Era previsto, alla fine. Che Nico sarebbe arrivato dietro Lewis in campionato, prima dell’inizio della stagione, lo pensavamo probabilmente tutti. Lo si dava per scontato.
Ma, sempre probabilmente, e conoscendo a priori il valore della Mercedes W05, nessuno avrebbe scommesso una lira sul fatto che Nico sarebbe arrivato in corsa per il titolo all’ultima gara. Nessuno avrebbe scommesso per un bottino di 11 pole a 7 addirittura a suo favore. Nessuno avrebbe immaginato 5 sue vittorie.
Nessuno ha mai messo in dubbio la superiorità in termini assoluti di Lewis su Nico. Ma bisogna dare atto a quest’ultimo di aver stupito, e non poco. La superiorità sul giro singolo, pratica della quale Hamilton era ed è considerato maestro, ha lasciato spiazzati tutti me compreso. Le 5 vittorie, anche.
Tutto questo non fa di Nico un campione con la ‘C’ maiuscola, ma gli rende quanto meno dei meriti che fino ad ora non gli erano stati riconosciuti. Rosberg non è il semplice numero due che serve a riempire il sedile della seconda macchina, ma qualcosa di più.
Nemmeno il triennio con il ‘vecchio’ Schumi era servito a considerarlo un po’ più di quanto non lo fosse stato nei suoi primi anni in F1. Allora il peso dell’età sulle spalle di Michael era considerata una giustificazione sufficiente alle prestazioni spesso superiori del giovane compagno. Ora, invece, anche quegli anni possono essere visti con un occhio diverso. Il tempo, alla fine, è sempre galantuomo.
Vorrei sottolineare l’atteggiamento di Nico al termine della gara, che gli rende ancora più onore. Avrebbe potuto semplicemente ritirarsi e sparire dalla circolazione, una volta visti i problemi della sua Mercedes e l’arrivo del doppiaggio da parte del compagno. Invece, anche se sollecitato dal team, ha chiesto ed ottenuto di onorare la sua gara fino alla fine e, sceso dalla vettura, è andato a congratularsi con Lewis poco prima del podio, sotto lo sguardo finalmente sollevato di Toto Wolff.
Un gesto molto televisivo, diciamo, ma credo anche sincero e distensivo dopo un anno di lotta. Mi piace pensare che dopo la tempesta di questi mesi possa tornare un po’ di quiete in una coppia non solo di compagni di squadra e rivali per il titolo, ma di ragazzi che hanno condiviso insieme quasi tutta la carriera nel motorsport, partendo dai kart.
Bravo anche a te, Nico.
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