24 Ore di Le Mans: la Porsche #19 tenta la fuga

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di Federico Benedusi @federicob95
14 Giugno 2015 - 03:21
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Giunta a metà del suo cammino, l’83esima 24 Ore di Le Mans sembra avere preso una strada ben precisa. La Porsche #19 ha preso la testa della gara, grazie agli eccezionali stint di Nicolas Hülkenberg e Nick Tandy, dopo la Safety Car intervenuta per rimuovere l’Alpine Signatech insabbiatasi durante l’ottava ora. Una fuga facilitata anche dalla penalità inflitta alla Porsche #17, con Mark Webber penalizzato con uno Stop&Go di un minuto per avere compiuto un sorpasso in regime di bandiere gialle.

All’inseguimento della macchina al comando ci sono due Audi: la #9 e la #7, con Marco Bonanomi che ha ricevuto il volante dagli ottimi Filipe Albuquerque e René Rast e André Lotterer che sta disputando uno stint notturno decisamente al di sotto delle aspettative dopo che pure Marcel Fässler non aveva esaltato nel suo turno di guida. La R18 #7 paga ancora pesantemente la foratura subita proprio da Lotterer sul finire del suo primo stint, nel pomeriggio.

Scivolata al quarto posto invece la Porsche #17 protagonista assoluta del primo quarto di gara: dapprima Webber ha dovuto cedere il passo a Hülkenberg, subito dopo la bandiera verde, e successivamente ha scontato la penalità per l’infrazione commessa durante la neutralizzazione. Il posto dell’australiano è stato preso poi da Timo Bernhard.

Crollo anche per la Porsche #18, condizionata dai dritti a Mulsanne di Romain Dumas e Neel Jani. Due errori in fotocopia, forse il primo causato anche dai freni non alla giusta temperatura in quanto avvenuto subito dopo un pit stop. Una gara che ha preso una piega del tutto opposta rispetto alle premesse, dopo il record della pista centrato proprio dallo svizzero in qualifica.

Gara assolutamente anonima per la Toyota, ben distanziata dalle posizioni di vertice: tre giri di ritardo per la TS040 #2, sette per la #1 dopo l’incidente di Davidson nel pomeriggio.

Con il calare della notte è praticamente calato il sipario anche sulla Nissan. Durante la decima ora, le tre GTR-LM sono state colpite da sfortune in sequenza: prima la #22, con Tincknell che ha colpito un oggetto (o forse un animale) non ben identificato in pieno rettilineo, perdendo il cofano; è toccato poi alla #23, parcheggiata da Olivier Pla a bordo pista per un problema al motore; infine, la #21 ha accusato un problema alla sospensione anteriore destra ed è l’unica ufficialmente ritirata, mentre le altre due hanno ripreso la corsa dopo una lunga sosta.

Invariata la leadership in LMP2, con l’Oreca KCMG sempre a dettare il passo davanti all’Oreca TDS e alla Ligier G-Drive #26. Gara finita, come detto, per l’Alpine Signatech così come per la Gibson Greaves rimasta senza batteria nel bel mezzo del circuito e impossibilitata a rientrare ai box. Tanti problemi per le barchette della Extreme Speed, con Fogarty che ha sbattuto con la #31 e la #30 ancora in lenta rimonta dopo l’uscita di pista del pomeriggio.

Spettacolo puro in GTE-Pro, con la lotta ravvicinata tra l’Aston Martin #99 e la Corvette #64. Gavin è riuscito a strappare momentaneamente la leadership a Rees grazie ad un errore di quest’ultimo alla prima variante dell’Hunaudières, ora i due hanno dato il cambio rispettivamente a Milner e Stanaway, già contrapposti nella prima fase della corsa. Procede bene anche la rimonta della Ferrari #51, grazie all’ottimo lavoro svolto da Bruni e da Fisichella, che ha scavalcato da poco la Porsche #91.

Tra le GTE-Am ha preso il comando la Ferrari SMP #72, con Basov, Bertolini e Shaitar davanti all’Aston Martin #98, la quale però ha già effettuato la dodicesima sosta. Terza posizione momentanea per un’altra 458 del Cavallino, quella della Scuderia Corsa capitanata dall’ex-IndyCar Townsend Bell.

Ancora poche ore mancano prima che le luci dell’alba facciano capolino su Le Mans, metà gara deve essere affrontata e tutto può succedere.

Classifica provvisoria:

lemans12h

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