La prossima stagione sarà fondamentale nella carriera del neozelandese
Definirlo rookie ormai appare quasi fuori luogo, considerando le già 11 corse disputate in F1 tra 2023 e 2024. La prossima stagione, però, sarà la prima in cui Liam Lawson competerà dall’inizio alla fine, decisioni drastiche permettendo. Il suo ingaggio alla Red Bull, annunciato lo scorso 19 dicembre, ha generato molto rumore, fra i sostenitori del neo-promosso al team ufficiali e coloro che, al contrario, avrebbero preferito un profilo diverso, riscontrabile per esempio in Yuki Tsunoda.
Il giapponese non è riuscito però a vincere la concorrenza del suo ultimo compagno di squadra, che ora si ritrova certamente in un’ottima posizione per provare a competere fin da subito per podi e, forse, vittorie, ma allo stesso tempo dovrà dimostrarsi pronto a fronteggiare un ambiente e un vicino di box ostici come nessun altro.
Neozelandese di Hastings, dove è nato l’11 febbraio 2002, Lawson è stato messo sotto contratto dal Red Bull Junior Team all’inizio del 2019, anno in cui ha conquistato un secondo posto nel campionato Euroformula Open e il titolo della Toyota Racing Series. Nello stesso anno, ha fatto anche il suo esordio in F3, serie nella quale ha poi concluso quinto nel 2020 con tre vittorie all’attivo.
Guadagnatosi la promozione in F2 per il 2021, Liam si è mostrato velocissimo fin da subito, peccando però di qualche zero di troppo unito ad una costanza non troppo elevata. Difetti dei quali si è liberato nel 2022, chiudendo terzo alle spalle di Felipe Drugovich e Théo Pourchaire, con ben 10 podi e quattro successi conquistati, uniti ad una continuità più evidente nei risultati. Da segnalare anche un secondo posto in classifica generale nel DTM, disputato con una Ferrari 488 GT3 nel 2021.
Come però spesso capitato ai piloti più veloci della serie cadetta, Lawson non è riuscito a trovare un sedile in F1, bloccato di fatto dalle posizioni contrattuali degli alfieri di Red Bull e dell’allora Alpha Tauri, tutti certi del proprio posto sulla griglia. Per non rimanere fuori allenamento, il neozelandese ha disputato nel 2023 il campionato Super Formula, chiudendo secondo, prima della chiamata più importante della sua vita.
A seguito di un infortunio alla mano rimediato da Daniel Ricciardo nel corso delle prove libere del GP d’Olanda, Christian Horner ed Helmut Marko decisero di buttare nella mischia il classe 2002 al volante del team di Faenza, al fianco di Tsunoda, finché l’australiano non si fosse definitivamente ripreso. Nelle cinque gare a sua disposizione, Lawson non ha affatto sfigurato, conquistando addirittura i suoi primi punti iridati a Singapore, un tracciato sul quale non aveva mai corso.
Dopo essere rimasto in panchina per buona parte della scorsa stagione, il nativo di Hastings è stato nuovamente richiamato a sostituire Ricciardo a 6 tappe dalla conclusione, stavolta in via permanente, nel corso delle quali ha convinto del tutto i vertici Red Bull ad affidargli il sedile di Sergio Pérez per il 2025. Una promozione inseguita, sudata e tutto sommato meritata.
Il tratto di Lawson che ha probabilmente impressionato di più è la forte determinazione con la quale il neozelandese è sempre sceso in pista, non tirandosi mai indietro in alcuna staccata ma, al contrario, facendo spalle larghe anche nei confronti dei più esperti della griglia, Fernando Alonso e lo stesso Pérez su tutti. Un carattere forse un po’ troppo caldo e da regolare, ma di piloti gentili non ne esistono, specialmente se si parla dei nomi più importanti.
Se da un lato Liam ha fatto del suo meglio per entrare a far parte della squadra ufficiale, è pur vero che il suo esordio in Red Bull non sarà affatto tra i più semplici. La sola presenza di Verstappen all’interno del suo stesso garage rende ogni cosa più complicata, a partire dall’aspetto mentale sul quale in molti, negli anni recenti, hanno mostrato difficoltà.
Il confronto con il Campione del Mondo è durissimo soprattutto a livello psicologico, oltre che in pista, e su questo fronte Lawson non arriva di certo con grande esperienza, avendo disputato appena undici gare nella massima serie. Se ci aggiungiamo poi la conclusione tutt’altro che idilliaca che la squadra di Milton Keynes ha avuto nella scorsa stagione, nella quale è arrivato sì il titolo piloti grazie alle prodezze dell’olandese ma anche un amaro terzo posto tra i Costruttori, il quadro non appare certo roseo.
Il neozelandese, in ogni caso, dovrà affrontare il suo campionato serenamente, senza mettersi ulteriori pressioni addosso oltre alle già numerosissime presenti sulle sue spalle. Cercare la sfida con Verstappen fin da subito potrebbe rivelarsi la scelta peggiore, per cui meglio procedere con calma e imparare quanto più possibile dal numero 1, qualcosa sul quale lo stesso Lawson ha insistito nelle prime interviste rilasciate come pilota Red Bull.
Se il classe 2002 saprà mescolare a dovere aggressività e pazienza, senza farsi sopraffare dalle circostanze non proprio eccellenti, allora le sue possibilità di mantenere quel sedile fino alla chiusura del campionato di F1 2025 potrebbero rivelarsi più alte del previsto.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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