F1 | Ascolti TV USA 2024: a sei gare dal termine dati in linea con il 2023. Negli States la F1 non cresce più dal 2022

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 25 Settembre 2024 - 10:52
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Ascolti TV USA 2024: a sei gare dal termine dati in linea con il 2023. Negli States la F1 non cresce più dal 2022
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Nel paese in cui Liberty Media sta piantando le nuove radici, la F1 fatica a raccogliere nuovi spettatori televisivi con dati che si sono plafonati

A fronte dei record delle presenze in autodromo, la F1 targata Liberty Media inizia a faticare negli ascolti TV proprio nel paese in cui sta piantando le nuove radici del Circus. Nonostante l’attuale presenza di tre gare (Miami, Austin, Las Vegas) e una promozione sfrenata in questi anni anche grazie alla serie romanzata Drive To Survive, il dato che deriva dagli ascolti TV mostra come negli States, dopo un’iniziale crescita progressiva, la F1 si sia plafonata ormai da tre stagioni e non abbia più intenzione di crescere.

Nel 2018, anno di inizio delle attività di LM, la F1 negli USA fece segnare una media di ascolto di circa 554.000 spettatori, in crescita rispetto ai 538.000 del 2017. Nel 2019, il dato è salito a 671.000. Il 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, ha visto una flessione per le 17 gare disputate, con una media di 603.000 spettatori.

Il grande boost è arrivato nel 2021, quando la lotta tra Hamilton e Verstappen ha riacceso gli animi portando la media di spettatori a 934.000: si tratta del salto più alto, anno su anno, fatto dalla F1 negli USA da quando Liberty Media ne è diventata proprietaria. Il 2022 rappresenta, ad oggi, l’anno con il dato più alto, 1.2 milioni di spettatori. Nel 2023, una lieve flessione di circa 100.000 unità.

Per quanto riguarda il 2024, a sei gare dal termine (nel 2023 ne erano state corse 16, quest’anno 18) i dati di ascolto per le gare in USA mostrano una stabilità rispetto alla scorsa stagione. È quindi nel 2022 che la F1 sembra aver raggiunto il suo picco di ascolti negli States.

Su una base di popolazione attorno ai 330/340 milioni di persone, la F1 è seguita in media da 1.1 milioni, la metà di quello che si vede attualmente in Italia ma con una popolazione decisamente inferiore, attorno ai 60 milioni. Il tutto in un contesto di globale flessione per la stagione in corso, particolarmente preoccupante per se si confronta, sportivamente, l’interesse del mondiale 2024 con quello del 2023. Se ci si aspettava un miglioramento viste le vicende sportive di quest’anno, con un titolo piloti (soprattutto) ancora un bilico rispetto a quello sin dall’inizio scontato nel 2023, i dati di ascolto non seguono questo trend.

Mentre in Italia la competitività della Ferrari rappresenta una variabile importante, capace di spostare i valori in termini di ascolti (lo si è visto ad inizio 2022), negli USA il seguito è più neutro e non influenzato da un team in particolare. Sebbene Haas sia americana, non può di certo essere paragonata alla Ferrari nel nostro paese.

Per questo, una stabilità dei dati di ascolto in USA per tre stagioni dopo la crescita iniziale non può essere accolta positivamente. Considerati gli investimenti fatti, l’aggiunta di due appuntamenti in orario locale come Miami e Las Vegas e l’attenzione verso il popolo di casa con una serie TV dedicata, ad oggi la F1 negli Stati Uniti resta uno sport secondario: lontanissimo dai dati della NASCAR e, più o meno, allineato a quelli della IndyCar, la quale dispone di una “potenza di fuoco” decisamente inferiore in termini di marketing e promozione.

Per avere un quadro completo del 2024 si dovranno attendere le ultime sei gare. Nel 2023 la parte finale fece segnare una media al di sotto del milione, con il mondiale messo in cassaforte da Verstappen in Qatar. La speranza è che l’interesse per questa stagione porti numeri migliori ma difficilmente, visto il trend, ci sarà un rialzo importante.

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