La seconda parte dell’intervista a Salvatore Tavano che ha fatto anche un salto indietro nel tempo parlando degli albori del TCR Italy e della sua lunga esperienza nei campionati italiani
Da Imola – Intervista realizzata domenica 8 settembre al termine di Gara 2
Oltre alle impressioni a caldo rilasciate al termine del weekend di Imola da Salvatore Tavano, il pilota di Scuderia del Girasole si è concesso anche per un excursus storico data la sua esperienza ultra-ventennale nei campionati turismo e in particolare quello italiano.
Nelle sue parole è emerso il racconto del lungo rapporto con il team di Tarcisio Bernasconi e con Cupra, ma anche il ricordo della vittoria del suo primo titolo nel TCR Italy, oltre che alla crescita del panorama dei campionati italiani turismo nel corso degli anni.
Corri da più di vent’anni a livello italiano. Hai notato particolari differenze nel corso delle stagioni?
“Da questo punto di vista va fatto un plauso alla Federazione Italiana e ad alcuni team storici che esistono sin dall’inizio perché sono stati caparbi, si sono fissati obiettivi e al di là di dicerie e malcontenti hanno adottato una linea e sono andati avanti. Sono comunque rimasti aperti al cambiamento, ad accettare idee costruttive che poi hanno portato risultati in termini numerici, ma anche competitivi. Secondo me oggi il TCR Italy è il campionato più competitivo in Europa, ma oserei dire anche a livello mondiale”.
Hai guidato tante vetture a trazione anteriore nel tuo passato, tra cui l’Alfa Romeo con cui hai vinto il campionato italiano nel 2003. Ci sono differenze tra quelle vetture e quelle del TCR?
“C’è stata una grande evoluzione nella tecnica, così come l’abbiamo vista nella controparte stradale. Sono cambiati i regolamenti, sono state adottate filosofie diverse. Rispetto ad allora, se vent’anni fa le categorie turismo erano viste dalle Case costruttrici soltanto come una vetrina dove mettere in mostra i propri prodotti, con azioni di marketing limitate a loro stesse, oggi viene inquadrata come un business e quindi c’è un investimento maggiore a livello di prodotto.
Cupra, Audi, Hyundai, Honda hanno al loro interno un customer racing che fa profitti con il mondo del motorsport e se vogliamo è ciò che è cambiato di più ed è l’aspetto più rilevante”.
Hai vinto tre titoli nel TCR Italy. Qual è stato l’avversario più tosto che hai avuto?
“Io e Scuderia del Girasole ci siamo giocati cinque campionati al photofinish: tre li abbiamo vinti consecutivamente, due li abbiamo persi nell’ultimo weekend di gara. Ognuno dei miei avversari meriterebbe una citazione e non sarebbe giusto parlare di uno piuttosto che di un altro.
Giusto per questioni di nazionalismo ricordo una lotta assolutamente corretta con Gigi Ferrara. Ce la siamo giocata fino all’ultimo respiro, lui guidava per un brand italiano, quello è stato il mio primo titolo conquistato con Cupra e Scuderia del Girasole e quindi ha un sapore particolare.
Cito lui appunto solo per la sfida totalmente italiana e non per sminuire gli altri che sono stati altrettanto tosti”.
Hai avuto esperienze internazionali nell’ETCC, hai corso e vinto nel WTCC a Puebla nel 2006. Hai una partnership con Scuderia del Girasole ormai lunghissima. Perché avete deciso di rimanere nel panorama italiano senza affacciarvi nell’europeo o nel mondiale?
“Da questo punto di vista la divisione italiana di Cupra ha giocato un ruolo fondamentale. Il brand è nato nel 2017, è ancora giovane e l’Italia è tra i primi tre mercati più importanti in Europa per il marchio e quindi è fondamentale spingerlo a livello nazionale. Non avrebbe senso andare a correre in Spagna o Repubblica Ceca per Scuderia del Girasole, per come la divisone italiana di Cupra inquadra il nostro mercato, avendo anche una partnership tra marchio e team che va oltre il motorsport.
Nel quotidiano infatti ci impegniamo nella presentazione del prodotto, di test drive; io stesso sono coordinatore di una squadra di istruttori che si occupa di quello. Personalmente sono contento di tutto ciò e finché ci saranno le condizioni non c’è motivo di andare a vagliare altre opzioni”.

Immagine di copertina: ACI Sport
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