Indycar | GP Detroit 2023: capolavoro Palou, la cronaca della gara

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Andrea Gardenal
5 Giugno 2023 - 11:15
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Dopo ventitré anni la IndyCar ritorna nel centro storico di Detroit, abbandonando Belle Isle e riprogettando un nuovo circuito ai piedi della sede della General Motors. Nei 100 giri di gara Alex Palou impone un ritmo irraggiungibile, vincendo con 74 giri al comando e incrementando il vantaggio in classifica piloti. L’unico ostacolo di Palou prende il nome di Will Power, salito al primo posto nella ripartenza del 55° passaggio sfruttando le gomme morbide. Poco male per Palou, ritornato in cima alla classifica al 65° giro approfittando della maggior efficacia delle gomme dure. Il catalano, vincitore della sesta gara in carriera, precede Power sotto la bandiera a scacchi, raggiunta dopo ben sette neutralizzazioni. Felix Rosenqvist, invece, si appropria del terzo posto nel finale, scavalcando e mettendo a muro il compagno Rossi con una manovra molto aggressiva, tanto che il campione Rossi stesso perde la posizione su Scott Dixon, quarto a fine corsa. Incredibilmente sesto Kyle Kirkwood, tamponato in partenza da Callum Ilott e costretto a riparare ai box per la sostituzione dell’ala posteriore. Dopo questo breve riassunto, andiamo a ricapitolare ciò che è successo nella 26esima edizione del Gran Premio di Detroit.

INDYCAR | GP DETROIT 2023 | LA CRONACA DELLA GARA

La prima partenza viene abortita e, perso un giro, la bandiera verde viene sventolata all’inizio del secondo passaggio. Una volta partiti Callum Ilott arriva lungo alla prima staccata e cecchina Kyle Kirkwood. La Dallara-Honda #27 di Andretti Autosport perde l’ala posteriore ma riesce a rientrare ai box per le riparazioni, mentre Callum Ilott è costretto al ritiro, provocando la prima neutralizzazione della gara. Durante la caution si fermano DeFrancesco, Herta, Rahal e Kirkwood, di nuovo ai box per ripartire con più carburante possibile.

Alla vigilia della ripartenza Palou è davanti a Grosjean, che ha guadagnato una posizione nei confronti di McLaughlin; buona anche la partenza di Ericsson, risalito dal sesto al quarto posto davanti a Dixon, Power, Newgarden, Rosenqvist, Pagenaud e O’Ward. Si riparte al settimo giro con McLaughlin che attacca subito Grosjean all’esterno ma il sorpasso non riesce. Dixon, invece, supera Ericsson all’esterno del primo tornante dopo la ripartenza e sale al quarto posto. Nel frattempo, Palou allunga e dopo un paio di giri dalla ripartenza porta già ad oltre due secondi il suo vantaggio su Grosjean.

ERICSSON E NEWGARDEN SOFFRONO IL CROLLO DELLE GOMME MORBIDE

Al dodicesimo passaggio arriva l’attacco di Felix Rosenqvist su Josef Newgarden, che si difende all’interno di Curva tre e tiene la settima posizione. In concomitanza a questo duello, il vantaggio di Palou su Grosjean sale ad oltre cinque secondi. Poco dopo, iniziato il giro tredici, Power scavalca Ericsson e Rosenqvist riesce finalmente a passare Newgarden. Le gomme morbide stanno già perdendo efficacia nei confronti delle dure. Anche O’Ward guadagna una posizione ai danni di Pagenaud e subito dopo Rosenqvist scavalca Ericsson, seguito dal sorpasso di O’Ward su Newgarden, manovre rispettivamente per la sesta e l’ottava posizione. Il momento critico di Ericsson e Newgarden continua. Le gomme “verdi” (le morbide al guayule) crollano e O’Ward supera lo svedese artigliando la settima posizione. L’altra Arrow McLaren, la numero 7 di Rossi, ha la meglio su Newgarden per la nona posizione.

Soffrendo così tanto Ericsson opta per una sosta ai box al giro sedici, passando dalle morbide alle dure. Due passaggi dopo ecco la staccata di Power in Curva tre nei confronti di Dixon, manovra che vale all’australiano il quarto posto. Power, il primo in griglia ad aver puntato sulle dure, si avvicina a McLaughlin e sferra all’attacco sul compagno nel corso del ventesimo giro, salendo al terzo posto. Intanto, nella parte centrale della classifica grandi problemi con le gomme morbide per Pagenaud, che viene sfilato da Canapino, Herta e Kirkwood nell’arco di poche curve.

La rimonta di Power prosegue ed il campione in carica sfila anche Grosjean, portandosi al secondo posto a dieci secondi dal leader Palou, che per il momento non mostra segni di cedimento sulle sue gomme soffici. Palou, infatti, continua ad allungare nei confronti degli altri piloti con gomme morbide, ma Power inizia ad accorciare il suo gap al ritmo di un secondo al giro

Al venticinquesimo passaggio arriva la sosta di Dixon che passa dalle morbide alle dure, mentre la regia resta davanti perché il distacco tra i primi due, Palou e Power, scende a cinque secondi. Tre tornate dopo la gara di Grosjean si complica, con il francese che va lungo nella penultima curva, finendo nella via di fuga e perdendo quattro posizioni. Subito dopo Grosjean rientra ai box per passare alle dure.

Il primo pit stop per Alex Palou, dominatore, arriva al ventinovesimo giro, mentre Power si era portato al di sotto dei due secondi di distacco. Oltre allo spagnolo si ferma anche McLaughlin. Quest’ultimo riparte subito davanti a Dixon, che però riesce a scavalcarlo nella successiva staccata di curva quattro.

Power è il nuovo leader della gara con otto secondi di vantaggio su Rosenqvist, tallonato da O’Ward e Rossi. Newgarden è quinto davanti Palou, rientrato in pista in sesta posizione con venti secondi di ritardo nei confronti del campione in carica. Al trentatreesimo passaggio sosta per Newgarden, che passa dalle morbide alle dure. Sosta lunga per lui per un problema al bocchettone. Insieme al fresco vincitore della Indy500 si ferma Felix Rosenqvist. Un giro dopo è il turno di Power, che riparte con gomme morbide immediatamente alle spalle di Palou.

Pit Stop al giro trentacinque per O’Ward e Rossi, Palou torna così al comando della gara. E proprio in questo momento la gara di O’Ward subisce un brutto colpo: la ruota posteriore sinistra del messicano, infatti, è fissata male e O’Ward deve fermarsi all’uscita della pit lane, pensando inizialmente ad un problema al semiasse; Pato viene riportato nella piazzola dai meccanici che sistemano il problema, ma in questo modo il messicano riparte con un giro di ritardo nei confronti del resto del gruppo.

Terminato il giro di soste, Palou è al comando con quattro secondi su Power, sette su Dixon, otto su Rosenqvist, nove su Rossi e dodici su McLaughlin, che ha perso diverse posizioni. Grosjean è nono alle spalle di Herta e Kirkwood, che però devono ancora fermarsi. Peggio ancora è andata a Newgarden, solamente tredicesimo. Qualche minuto dopo sopraggiungono le soste di Kirkwood e Herta, impegnati a rimontare, ma è al trentanovesimo passaggio che la gara cambia volto.

Al giro quarantaquattro, infatti, viene chiamata la seconda caution: O’Ward prova a sdoppiarsi da Ferrucci all’ultima curva ma finisce lungo e colpisce il muro all’esterno della curva. Gara finita per lui e pace car in pista. Appena aperta la pit road nuova sosta per alcuni piloti che avevano anticipato la prima sosta: tra questi Ericsson, che riparte così dalle retrovie. Al quarantanovesimo giro la pace car lascia strada: si riparte con Palou al comando davanti a Power, Dixon, Rosenqvist, Rossi, McLaughlin, Grosjean, Armstrong, VeeKay e Newgarden.

Non si fa in tempo a ripartire che subito arriva la terza neutralizzazione. A metà gara, quindi, altra caution: Sting Ray Robb arriva lungo in curva tre e fa spegnere il motore. In curva otto, invece, errore di Lundgaard, che finisce nella via di fuga dopo essere stato attaccato da Canapino.

Nonostante la presenza della pace car, continua la sequenza di incidenti. Incredibilmente, sotto caution Rahal va a muro e successivamente viene colpito anche da Pedersen. Pedersen riesce a ripartire mentre per Rahal la gara è finita. Si riparte con Palou davanti a Power, Dixon, Rosenqvist, Rossi, McLaughlin, Grosjean, Van Kalmthout, Armstrong e Newgarden. Sventolata la bandiera verde Power sfrutta le gomme morbide e, prende la scia di Palou, tira la staccata portandosi al comando della gara.

Nel primo giro Power guadagna un secondo e mezzo su Palou, che fatica a ritrovare il giusto ritmo con le gomme dure e fa da tappo agli inseguitori. Dopo alcuni giri complicati, Palou ritrova il ritmo e prima stabilizza il ritardo, dopodiché inizia a ridurlo. Al giro sessantadue Pagenaud è il primo a fermarsi per la sua ultima sosta, aprendo la danza degli ultimi pit stop, ai box anche Rinus Van Kalmthout. Nel mentre il distacco tra Power e Palou scendo sotto al secondo. In avvicinamento al tornante di curva tre Palou attacca Power, l’australiano tira troppo la staccata e finisce lungo lasciando la porta spalancata allo spagnolo che si riporta così al comando della gara nel corso del giro sessantatré. Al termine della stessa tornata, Dixon si ferma per la sua ultima sosta.

Tre giri dopo terza ed ultima sosta per Palou, Power Rosenqvist, McLaughlin e Armstrong. Le posizioni non cambiano rispetto alla classifica pre-pit stop. Una tornata dopo rientrano in pit road Rossi, Grosjean e Herta. Rossi guadagna una posizione su Rosenqvist, ma lo svedese si riprende la posizione alla successiva staccata di curva quattro. A trentadue giri dalla fine si ferma Newgarden, che torna in pista davanti a Rossi. Tuttavia, le gomme fredde non permettono al vincitore della Indy500 di difendersi né da Rossi né da Grosjean, con quest’ultimo che si fa largo con una bella fiancata. Ericsson, impegnato a seguire una strategia diversa, è al comando della gara davanti a Palou, Power e Dixon, ma a meno di lunghe e numerose caution sarà costretto nuovamente a fermarsi. Ed ecco che, infatti, al giro settantasette Ericsson va ai box, cedendo il primo posto al poleman e leader del campionato Alex Palou, che vanta cinque secondi di vantaggio su Power, a sua volta tallonato da Dixon e Rosenqvist. Ericsson riparte dai box in decima posizione alle spalle di Armstrong.

A venti tornate dalla bandiera a scacchi la classifica vede Palou sempre al comando con cinque secondi su Power, sei su Dixon, sette su Rosenqvist, undici su Rossi, tredici su Kirkwood, diciassette su Grosjean, diciotto su Newgarden, diciannoves su Armstrong e ventidue su Ericsson. Ecco però il colpo di scena: nel momento in cui la gara sembra stabilizzarsi Romain Grosjean va a muro in curva quattro. Gara finita per il francese, al terzo ritiro stagionale. Al giro ottantasette si riparte con Palou su Power, Dixon, Rosenqvist, Rossi, Kirkwood, Newgarden, Armstrong, Ericsson ed Herta. Arriva subito un’altra caution, stavolta causata da Malukas, finito a muro all’ultima curva ancor prima della ripartenza.

Al novantunesimo passaggio la direzione gara invia l’ok ai piloti, ripartiti con Power in scia a Palou. Alla staccata entrambi arrivano lunghi e prova ad approfittarne Dixon, che però colpisce la vettura #12 di Power allargando a sua volta. Chi trova un varco è Alexander Rossi, balzato in un solo colpo dalla quinta alla seconda posizione scavalcando davanti a Power, Rosenqvist e Dixon, scivolato al quinto posto.

La gara, però, non sembra avere pace. La settima caution è provocata da Ferrucci che tocca Robb in curva tre. Entrambi finiscono lunghi facendo spegnere il motore e costringendo la direzione gara a spedire in pista la Corvette Pace Car.

A soli cinque passaggi dalla bandiera a scacchi si riparte con Palou davanti a Rossi, Power, Rosenqvist, Dixon, Kirkwood, Newgarden, Armstrong, Ericsson e McLaughlin. Power attacca Rossi all’interno di Curva quattro e si riporta in seconda posizione. Nel frambusto, Newgarden perde terreno venendo sfilato da Armstrong, Ericsson e McLaughlin.

Lo spettacolo continua ed al giro novantasette Rosenqvist attacca Rossi in Curva uno. Rossi risponde incrociando la traiettoria e prendendo l’interno alla due. Nel successivo allungo verso il tornante di curva tre il gruppo si apre a ventaglio, ma non ci sono avvicendamenti nelle prime posizioni. Esita invece Ericsson, che a fine giro perde la posizione nei confronti di McLaughlin.

In Arrow McLaren non possono rilassarsi perché Rosenqvist continua ad attaccare Rossi, in difficoltà nel prendere ritmo. Sempre in curva tre lo svedese allarga Rossi in uscita di curva, spingendo il californiano verso il muro; Rossi deve alzare il piede, perdendo la posizione anche nei confronti di Dixon.

L’ultimo giro, il centesimo, si svolge senza ulteriori sorprese. Bandiera a scacchi per Alex Palou, che dopo essere partito dalla pole position conquista la prima vittoria nel nuovo circuito di Detroit. Palou è il secondo pilota a vincere partendo dal palo, portando a casa tutti i punti disponibili (54), compresi quelli del giri in testa alla corsa. Secondo Power davanti a Rosenqvist, Dixon, Rossi, Kirkwood (risalito dall’ultimo al sesto posto), McLaughlin, Armstrong, Ericsson e Newgarden. Grazie alla vittoria di Detroit Alex Palou allunga in classifica, vantando 51 punti di margine su Ericsson, 70 su Newgarden, 79 su Dixon e 82 su O’Ward.

INDYCAR | GP DETROIT 2023 | I RISULTATI UFFICIALI

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Immagine di copertina: Penske Entertainment – Chris Owens

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