A Marina Bay grande prova di forza del britannico, che non vuole lasciare nulla di intentato nella sua rincorsa all’iride contro Verstappen
Colpiti e affondati. Questo è il messaggio che Lando Norris e la McLaren mandano alla concorrenza dopo il dominio nel GP di Singapore 2024, ulteriore dimostrazione di quanto il team di Woking abbia nettamente preso le redini di questo campionato di Formula 1. Il vantaggio nella classifica Costruttori nei confronti della Red Bull è salito a 41 punti, certificando la fuga della squadra guidata da Andrea Stella, mentre nella graduatoria riservata ai piloti il distacco tra il britannico e Max Verstappen è sceso a 52 lunghezze. E l’impressione è che tale margine, alla ripresa delle ostilità ad ottobre, sia destinato a diminuire ulteriormente.
A Marina Bay non c’è stato davvero nulla da fare per gli avversari. Norris, dopo aver firmato una grande Pole Position al sabato, ha sbaragliato tutto e tutti, vincendo per la terza volta in carriera e mandando un forte messaggio al rivale più diretto: se vuole confermarsi campione, Verstappen dovrà fare ricorso al meglio che il suo repertorio può offrire. Per una volta, Lando è riuscito a chiudere il primo giro al comando, passo fondamentale per assicurarsi aria pulita davanti e non dover rischiare di compiere un sorpasso in pista, su un tracciato per altro non troppo affine alle manovre azzardate. Da lì in poi, si potrebbe quasi evitare di descrivere il resto della gara, la quale ha visto come leader il solo alfiere della McLaren, dal primo metro fino all’ultimo. Il condizionale è comunque d’obbligo, dato che un paio di brividi per il numero 4 non sono mancati.
Lo spavento più grande, in curva 14, ha preceduto la fermata ai box. In quel tratto, Norris è finito lungo e ha accarezzato le barriere di protezione con l’ala anteriore, riportando anche qualche danno via radio. Alla fine, nulla di troppo grave, dato che è bastata una piccola regolazione durante la sosta per far tornare tutto nella norma. Sarebbe stato davvero un errore clamoroso, se si considera che in quel momento il vantaggio dell’inglese su Verstappen ammontava a più di 20 secondi. Il secondo brivido Lando lo ha vissuto in curva 11, la stessa nella quale l’anno scorso George Russell pose fine alla sua gara all’ultima tornata. Il muretto baciato dalla vettura bianca e arancione è stato il medesimo, per la fortuna del 24enne di Bristol con meno violenza. C’è stata poi anche un’incomprensione con Franco Colapinto all’ultima chicane nei passaggi finali, che ha portato Norris a tagliarla e a perdere qualcosina.
Nel complesso, è importante sottolinearlo, contano i 25 punti e la netta vittoria, perché le situazioni eventuali rimangono tali, i conti in classifica sono evidenti dopo ogni prova. Norris, a Singapore, è sembrato totalmente a suo agio alla guida della propria MCL38, un tutt’uno con il mezzo a disposizione, come lo era già stato a Zandvoort a fine agosto. Una tappa come questa è importante anche per la fiducia del pilota, reduce da due weekend nei quali avrebbe probabilmente potuto raccogliere di più. La pausa di quattro settimane, prima di arrivare ad Austin, aiuterà certamente Lando e la sua squadra a fare mente locale sul da farsi, sul come provare a vincere questo mondiale. Un’affermazione simile, a campionato appena iniziato, sarebbe suonata davvero folle.
La chiave fondamentale sarà la perfezione, al 100%. Il che non significa, è bene sottolinearlo, vincere tutte le gare o dominare in ogni circostanza come visto tra i muretti di Marina Bay. Si tratta di massimizzare sempre il risultato finale, uscire dal circuito consapevoli di aver portato a casa i punti che era possibile conquistare, rientrare in fabbrica felici di aver dato tutto, senza alcun rimpianto. Diversi ce ne sono stati, nel corso di questa stagione, e a Woking sperano vivamente di non vedersi costretti a rinunciare ad uno dei due titoli per colpa di quei fine settimana nei quali quell’essere perfetti, che gli sarà richiesto da qui fino ad Abu Dhabi, è mancato.
Lando ha tra le mani l’occasione della carriera. Ha il vantaggio di potersi sedere sulla vettura migliore del lotto, quando quella dell’avversario mondiale pare essere un po’ più in difficoltà. Può contare su una squadra che, questo ora diventa difficile metterlo in dubbio, lo sosterrà pienamente, forse anche sacrificando quando necessario il suo vicino di box. Tutto ciò sarà comunque inutile se anche lui, che di sbavature ed errori ne ha già commessi, non si esprimerà ai suoi massimi livelli. Ora tre weekend vuoti, poi si ripartirà, dal 18 al 20 ottobre, in terra texana. Là dove, dodici mesi fa, proprio Verstappen e Norris chiudevano la corsa al primo e secondo posto. Allora significava poco, in un 2023 sigillato dall’impero Red Bull. Quest’anno sarà diverso. Diversa è questa Formula 1, che, della stagione 2024, non ha ancora scritto il suo attesissimo capitolo finale.
Immagine di copertina: Media McLaren
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