F1 | GP Italia 2024, buona la prima per Franco Colapinto: ecco com’è andato il debutto in Williams

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 2 Settembre 2024 - 16:30
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Italia 2024, buona la prima per Franco Colapinto: ecco com’è andato il debutto in Williams
P300
Home  »  F1GP ItaliaGran Premi

L’argentino si è ritrovato un po’ a sorpresa a prendere parte alle ultime nove gare stagionali, per sostituire il deludente Logan Sargeant

Dopo il grande botto nelle FP3 del Gran Premio d’Olanda di settimana scorsa, era noto praticamente a chiunque che Logan Sargeant non avrebbe proseguito la sua avventura in Formula 1 con la Williams. Ciò che invece in pochissimi si aspettavano era l’ingaggio di Franco Colapinto al suo posto, il cui annuncio ha infatti sorpreso la maggior parte degli appassionati. Il giovane argentino si è così ritrovato da un momento all’altro catapultato dalla Formula 2, nella quale ha esordito proprio quest’anno, alla massima categoria, compiendo il proprio debutto nel GP d’Italia 2024 corsosi ieri. Come se l’è cavata il classe 2003?

La risposta è bene, forse anche meglio di quanto ci si aspettasse. Ci sono diversi fattori che dobbiamo considerare, grazie ai quali riusciamo a determinare quanto forte sia andato il pilota allevato proprio dall’Academy di Grove. Il primo è senza dubbio l’esperienza. Colapinto, prima di venerdì, aveva preso tra le mani la FW46 soltanto nelle prime libere di Silverstone, per cui era lecito attendersi un inizio in salita, che magari si sarebbe potuta attenuare dopo chilometri e chilometri macinati. La vera difficoltà, in realtà, è stata rappresentata unicamente dalla qualifica, dove l’argentino ha rimediato un magro diciottesimo posto, davanti alle sole Kick Sauber, mentre il compagno Alexander Albon sarebbe riuscito ad infilarsi nella top 10.

Questo per mettere subito a tacere il confronto con quello che fu il debutto, sempre a Monza tra l’altro, di Nick de Vries. L’attuale pilota della Toyota nel World Endurance Championship, al tempo, aveva già completato diverse stagioni nella categoria cadetta, laureandosi campione nel 2019, e aveva proseguito la propria carriera in monoposto in Formula E. La chiamata in extremis per sostituire Albon, operato per appendicite, fu certamente inaspettata, ma l’olandese ci mise una pezza grazie specialmente alle numerose esperienze pregresse. Qualcosa che per Colapinto non poteva valere, dato che non gli è stata nemmeno fornita l’occasione di completare un anno in F2.

Un altro fattore che ha sicuramente inciso, più di natura tecnica, è la prestazione della Williams sul tracciato brianzolo. A Monza, da diversi anni, le vetture inglesi hanno sempre ben performato, portando spesso a casa più di quanto non facessero in quattro o cinque gare, grazie alle caratteristiche della pista che così bene si sposano con quelle della monoposto britannica. Questo è tornato sicuramente utile in ottica gara, dove Colapinto non si è tirato indietro ed è riuscito a chiudere al dodicesimo posto, a poco meno di 14 secondi dal ben più esperto compagno. Certo, la sua non era la peggior macchina in gara, ma non è assolutamente da sottovalutare il grande impegno e di sicuro il grande sforzo che il classe 2003 ha messo per cercare di figurare al meglio, pur sapendo, purtroppo per lui, che quel sedile l’anno prossimo apparterrà, comunque vada, a Carlos Sainz.

Un terzo fattore può essere sicuramente la pressione e le attese riposte su Franco. Nel suo caso, davvero minime. Nessuno, a partire dal team principal James Vowles, si aspettava che il ragazzo prendesse e portasse una vettura di certo non brillantissima subito a punti, dopo aver debuttato sei mesi prima in Formula 2. Era irrealistico, irrispettoso nei suoi confronti e da eccessivamente ottimisti. In Williams sono stati invece bravi a non metterlo a disagio, a farlo sentire tranquillo e a permettergli di imparare con calma. Ciò gli ha sicuramente garantito di non compiere praticamente alcun errore, al contrario del coetaneo Andrea Kimi Antonelli, a muro con la Mercedes nel corso delle FP1. Contesto, macchina e carriera assolutamente diversi, ma è un dettaglio che è giusto sottolineare, specialmente quando in molti si aspettavano una sbavatura immediata da parte di Colapinto.

Insomma, la scelta di Grove non sembra essere stata così malvagia, anche se adesso arriveranno tracciati decisamente più ostici, sui quali l’argentino non ha mai corso e dovrà dare prova di grande tenacia, forse più a se stesso che non alla propria squadra. L’obiettivo della Williams, con l’ingaggio temporaneo del proprio rampollo, non era infatti quello di affiancare ad Albon un altro pilota capace di portare a punti la vettura quando possibile, ma quantomeno uno che non la mettesse a muro ogni due per tre. Cosa che Sargeant, sfortunatamente, ha fatto spesso. E in un’era condizionata da budget cap e restrizioni varie, episodi come quelli visti con l’americano non possono essere tollerati oltre una certa soglia. Aspettiamo il riscontro degli ultimi GP per poter dare un giudizio definitivo, ma l’impressione è che Franco Colapinto sia stato, per la Williams, l’opzione più giusta.

Immagine di copertina: Media Williams

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA