Jules Bianchi è stato trasferito in un ospedale francese e non è più in coma indotto. Questa la notizia data dalla famiglia nella giornata di oggi. Un mese e mezzo dopo il terribile incidente di Suzuka, i suoi cari ammettono che ci sono segni di progresso. Jules rimane incosciente e sempre in condizioni critiche, ma respira autonomamente e le condizioni hanno quindi permesso il trasferimento dal lontano ospedale di Yokkaichi al Centro Ospedaliero Universitario di Nizza.
Il comunicato: “Jules non è più nel coma indotto in cui è stato posto dopo l’incidente, ma rimane comunque incosciente. Respira autonomamente e i suoi segni vitali sono stabili. La situazione generale viene considerata comunque critica. Il suo decorso entra ora in una nuova fase grazie ai miglioramenti delle sue funzioni cerebrali. Nonostante le condizioni siano ancora serie, si è deciso che Jules fosse sufficientemente stabile da poter essere trasferito nel suo paese di origine.
Jules è stato trasferito per via aerea quesat notte dal Mie Prefectural General Medical Center di Yokkaichi al Centro Ospedaliero Universitario di Nizza. Ora è in terapia intensiva, curato dai professori Raucoules e Ichai e monitorato dal primario di Neurochirurgia, il proferro Paquis.”
La famiglia di Jules è sollevata dal fatto che la fase successiva possa partire in un luogo vicino a casa.
“Siamo grati al fatto che la prossima fase per il recupero di Jules possa essere seguita vicino a casa, dove Jules potrà essere supportato da molti più amici e familiari. Vogliamo ringraziare il Mie Prefectural General Medical Center per le importanti cure prestate a Jules sin dall’incidente. Siamo grati allo staff medico e siamo in enorme debito per tutto quello che è stato fatto per lui, e anche per la nostra famiglia durante questo periodo molto difficile. In particolare vogliamo estendere i nostri ringraziamenti ai dottori Kamei, Yamahichi e al Sig. Ogura, tutti parte del team che si è preso cura di Jules in Giappone”
#ForzaJules
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Sicuramente poveretto dovrà passare tanto tempo ancora in ospedale però almeno è vicino a casa ed alla famiglia ed amici e queste cose secondo me aiutano tanto. Poi almeno non è più attaccato ad un tubo del respiratore. Io spero che i prossimi controlli ci diano qualche speranza di recupero a livello neurologico e che possa almeno tornare ad una vita normale. Per il resto ci sarà tempo.