WTCR | Zandvoort: successi per Comte e Vernay, Ehrlacher al comando del mondiale

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di Federico Benedusi @federicob95
21 Maggio 2018 - 22:51
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Ennesimo ribaltone nella classifica del WTCR, al termine del Gran Premio d’Olanda che ha corso eccezionalmente un giorno in ritardo per la festività di Pentecoste. Il nuovo leader del mondiale turismo è Yann Ehrlacher, vincitore di gara-1 ieri e salito nuovamente sul podio oggi con il secondo posto di gara-2; un risultato decisamente meritato per il pilota del team Münnich, autentica rivelazione di questo inizio di stagione e confermatosi molto regolare nei piazzamenti, con il sesto posto di gara-3 a garantirgli altri punti preziosi.

Sempre più a fondo invece le Hyundai, totalmente incapaci anche solo di avvicinare la zona punti. Le quattro i30 N in pista sono uscite da Zandvoort a bocca asciutta e pure con un leggero ritardo in classifica piloti, in attesa che almeno il compensation weight venga rivisto in ottica Gran Premio del Portogallo. Il miglior risultato ottenuto dalle vetture sudcoreane oggi è stato il 15° posto di Thed Björk, unico pilota ad avere dato quantomeno l’impressione di voler lottare in una situazione di totale inferiorità tecnica dopo tre weekend dominati.

Le gare sono state vinte da Aurélien Comte e Jean-Karl Vernay. Il primo ha portato al successo la Peugeot dopo averlo solo sfiorato ieri in gara-1, mentre il secondo ha fatto bottino pieno in gara-3 conquistando la seconda vittoria stagionale dopo la pole position della mattinata. Il campione internazionale TCR ha inoltre sostituito il motore prima delle qualifiche, partendo dalla pit lane in gara-2 e percorrendo pochi giri prima di imboccare nuovamente la via del box. Il podio della gara a griglia invertita è stato completato dalle Honda-Münnich di Ehrlacher e Thompson, dopo un visibile gioco di squadra da parte dell’inglese in vista del traguardo, mentre ad accompagnare Vernay sul podio di gara-3 sono stati Robert Huff e Frédéric Vervisch. 

Huff è sicuramente un altro dei piloti nella lista dei vincitori morali del weekend, avendo portato a casa ben 48 punti ed essendosi prepotentemente rilanciato in ottica iridata. Pur mancando il podio, sono arrivati piazzamenti importanti anche per Esteban Guerrieri e Gordon Shedden, mentre Pepe Oriola ha sfiorato il podio in gara-2 dopo l’ennesima prestazione oculata nelle qualifiche. 

Ancora fermo a zero il team Romeo Ferraris, con le Giulietta. Sono comunque arrivati segnali incoraggianti, soprattutto con Gianni Morbidelli che ha ottenuto un 13° posto in gara-2 e in gara-3 è stato messo fuori gioco da John Filippi mentre lottava per un piazzamento ancora migliore. Il pesarese avrebbe tuttavia perduto un eventuale piazzamento a punti a seguito di una penalità inflittagli per avere causato un incidente con Aurélien Panis.

Serratissima la lotta per il campionato, con otto piloti chiusi in 44 punti. Ehrlacher è nuovo leader con 146, lo zio Yvan Muller lo segue a 137 precedendo Huff a 130, Vernay a 121, Tarquini e Björk fermi rispettivamente a 118 e 112, Guerrieri a 109 e Michelisz a 102. Nella classifica squadre, pari merito per i team Münnich e YMR a quota 261 punti, con BRC Racing a 227 e SLR a 207. Il prossimo appuntamento, come detto, è con il Gran Premio del Portogallo sul tracciato cittadino di Vila Real nel weekend del 23-24 giugno.

CRONACA

Qualifiche

La pole position va a Vernay al termine di una Q3 flagellata. Vervsich, leader al termine della Q2, si ferma all’inizio del giro decisivo a causa di un problema tecnico mentre Guerrieri resta ai box dopo avere danneggiato una sospensione negli ultimi minuti della Q2. Al fianco dell’Audi #69 si colloca quindi Huff, mentre in terza posizione si piazza Shedden. Per appena 18 millesimi, il vincitore di gara-1 Ehrlacher resta escluso dalla sessione decisiva per la pole position, mentre a dividersi la prima fila di gara-2 con la griglia invertita sono Thompson e Comte. Piazzamenti deludenti per le Honda del team Boutsen Ginion, con Lessennes e Coronel addirittura “bocciati” in Q1: il belga è 14°, l’olandese addirittura 24° dopo un fuoripista nel suo ultimo tentativo lanciato. Il confronto in casa Alfa vede Giovanardi primeggiare su Morbidelli per poco più di un decimo e mezzo, in 16esima e 17esima posizione, mentre la migliore delle Hyundai è quella di Muller in 18esima piazza.

Gara-2

Prima del via: oltre a Vernay, retrocesso a fondo griglia dopo la sopracitata sostituzione del motore, anche Michelisz riceve una penalità di dieci posizioni a causa dell’incidente di gara-1 con Muller. Vernay opta addirittura per una partenza dalla pit lane, nell’intento di evitare un probabile trambusto in partenza alla Tarzanbocht.

Partenza: allo spegnersi dei semafori, la pole position si rivela ancora una volta stregata e stavolta a farne le spese è Thompson, bruciato sul tempo da Comte. Ehrlacher conquista la quarta posizione su Bennani, mentre Vervisch scatta male e viene scavalcato da Shedden, Guerrieri e Huff.

Giro 2: non si risparmiano le sportellate nelle posizioni di immediato rincalzo. Vervisch e Huff si toccano e il britannico è autore di una pericolosa divagazione sull’erba prima della Hugenholtzbocht; miracolosamente, l’iridato 2012 mantiene l’ottava piazza.

Giro 3: una scena simile a quella del passaggio precedente si ripete tra Homola e Muller. Lo slovacco perde il controllo della sua Peugeot e stavolta viene pure superato, sia dall’alsaziano che da Coronel. Intanto, Shedden cerca di avere ragione di Bennani alla Tarzanbocht in una scena similare a quella di gara-1 con l’altra Golf del team Loeb, quella di Huff; il marocchino riesce a difendersi.

Giro 4: uno scontro tra Panis e Giovanardi mette fine alla gara di entrambi. Rientra ai box Vernay, che senza alcuna possibilità di marcare punti dopo la partenza dalla pit lane preferisce preservare la sua Audi per gara-3.

Giro 6: la rimozione della vettura di Panis da bordopista richiede più tempo del previsto, entra in scena la safety car.

Giro 8: la gara torna in regime di bandiera verde. Nel tentativo di difendersi dagli attacchi di Coronel, Muller esce di pista alla Marlborobocht e decide di ritirarsi.

Giro 10: Shedden porta un nuovo attacco a Bennani ma entra completamente di traverso alla Marlborobocht. Lo scozzese perde la traiettoria ideale e Guerrieri ne approfitta per superarlo.

Giro 12: al termine di un lungo duello, Ehrlacher ha ragione di Oriola per la terza posizione approfittando di un grossolano errore dello spagnolo, che anticipa esageratamente la frenata della Vodafonebocht per far perdere slancio al francese sul successivo rettilineo ma in questo modo non fa altro che porgere il fianco al pilota Honda, il quale si fa spazio in traiettoria interna e guadagna l’ultimo gradino del podio.

Giro 13: nuovo e decisivo capitolo della sfida tra Guerrieri e Shedden. Lo scozzese si lancia all’interno di un piccolo varco lasciato dall’argentino alla Scheivlak e si riporta in sesta posizione.

Giro 14: sul rettifilo che congiunge l’uscita dalla Audi-S e la Kumhobocht, Thompson rallenta vistosamente e si lascia sfilare da Ehrlacher, che quindi chiude al secondo posto alle spalle di un solitario Comte. Giù dal podio Oriola che precede Bennani, Shedden, Guerrieri, Huff, Vervisch e Filippi.

Gara-3

Prima del via: Giovanardi dà forfait per la corsa a causa dei danni riportati nell’incidente di gara-2 con Panis. Muller viola il regime di parco chiuso per riparare la sua Hyundai e pertanto viene retrocesso in fondo alla griglia.

Partenza: scatto perfetto di Vernay allo spegnersi del rosso, Huff è costretto ad accodarsi. Non è altrettanto buono lo spunto di Shedden, che viene superato da Vervisch e Guerrieri. A fondo classifica Coronel e Szabó si scontrano alla Hugenholtzbocht e sono costretti al ritiro, l’ungherese con il parafango e l’ala posteriore divelti e l’olandese con la parte anteriore del fondo crepata. 

Giro 2: mentre le posizioni di testa rimangono invariate, si completa la gara terribile del team Boutsen Ginion con Lessennes che rientra ai box per sostituire uno pneumatico dechappato.

Giro 4: Verhagen sbaglia totalmente la frenata della Tarzanbocht e finisce in ghiaia. Resta fermo a bordopista per qualche secondo ma poi riparte, scongiurando l’ingresso della safety car.

Giro 6: Muller rientra ai box per una sosta, poi riparte.

Giro 8: Lessennes torna nuovamente ai box e si ritira. Nel frattempo, Vernay viene investigato per una presunta partenza anticipata: dal replay, tuttavia, sembra che lo scatto del francese sia stato effettivamente perfetto, al millesimo con lo spegnimento dei semafori.

Giro 11: arriva il primo ed unico sorpasso della gara per quanto riguarda la top ten. Thompson soffia la nona posizione a Oriola alla Tarzanbocht.

Giro 13: Berthon scavalca Filippi alla Vodafonebocht per l’11esima posizione. Morbidelli ne approfitta a sua volta e affianca il corso sul rettilineo che porta alla Audi-S; a sorpasso ormai completato, all’ingresso della chicane, i due vengono a contatto con Morbidelli che finisce contro le barriere esterne, mentre Filippi prosegue pur essendo stato superato anche da Dupont e Panis.

Giro 15: cala l’ultima bandiera a scacchi sul Gran Premio d’Olanda. Seconda vittoria stagionale per Vernay, scagionato dall’investigazione dei commissari, davanti a Huff e Vervisch. Seguono Guerrieri, Shedden, Ehrlacher, Comte, Bennani, Thompson, Oriola. Ennesima disfatta in casa Hyundai: Björk è 15° mentre Tarquini è 18°; Michelisz invece imbocca la corsia box da doppiato proprio alle spalle di Vernay che taglia il traguardo, immagine perfetta di un vento di forze in campo che è cambiato troppo repentinamente nel giro di una sola settimana.

CLASSIFICHE

Qualifica-2:

Gara-2:

Gara-3:

Campionato:

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