24 Ore di Daytona: un antipasto del WEC che verrà

Motorsport
Tempo di lettura: 3 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
11 Gennaio 2016 - 19:00
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Il nuovo regolamento tecnico diramato dalla FIA per la classe GTE-Pro all’interno del WEC ha reso la prossima 24 Ore di Daytona un’importante première per tutte le Case impegnate ufficialmente in questa rivoluzionata categoria.

La 54esima edizione dell’unica 24 Ore professionistica statunitense sarà anche la prova d’apertura dello United SportsCar Championship, campionato nato nel 2014 dalla fusione tra Rolex Sports Car Series ed American Le Mans Series.

Negli ultimi tre giorni si è svolta la Roar24, ossia la sessione di test collettivi in preparazione alla corsa vera e propria, che si disputerà nel weekend del 31 gennaio.

Debutto attesissimo per la Ford, con la nuovissima versione della GT (rinominata “GT EcoBoost”) affidata, in due esemplari, alla squadra di Chip Ganassi. Ferrari risponde con la nuova 488 GTE, schierata dai team Risi, Scuderia Corsa e SMP Racing. Ultima ma non ultima, la BMW con la M6 del team Rahal Letterman Lanigan. Per quanto riguarda Corvette e Porsche, queste si sono affidate a semplici versioni modificate dei loro modelli già utilizzati, la C7R e la 911 RSR campione del mondo in carica.

Tuttavia, è necessario notare come i tre giorni di prova non siano stati così indicativi in termini di tempi sul giro, molto probabilmente perché questi dovevano definire il Balance of Performance per la prima uscita stagionale. Risultato: tutte le auto hanno girato all’incirca sugli stessi tempi, ad oltre un secondo dai cronologici ottenuti un anno fa con le GTE nella vecchia specifica (per inciso, quella che quest’anno verrà utilizzata nel WEC all’interno della classe GTE-Am).

A svettare, ad ogni modo, è stata la BMW #100, pilotata da John Edwards, Lucas Luhr, Graham Rahal e Kuno Wittmer. Il miglior crono assoluto è stato conquistato dal tedesco in 1:45.088, ben lontano dal giro veloce di categoria dell’ultima edizione in 1:43.942. Al secondo posto la Corvette #4 di Fässler/Gavin/Milner, seguita dalla seconda BMW e dalla seconda Corvette. Quinto posto per la prima Ford, quella di Bourdais/Hand/Müller, davanti alla Ferrari della Scuderia Corsa con Pierguidi/Prémat/Rojas/Serra.

Ma il campionato statunitense non è solo GTE o, come piace chiamarla a loro, GTLM. La categoria più prestazionale è quella dei prototipi, nella quale gareggiano le Daytona Prototypes e le LMP2, queste ultime giunte al loro ultimo anno di attività prima dell’annunciato cambiamento regolamentare. Primo tempo per la Ligier JSP2 del team Extreme Speed, pilotata da Brown/Derani/Sharp/van Overbeek, l’anno scorso impegnata a tempo pieno nel mondiale. Per Derani, invece, il tempo stabilito (1:39.249) si avvicina molto addirittura alla pole position di dodici mesi fa (1:39.194).

Nella categoria Prototype Challenge (qualcosa di simile alla LMP3 dei campionati continentali targati ACO), in testa si è piazzato il team Starworks grazie al tempo segnato da uno dei tantissimi piloti IndyCar presenti a Daytona: Jack Hawksworth. Seconda piazza per la CORE Autosport, campionessa in carica della specialità.

Nella GTD, categoria riservata a vetture in specifica GT3, la nuova Lamborghini Huracán è stata preceduta dalla Porsche 911 del team Alex Job, con Leh Keen sugli scudi. Il nuovo gioiello di Sant’Agata Bolognese, comunque, si è ben difeso con il secondo posto assoluto conquistato dal team Miller, che annovera l’italiano Mirko Bortolotti tra le sue fila.

L’appuntamento con la 24 Ore di Daytona è, come detto, per il weekend del 31 gennaio.

Immagine copertina: bmwmag.com

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