1988 vs 2023: “E se Senna le vincesse tutte?”, come Max

di Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 7 Marzo 2023 - 11:37
Tempo di lettura: 3 minuti
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1988 vs 2023: “E se Senna le vincesse tutte?”, come Max

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Le parole di George Russell rilasciate a Sky UK subito dopo il Gran Premio del Bahrain dominato da Max Verstappen e dalla Red Bull, “Quest’anno vinceranno tutte le gare”, mi hanno riportato alla mente altri domini passati della F1.

Perché, parliamoci (anzi, scriviamoci) chiaro: prestazioni come quella messa in scena dalla Red Bull si sono viste anche in anni in cui i test erano liberi e la F1 era quel movimento che ora è così tanto rimpianto da diversi appassionati. Il 1988, con la monumentale MP4/4 capace di vincere 15 gare su 16, ne è la dimostrazione e il Gran Premio di San Marino ne è l’esempio più particolare: oltre tre secondi rifilati agli inseguitori (anche con lo stesso motore) in qualifica e un giro dato a tutti in gara sono i numeri del dominio della McLaren del 1988, guidata da Ayrton Senna ed Alain Prost.

L’ex direttore di Autosprint, Carlo Cavicchi, a margine di quel Gran Premio scrisse un editoriale che sostanzialmente anticipava le parole dette da Russell in queste ore nei confronti della Red Bull.

E SE ORA SENNA VINCE OGNI GP?
“A Imola già durante le prove giravano le prime battute su come sarebbe andato a finire il GP di San Marino. C’è molta incertezza si diceva: se piove vincerà Senna, se ci sarà il sole Prost! Un modo come un altro per sottolineare che il dominio biancorosso si annunciava assoluto e disarmante. Ma la gara imolese è voluta andare al di là di un ritornello aspettato, e ha suggerito un’ipotesi ancora più preoccupante di quella temutissima del dominio della McLaren. Il rischio vero, adesso, è che a vincere sempre non sia la McLaren intesa come squadra, bensì la McLaren di… Senna.

Sì perché se è vero che il professore Prost è in testa al mondiale e già sa brillare di quella stessa polvere magica che ha reso leggendario Lauda, è anche vero che il brasiliano rampante lo sta sottoponendo a una pressione inaspettata e insopportabile. Ayrton è stato il più veloce in Brasile nei test, poi il più veloce a Imola nelle pre-prove con la fresca arrivata MP4/4, quindi più veloce nelle qualifiche di Rio, poi ancora più veloce nei test di Monza, infine nettamente più veloce di Prost nella due giorni del GP di San Marino.

Ora se la storia non cambia finisce che Senna parte sempre davanti. Con una considerazione da non sottovalutare: lui di solito non sbaglia al via, e poi si sa che non è una semplice da superare. È vero, anche, che un campione del calibro di Prost ha mille risorse ma è forse più prudente non farsi troppe illusioni. E l’impressione è che, di questi tempi, il primo a non farsene è lo stesso Alain”.

Avevo già scritto in passato di due tra le pole più dominanti nella storia della F1, quella di Senna a Imola 1988 e di Nigel Mansell a Silverstone 1992. Sono corsi e ricorsi storici di uno sport che indipendentemente dalle regole diverse e dal Gran Premio di Las Vegas ha sempre vissuto periodi dominanti.

Immagine copertina: Ansafoto

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