15 anni fa, la prima del nuovo WTCC a Monza

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
10 Aprile 2020 - 10:00
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Esattamente 15 anni fa, il 10 aprile 2005, andava in scena a Monza il primo round del nuovo WTCC, quello che oggi è noto come WTCR.

L’idea di organizzare un campionato mondiale turismo deriva dal grande successo avuto dalla serie europea tra il 2000 e il 2004, prima con le superturismo e poi con le S2000. Non si tratta della prima edizione del concetto di WTCC poiché la FIA ci aveva già provato nel 1987, utilizzando prevalentemente le vetture di Gruppo A e un format di tipo endurance, con scarsissimo successo a causa degli alti costi di iscrizione imposti da Bernie Ecclestone.

Il passaggio alla denominazione mondiale, oltre alle trasferte di Messico e Macao, porta con sé novità dal punto di vista del parco partenti, che è davvero ricchissimo. Al round di Monza si iscrivono ben 33 vetture e 18 di queste sono supportate da un team ufficiale. In particolare sono cinque i costruttori ufficiali al via con BMW, Alfa Romeo e Seat che sono state raggiunte da Chevrolet e Ford, mentre Honda partecipa senza prendere punti per il mondiale marche. Vi sono poi due defezioni nei progetti di Lada e Brilliance, che avevano annunciato la loro intenzione di partecipare al campionato ma hanno dovuto poi desistere, e l’impegno solo saltuario di Peugeot tramite la filiale danese.

Se i team ufficiali sono di alto livello, i piloti non sono assolutamente da meno. BMW, vincitrice del titolo europeo nel 2004, ha confermato in toto la sua formazione con il campione in carica Andy Priaulx nel team di Bart Mampaey, Jörg e Dirk Müller affidati a Schnitzer e la coppia formata da Alex Zanardi e Antonio García nel box di Roberto Ravaglia (campione del mondo nella sopracitata edizione del 1987, peraltro). La Casa tedesca si affida nuovamente alla 320i, arrivata alla sua ultima stagione prima di lasciare spazio alla sua evoluzione 320si.

Alfa Romeo cala il poker affiancando il campione britannico James Thompson al consolidato trio formato da Gabriele Tarquini, Fabrizio Giovanardi e Augusto Farfus. La vettura è l’ormai datata 156, giunta quasi alla fine del suo ciclo ma ancora decisamente competitiva e capace di giocarsi il titolo continentale 2004 fino all’ultima gara.

Seat svolge un ruolo di outsider, con la Toledo destinata ad essere soppiantata dalla León nel corso della stagione. Confermati Rickard Rydell e Jordi Gené, il posto di Frank Diefenbacher è stato preso da un altro tedesco molto giovane ma con esperienza anche nel DTM, Peter Terting.

Chevrolet si lancia invece nel WTCC con la Lacetti, vettura che richiederà almeno un anno prima di raggiungere un buon livello di competitività. Ad accettare la sfida del marchio statunitense e del team di Ray Mallock sono Nicola Larini, reduce da un 2004 di stop dopo avere lasciato l’Alfa Romeo, il due volte campione britannico Alain Menu e Robert Huff, arrivato come nome nuovo delle competizioni turismo.

A trazione prevalentemente tedesca è Ford, le cui Focus ufficiali sono affidate al team Hotfiel e guidate da Thomas Klenke e Thomas Jäger. Il nuovo modello della vettura, derivato dalla ST170, si è mostrato parecchio in difficoltà durante i test invernali e difatti Ford sarà la “Cenerentola” di questa stagione, senza mai riuscire a conquistare punti per il campionato piloti.

L’impegno di Honda è “ibrido”. Le Accord del team Jas non concorrono per il titolo costruttori ma Roberto Colciago non rientra nemmeno nella classifica indipendenti, a differenza di Adriano de Micheli. La vettura è la Accord, reduce da un buon finale di stagione 2004 con Alessandro Balzan.

La schiera dei privati è foltissima. Il pilota da battere è naturalmente il campione in carica, Tom Coronel, passato da BMW a Seat e in forza al team GR Asia. Tra gli avversari principali dell’olandese rientrano la coppia del Proteam Motorsport, composta da Stefano d’Aste e Giuseppe Cirò, il già citato de Micheli e Marc Hennerici, al volante di un’altra BMW gestita dal team Wiechers. A Monza si aggiungono anche i piloti del campionato italiano, pertanto la griglia si arricchisce di nomi importanti quali il sopracitato Balzan, Salvatore Tavano, Gianluca de Lorenzi e Andrea Larini.

Le premesse per un campionato stellare ci sono tutte e i pronostici verranno rispettati. Le prove libere di Monza vedono svettare subito Priaulx sotto la pioggia ma in qualifica, con l’asfalto in asciugamento, ad emergere è il nome di Dirk Müller davanti al compagno di squadra Jörg, il quale tuttavia non si presenta al controllo del peso e perde i cinque migliori tempi precipitando 18°. La prima fila viene ereditata da García davanti alle Alfa di Tarquini e Farfus, mentre Priaulx è quinto davanti alle Seat di Gené e Rydell. La pole dei privati va a Hennerici, ottimo 12°, mentre la prima Chevrolet paga oltre tre secondi e mezzo con Huff, 21°.

La prima delle due manche da nove giri viene dominata da Müller, in testa dall’inizio alla fine mentre alle sue spalle le Alfa danno spettacolo. Uno degli highlights della gara arriva al terzo giro, con Farfus che attacca García in Parabolica costringendolo ad una digressione sul prato all’esterno che fa perdere allo spagnolo altre due posizioni. La migliore delle 156 al traguardo è però quella di Tarquini, che all’inizio del quinto passaggio affonda una precisa staccata su Farfus alla prima variante. Il brasiliano resiste a Priaulx e conserva il terzo posto, mentre García ha ragione di Giovanardi e Thompson per il quinto. Rydell conquista la pole di gara-2 concludendo ottavo mentre Hennerici vince tra gli indipendenti. Gara compromessa fin da subito per Jörg Müller, che finisce nella ghiaia della Parabolica al primo giro ed è costretto ad una sosta ai box, tagliando il traguardo solo 29°.

Quasi “lights to flag” anche la vittoria di gara-2, perché a Thompson bastano appena un paio di staccate per liberarsi della Seat di Rydell. La gara dello svedese finisce dopo nemmeno due giri, poiché un contatto con Farfus lo spedisce contro la barriera interna della Ascari, ma anche per il brasiliano non c’è gloria, a causa di un’escursione in Parabolica che lo retrocede al nono posto finale. Tra Alfa Romeo e BMW i nervi sono piuttosto tesi, sia per il taglio di variante con cui Thompson guadagna qualche decimo importante all’inizio del sesto giro, sia per l’incidente tra Dirk Müller e Tarquini che estromette dalla gara l’abruzzese pochi secondi più tardi, alla prima di Lesmo. Müller non viene penalizzato e termina secondo, davanti a García e ad un ottimo Jörg Müller che rimonta dal 29° al quarto posto. Settima piazza per Zanardi davanti a Giovanardi, rimasto fermo al via e costretto a sua volta al recupero dal fondo della classifica. Con il decimo posto, Hennerici è ancora il migliore dei privati.

Il mondiale 2005 si concluderà con il primo dei tre iridi di Priaulx, come sempre infallibile tra le stradine di Macao. Dopo avere comandato per quasi tutta la stagione, Dirk Müller si dovrà nuovamente inchinare al britannico come dodici mesi prima mentre Giovanardi concluderà la sua ultima stagione mondiale full-time al terzo posto. BMW si aggiudicherà anche il titolo costruttori battendo l’Alfa Romeo, che a fine stagione cesserà il suo impegno ufficiale al 100% proseguendo per le due annate successive sotto la sola egida della N-Technology.

A distanza di 15 anni e nonostante vari incidenti di percorso, il mondiale (ora coppa del mondo) turismo sta continuando a dare spettacolo sui circuiti di tutto il mondo e ci auguriamo che possa continuare ad essere così ancora per tanto tempo. In attesa che la stagione 2020 possa finalmente cominciare.

Immagini: FCA Media, rickardrydell.com, favcars.com, Wikimedia, ultimatecarpage.com


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