Il Team Principal Red Bull, parlando al podcast “F1 Nation” ha svelato alcuni retroscena sull’uscita di Ricciardo dal team di Faenza
La stagione di Daniel Ricciardo è finita in anticipo a Singapore ma, come emerso nelle ultime ieri, sarebbe potuta terminare con il campionato ancora agli inizi. È quanto ha raccontato il team principal di Red Bull, Christian Horner, al Podcast F1 Nation, ripercorrendo cronologicamente quanto successo negli ultimi mesi all’interno della famiglia Red Bull tra un Sergio Pérez in crisi dopo le prime gare e un Ricciardo che non è riuscito ad ottenere risultati sufficienti per pensare ad un cambio.
Dietro le quinte c’è la mano, ancora una volta, di Helmut Marko. Il superconsulente della Red Bull, stando alle parole di Horner, voleva Ricciardo già fuori dopo il Gran Premio di Spagna a Barcellona. Alla base della volontà di Marko una mancanza di costanza, che aveva già messo alla prova la pazienza del consulente del team austriaco Marko all’inizio della stagione.
Mentre ci sono state critiche rivolte a Red Bull per non aver permesso all’australiano di concludere la stagione, Horner ha fornito una nuova prospettiva sullo scontro che ha affrontato (“Ho fatto del mio meglio per dargli il massimo tempo possibile in macchina”) per tenerlo ancora a bordo della Visa Cash App RB fino ad ora.
Questo il racconto di Horner: “Daniel ha iniziato la stagione senza troppi spunti, poi quello di Miami è stato un fine settimana dai due volti. Il venerdì e la mattina di sabato sono stati fantastici, ci sembrava di aver ritrovato il vecchio Daniel che si difendeva contro le Ferrari e superava i limiti della macchina. Poi il sabato pomeriggio e la domenica sono stati disastrosi.
Già intorno a Barcellona, Helmut voleva toglierlo dalla macchina e questo ha creato molta pressione su di lui. A Montreal, è stato in realtà Jacques Villeneuve a farlo innervosire con alcune critiche pesanti che lo hanno motivato, perché il modo in cui ha guidato quel weekend è stato incredibile. Ho detto a Daniel di chiamare Jacques prima di ogni Gran Premio per il resto dell’anno, perché qualunque cosa abbia detto ha sicuramente funzionato”.
Horner ha anche chiarito che la scelta di confermare Ricciardo in Visa per il 2024 è stata data dalla necessità di aver pronto un “backup” nel caso in cui Pérez si fosse trovato in estrema difficoltà. L’australiano, nonostante i problemi patiti dal messicano dopo le prime gare, non ha però mai raggiunto le prestazioni richieste per dimostrare di meritare un ritorno in Red Bull.
“Entrambi hanno avuto problemi di forma in momenti diversi. Checo ha iniziato la stagione molto bene mentre Daniel faticava. Quando Checo ha perso forma, Daniel ha trovato un po’ di ritmo ma non è mai stato abbastanza da convincerci a fare uno scambio”.
Horner ha anche spiegato che la decisione di mettere in macchina Lawson riguarda la necessità di capire le potenzialità del neozelandese mentre la Red Bull valuta come gestire Perez a lungo termine.
“Abbiamo bisogno di risposte sul quadro più ampio in termini di piloti. Con sei gare rimanenti, è l’opportunità perfetta per vedere come si comporta. Questo ragionamento va oltre la Visa. Abbiamo un contratto con Sergio per l’anno prossimo, ma bisogna sempre pensare anche al dopo e chiederci se il futuro sarà di Liam, se dovremo guardare al di fuori dei nostri piloti o se uno degli altri giovani, come Hadjar o Lindblad, si metterà in mostra col tempo”.
Immagine di copertina: Media Visa Cash App RB
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