Colapinto non era nei radar per il sedile Williams del dopo Sargeant. Eppure le sue prime gare sono state ottime
Le prime gare di Franco Colapinto in F1, così come le due svolte da Oliver Bearman in sostituzione, rispettivamente, di Carlos Sainz in Ferrari in Arabia Saudita e di Kevin Magnussen in Haas a Baku, mettono parzialmente in ombra il funzionamento e la credibilità dell’attuale sistema Formula 2.
Il nome di Colapinto, junior driver della Williams, quando la carriera dell’americano è apparsa appesa ad un filo è stato sempre e solo l’ultimo della lista proprio in virtù della sua appartenenza all’Academy di Grove. Prima di lui la lista di nomi ha compreso, tra gli altri, Mick Schumacher e Liam Lawson.
Alla fine, visto e considerato che il posto sarebbe stato garantito solo fino alla fine del 2024, James Vowles ha optato per la soluzione interna; che, però, nascondeva tantissime insidie. L’upgrade in corsa dalla F2 alla F1 non è mai scontato e, al tempo, il debutto ottimo di Oliver Bearman a Jeddah era comunque avvenuto al volante della Ferrari, che gli aveva permesso di avere un qualcosa in più trattandosi di un top team.
Su Colapinto, quindi, i dubbi erano tanti ed oggettivamente comprensibili. Fino alla sua nomina, l’argentino veleggiava in top ten in classifica in F2 nella stagione da rookie con la vettura del team MP Motorsport. Valore che va preso, però, con le pinze. Kimi Antonelli, ben preceduto dalla sua fama e in procinto di diventare titolare Mercedes, ha superato Colapinto in classifica (al sesto posto) giusto a Monza, quando l’argentino è saltato sulla Williams. Bearman, attualmente, si trova 15° con due weekend in meno rispetto ai colleghi ma l’anno prossimo sarà titolare proprio in Haas.
In tutto questo, i primi tre weekend di Colapinto sono stati ottimi. Non ha sfigurato a Monza chiudendo a 13 secondi da Albon, è andato a punti a Baku insieme al compagno e ha rischiato di farlo anche a Marina Bay pochi giorni fa, con un’ottima partenza e un altrettanto ottima difesa ai danni di Sergio Pérez, che non ha mancato di fargli i complimenti.
L’argentino, in tre gare, non solo ha confermato la scelta (tardiva) della Williams di mettere fine alla carriera in F1 di Sargeant. Oltre a questo, pone qualche ulteriore dubbio su quanto il sistema attuale di Formula 2 sia capace di mettere in mostra i veri valori dei piloti che ne fanno parte.
La sensazione è che, tra problemi tecnici che azzoppano i partecipanti (soprattutto in partenza…) ed il consolidato gioco delle griglie invertite tra Sprint e Feature Race (attivo ormai ovunque, purtroppo), non sia esattamente facile valutare appieno i valori dei piloti che ne fanno parte. Tant’è che, al di là delle questioni economiche che ben conosciamo, vincere la F2 non è assolutamente una garanzia di debuttare in F1 a meno di essere fenomeni conclamati o di acciuffare l’occasione della vita.
Sicuramente la scommessa di Colapinto è vinta, sia da lui che da Williams. E fa già pensare il fatto che, alla fine dell’anno, l’argentino dovrà fare un passo di lato dovendo attendere, così, una nuova occasione. A meno che le sue prestazioni, con ancora un paio di sedili da occupare per il 2025 (quello Sauber e quello RB, ma questo forse occupato lo è già), non abbiano già convinto qualcuno ad una nuova scommessa.
Immagine di copertina: Media Williams
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