualche riparazione posticcia. Diversi altri piloti, tra cui Kligerman, McDowell e Crafton, sfruttano la caution per recarsi in fast lane.

La gara riparte quando manca solo un giro al termine del primo stage. Enfinger, spinto da Gray, riesce immediatamente a riprendere la testa della corsa in curva 2. Una volta arrivati sul backstretch, però, la situazione cambia drasticamente.

L’alleanza tecnica della corsia interna viene sconfitta dal “potere dell’amicizia” di casa ThorSport. Sauter, difatti, spinge con forza Rhodes, permettendogli di passare stabilmente in testa alla corsa. I due si sposteranno in seguito nella parte di pista più vicina alla doppia linea gialla, giusto per essere sicuri di agguantare un successo importante.

Ben Rhodes, pilota del Ford #99 di ThorSport Racing, si aggiudica la prima stage win del 2025. Il bicampione, che non ha ottenuto nemmeno un “successo parziale” nel corso della scorsa stagione, è seguito sul traguardo da Sauter, Enfinger, Smith, Gray, Majeski, Heim, Perez de Lara, Hemric e Ruggiero.

Chi non ha effettuato la sosta durante la seconda caution sfrutta la pausa tra uno stage e l’altro per fare un saluto ai meccanici. La sosta di Rhodes, però, preoccupa, visto che la squadra effettua un controllo a cofano aperto sul suo Ford, probabilmente per svolgere qualche regolazione. Lucky dog per Crafton. Mosack, una volta riparato il guasto, decide di mettersi in coda allo schieramento nonostante abbia uno stage di ritardo degli avversari.

Il secondo stage si apre nel segno di Haley. Il pilota Cup, difatti, riesce a prendere la leadership nettamente in curva 2. Hemric, che ha deciso di partire dall’esterno, si ritrova così, inaspettatamente, a dover mangiare la polvere.

Il campione Xfinity non ci sta e, grazie alla spinta del compagno Wood, riesce a recuperare lo svantaggio e passa in prima posizione all’altezza del backstretch del giro successivo. Haley, però, ha un asso nella manica di nome Jake Garcia che gli dà la possibilità di tornare nella partita passare in testa prima della linea del traguardo.

Haley ed Hemric sono troppo concentrati sul loro duello per accorgersi che, nel frattempo, si è creata una terza corsia che, tra l’altro, è in rapida ascesa. Kligerman, il leader del gruppo di “ribelli”, riesce addirittura a imporsi su entrambi i piloti citati a inizio paragrafo entro la fine del ventottesimo passaggio. Il pilota di Henderson, ritiratosi dalle attività a tempo pieno, si muove come vuole per tutta l’estensione della pista fino alla terza curva del giro 29, nella quale Enfinger fa la furbata e si porta all’interno. La manovra di esperienza permette al nativo dell’Alabama di tornare subito in prima posizione.

La situazione resta calma per qualche minuto. Il pilota di CR7, che compie traiettorie molto ampie, resta stabilmente in testa al gruppo fino al giro 32, nel quale è costretto a prendere l’interno a seguito della cavalcata di Rhodes, esterno.

Il bicampione ruba così lo scettro a Enfinger, che, comunque, non si dispera. Grant, difatti, resta concentrato e riesce a recuperare la posizione appena un miglio più tardi. Sarà tutto rose e fiori fino a fine stage? Chiaramente no.

Difatti, si riforma una terza corsia capitanata da Crafton. L’esperienza del quarantottenne californiano viene dimostrata dalla sua rimonta incontrastata che gli permette di superare Enfinger assieme ai suoi diretti inseguitori, ossia Riggs, Rhodes e Majeski, nel corso del giro 34.

Nel corso del passaggio successivo si accende la lotta fra Crafton e Riggs. Il figlio d’arte, giunto in seconda posizione, decide di provare a infastidire il compagno di marca muovendosi interno in curva 2. L’idea del rookie dell’anno 2024 è buona, ma la fortuna non è dalla sua parte.

Il gruppone, difatti, si ritrova a doppiare sul backstretch Benning, il quale non vuole assolutamente lasciare passare gli avversari. “Nonno Norm” (73 anni da poco compiuti) si ritrova così a bloccare la corsia interna, capitanata da Riggs che è così costretto a cambiare strategia per mettersi alle spalle il pilota-owner.

Crafton si ritrova così ad essere leader incontrastato nel momento in cui i truck si mettono tutti in fila indiana. Friesen rompe la situazione di quiete spostandosi all’interno solo nel corso del giro 39, il penultimo del secondo stage.

Smith gioca d’azzardo e, all’inizio dell’ultimo passaggio, si sposta davanti a Friesen, che si rivela un ottimo draft partner. La strategia, purtroppo per lui, non paga, visto che non riesce a raggiungere Crafton e Rhodes che, addirittura, si muovono verso la doppia linea gialla negli ultimi metri prima della bandiera a scacchi biancoverdi.

Matt Crafton, pilota del Ford #88 di di ThorSport Racing, vince il secondo stage a Daytona, il primo dopo oltre un anno. Il veterano è seguito a ruota da Rhodes, Majeski, Smith, Wood, Friesen, Heim, Hemric, Kligerman e Caruth.

Tutti sfruttano la stage caution per effettuare la seconda sosta programmata. I tre portacolori ThorSport, però, decidono di sostare un attimo dopo, forse per avere un piccolo vantaggio sul quantitativo di carburante rispetto agli avversari diretti. Lucky dog per Benning che ritorna così a pieni giri.

Hemric scatta bene e, anche grazie all’aiuto datogli da Enfinger, riesce a superare Heim, situato nella corsia interna, già dopo pochissimi metri. La situazione si smuove un pochettino solo durante il giro 49, nel quale Smith si butta all’interno e prende la leadership della corsa in curva 1.

Quasi contemporaneamente, però, il motore di Ankrum, situato a centro gruppo, cede spargendo in curva 2 liquidi, i quali causeranno il testacoda di Sutton che non riporta alcun danno. Il ventitreenne di San Bernardino è costretto a prendere la via breve per i box appena viene chiamata la caution.

Diversi piloti sfruttano il momento di quiete per svolgere una sosta supplementare. Tra di loro si possono riconoscere Riggs, Ruggiero, Perez de Lara, Friesen, Heim, Haley e Muniz. Breidinger, prima fra i doppiati, torna in coda al gruppo.

La lotta fra Smith ed Hemric al restart verrà influenzata molto dai truck situati in seconda fila. Già, perché l’ex pilota Xfinity, aiutato da Kligerman, riesce immediatamente a imporsi sul veterano proveniente dalla Cup Series, che, invece, è stato spinto da Enfinger.

Smith e Kligerman si spostano insieme verso l’interno in curva 3 e verso l’esterno una volta raggiunto il frontstretch. Nel corso del passaggio successivo, però, Hemric risale la china e costringe il nuovo acquisto di Front Row a tenere la linea più larga.

Nel corso del cinquantottesimo passaggio l’alleanza fra Hemric ed Enfinger comincia a portare i suoi frutti. La spinta del veterano di CR7 permette, difatti, al pilota di McAnally-Hilgemann Racing di prendere la testa della corsa sulla linea del traguardo nonostante Smith si difenda egregiamente.

Bastano un paio di miglia per cambiare la situazione a favore del portacolori Ford che, grazie alla spinta di Kligerman, riesce prima a superare Hemric dall’esterno e poi a tapparlo, visto che si muove verso l‘inside lane. Da qui in poi si procede in single file, con Smith che guida il gruppo senza avversari diretti.

Al giro 66 inizia il giro di soste finale sotto bandiera verde. Molti piloti Chevrolet, fra cui Enfinger (penalità per lui) e Kligerman, decidono di anticipare gli avversari. Un passaggio più tardi è il turno dei portacolori Toyota. Hill, Friesen, Heim e Breidinger rientrano tutti insieme.

I piloti Ford, invece, decidono di restare in pista per più tempo, forse per imbarcare meno benzina, forse perché sperano di poter perdere meno tempo al pit grazie ad una possibile caution. A volte, è il caso di dirlo, la fortuna aiuta proprio gli audaci.

Al giro 70 Greenfield perde il controllo del suo Chevy in uscita da curva 4 e urta violentemente contro le barriere interne al tracciato. Il pilota part time è così costretto a ritirarsi. Molti piloti, tra cui l’intera famiglia ThorSport, Smith, Hill e Riggs, sfruttano la caution per svolgere un pit stop. Benning torna in coda al gruppo per la seconda volta in giornata.

I truck che hanno deciso di non fermarsi subito si trovano nelle posizioni migliori dello schieramento. Al restart Ruggiero brucia Caruth, scattato malissimo, e guida lo schieramento dalla corsia esterna. Nel corso della prima tornata si crea già una terza corsia, ma ciò non preoccupa il giovanissimo debuttante di Tricon Garage, che resta stabilmente davanti a tutti.

Al giro 77, però, la situazione è destinata a cambiare. I piloti Front Row si danno una mano a vicenda e riescono a scalare in fretta fino alle posizioni migliori. Smith, spinto da Riggs, riesce addirittura a strappare a Ruggiero la testa in uscita dall’ultima curva.

Il prospetto di TRD, però, non ci sta e, appena due miglia e mezzo più tardi, sfrutta un cambio di linea errato da parte del georgiano per avere la meglio su di lui e riprendere la prima posizione. Smith resta a capo della corsia esterna, ma, nonostante ciò, ora torna ad inseguire il giovanissimo italo-americano.

Giro 79. I due alfieri di Front Row compiono una manovra epocale sul backstretch. Riggs spinge con forza Smith, che prende stabilmente la testa della corsa. Anche Hemric, Wood e Crafton, diretti inseguitori dei due fordisti, riescono a superare Ruggiero grazie a questo spunto di rara bellezza.

Il nativo del Massachusetts ha bisogno di ben 2 giri per riaprire la lotta per la leadership. Appena Ruggiero inizia a recuperare, però, Riggs si butta sulla linea interna, costringendo il diciottenne di Tricon Garage ad oltrepassare la doppia linea gialla, punto oltre il quale non è possibile superare da regolamento. Smith si mette davanti al compagno di squadra nell’arco di pochi secondi.

Nuova caution al giro 83. Rhodes, una volta arrivato al centro del backstretch, spinge lo spigolo posteriore destro dello Chevrolet di Wood. Il cattivo posizionamento porta l’alfiere McAnally contro le SAFER poste al largo del circuito, contro le quali rimbalza e rientra in pista, coinvolgendo nell’incidente anche McDowell, Breidinger, Majeski, Crafton, Caruth e Byrd. Gli ultimi due citati dovranno ritirarsi, mentre tutti gli altri subiranno grossi danni alla scocca. Lucky dog per Enfinger.

Gray prende la prima posizione nel momento in cui il marshall sventola la bandiera verde. Il fratello di Taylor, difatti, sfrutta la spinta di Ruggiero per bruciare fin da subito Smith, situato in outside lane. Un push troppo deciso da parte del rookie, però, rompe l’alleanza stipulata in casa Tricon. Tanner, difatti, per mantenere il controllo completo sul suo Tundra, è costretto a spostarsi all’esterno, lasciando al compagno di squadra la possibilità di avanzare e di conquistare la testa della corsa.

Al termine del primo passaggio in bandiera verde si creano tre file. Ruggiero, per il momento, non sembra essere troppo preoccupato, visto che resta stabile nella corsia centrale sui rettilinei e in quella interna in curva. Il giovanissimo sarà costretto a portarsi esterno solo nel corso del giro 91, nel quale dovrà difendersi dall’avanzata (tra l’altro solo abbozzata) di Gray.

Per diversi minuti la situazione sul campo si stabilizza. Ruggiero resta in cima al gruppo, che, nel frattempo, procede in fila indiana. Solo negli ultimi 5 passaggi si riaccendono le ostilità, le quali permettono alla tensione di aumentare notevolmente nell’arco di pochi minuti. Insomma, la corsa sta per giungere al suo climax.

Al giro 96, difatti, si ricrea la corsia interna, che, guidata da Currey, riesce a imporsi già in curva 3 su quella esterna, formata dagli ex-leader della gara. Doccia ghiacciata per Ruggiero, che, forse per inesperienza, sbaglia a muoversi mentre viene attaccato dal ragazzo di Niece e perde la scia. Gio si dovrà quindi accodare al gruppo.

La stessa sorte toccherà a Currey ed Enfinger meno di due miglia e mezzo più tardi. I due piloti Chevrolet, difatti, resteranno senza scia sul backstretch. Rhodes, situato immediatamente alle spalle del texano, guadagna così di nuovo la prima posizione.

Il due volte campione della serie, però, non ha il controllo della situazione. La posizione privilegiata del vincitore del primo stage non basta per evitare gli attacchi di Kligerman che si ritrova a mettere il paraurti davanti a quello del rivale in più occasioni.

Si ritorna su tre corse alla metà del penultimo passaggio. Anche il part timer di Henderson si unisce a questa nuova rete di scie, ma ciò non gli permette comunque di mettere le ruote davanti a Rhodes, almeno per il momento.

Ultimo giro: la corsia esterna ha uno spunto invidiabile sul backstretch e avanza con irruenza. Kligerman ora è primo e deve guardarsi bene le spalle fino al traguardo (o alla più probabile caution) se vorrà conquistare il primo successo del 2025.

Pochi centesimi di secondo più tardi il gioco di spinte trae in inganno Rhodes che manda fuori pista il compagno di squadra Sauter. La leggenda della Truck Series mantiene stabilmente il controllo del suo Ford, ma questo, chiaramente, non basta per permettergli di restare in lotta per le posizioni che contano.

Curva 4, l’ultima della gara. Il Tundra di Gray sbacchetta in percorrenza e ciò trae in inganno Riggs, che perde il controllo del suo F150 nel bel mezzo della pista. L’errore porta il Ford #34 a contatto con Hemric, Haley, Garcia, Smith e Currey.

La portata dell’incidente è tale da costringere la direzione gara ad intervenire. L’accensione dei pannelli di sicurezza posti a bordo pista neutralizza così le posizioni quando mancano pochi metri alla linea del traguardo.

Parker Kligerman, pilota dello Chevrolet #75 di Henderson Motorsports, si trova in prima posizione nel momento in cui viene esposta la bandiera gialla e, di conseguenza, viene proclamato vincitore. Il Silverado del pilota-commentatore, però, non supera le verifiche tecniche (è troppo basso nella parte posteriore). Per questo motivo la vettura viene esclusa dalla competizione.

La vittoria passa quindi nelle mani di Corey Heim, pilota del Toyota #11 di Tricon Garage, che si aggiudica la Fresh From Florida 250 nonostante abbia tagliato il traguardo in seconda posizione. Ruggiero, Majeski, Enfinger, Haley, Smith, Hemric, White, Sawalich e Muniz completano la top 10.

Corey Heim, nato 22 anni fa a Marietta, Georgia, si è affermato per la dodicesima volta in Truck Series. Il vicecampione 2024 inizia la stagione nel miglior modo possibile. Ora che i playoff sono in saccoccia, il giovane può rilassarsi per qualche mese. Tutti, però, sono convinti che ciò non succedere, vista la fame di vittoria che il pilota TRD ha dimostrato in ogni occasione.

I risultati odierni

La classifica della “Fresh From Florida 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 1 delle 25 gare della NASCAR Truck Series 2025

Corey Heim è il primo pilota ad aggiudicarsi la vittoria e, di conseguenza, il pass per raggiungere i playoff.

I prossimi appuntamenti

L’azione a Daytona continua. Domenica alle 20.00 sarà la volta della Daytona 500, round inaugurale del campionato cardine del mondo stock car.

La NASCAR Craftsman Truck Series tornerà in pista sabato 22 febbraio per la Fr8 208 all’Atlanta Motor Speedway. Quel weekend saranno in pista anche NASCAR Cup Series, NASCAR Xfinity Series e AMS Legends of GA.

Immagine: Media NASCAR

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