WTCR | Vila Real: Michelisz, Azcona e Monteiro trionfano in Portogallo

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di Federico Benedusi @federicob95
8 Luglio 2019 - 20:45
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Il Gran Premio del Portogallo del WTCR, che ha portato una ricca platea di persone sulle tribune del tracciato cittadino di Vila Real, si è concluso nel modo che tutti desideravano: a distanza di due anni dall’ultimo successo e di quasi due anni dall’incidente che gli è quasi costato la carriera, Tiago Monteiro è tornato a vincere nel mondiale turismo. Lo ha fatto proprio in gara-3, dopo essere partito secondo, terminando un lunghissimo digiuno che ormai non riguardava solo le vittorie, ma anche dei semplici piazzamenti a punti: basti pensare che il portoghese è arrivato al round casalingo con 23 punti in cascina e ne ha conquistati 35 nella sola giornata di domenica.

In ottica campionato, il weekend di Vila Real ha accorciato le distanze tra Esteban Guerrieri e Norbert Michelisz. L’ungherese ha registrato una perentoria accoppiata pole-vittoria in gara-1, portando a casa solo altri sette punti dalla giornata di domenica ma quanto basta per recuperare un totale di 21 lunghezze dall’argentino nel computo del Gran Premio. Guerrieri non è andato oltre il terzo posto di gara-2, con un problema al motore in gara-1 e un incidente con Nick Catsburg in gara-3. Per l’argentino è arrivata anche la beffa di una penalità in griglia per la prossima gara di Ningbo: sulla griglia della prima manche dovrà scontare tre posizioni per lo scontro con l’olandese.

Oltre al primo successo di Monteiro e del team KCMG, in Portogallo sono partiti i festeggiamenti anche in casa Cupra e PWR Racing, grazie alla vittoria di Mikel Azcona in gara-2. Il pilota basco è riuscito finalmente a centrare il bersaglio grosso ribadendo di essere un cavallo altamente appetibile per una futura rincorsa al titolo.

Tre podi totali per il marchio Lynk, colpito nella notte tra sabato e domenica dalla morte di un giovane tecnico britannico della Cyan Racing. Yvan Muller e Yann Ehrlacher hanno ovviamente dedicato il doppio podio di gara-3 alla memoria del ragazzo. Il giovane nipote d’arte è arrivato in top 3 anche sabato, battuto solo da Michelisz.

Un podio anche per Alfa Romeo e il team Ferraris, in un weekend dove tuttavia i piloti hanno sprecato occasioni ben più succulente. Ma Qinghua ha concluso gara-2 al secondo posto senza sfruttare la pole position, mentre Kevin Ceccon ha sbattuto nelle qualifiche della domenica compromettendo due possibili piazzamenti in top ten. Buono il passo mostrato dalle Giulietta alleggerite dal BoP, ma a differenza della Slovacchia i due piloti non hanno saputo capitalizzare l’occasione. In tema di colori italiani, Gabriele Tarquini ha definitivamente abdicato da campione in carica incassando due punti e altrettanti ritiri nel weekend lusitano.

All’interno del gruppo Audi-Volkswagen tuttavia non sono arrivati solo festeggiamenti per la vittoria di Azcona, tutt’altro. Nelle tre gare infatti sono arrivate ben quattro squalifiche per valori fuori norma nelle pressioni del turbo, due delle quali hanno riguardato Jean-Karl Vernay. Il team WRT ha sporto ricorso contro entrambe le sanzioni, mentre Comtoyou Racing si è opposta solo alla squalifica dell’Audi di Frédéric Vervisch da gara-1, lasciando correre quella della Cupra di Tom Coronel in gara-3. La Corte d’Appello FIA prenderà una decisione prima di Ningbo.

Chiuso il “girone europeo” della stagione 2019, il WTCR va in vacanza e prepara le valigie per le trasferte asiatiche con Guerrieri capoclassifica a quota 231 punti contro i 207 di Michelisz. Mancano ben 12 gare alla conclusione del campionato, ma la sensazione è che la lotta per il titolo possa essere anche una questione a due: Björk, ancora terzo pur avendo incassato appena 20 punti in tre gare, ha ora un passivo di 50 lunghezze da recuperare. Nella classifica team Münnich Motorsport-Honda continua a dettare legge con 408 punti, seguita da Cyan Racing-Lynk con 335 e da BRC Racing-Hyundai con 327.

Il prossimo appuntamento con il WTCR è quindi tra due mesi, nel weekend del 13-15 settembre. La coppa del mondo FIA sbarcherà in Cina, a Ningbo, dove nel 2018 sono andate in scena tre gare molto ricche d’azione.

CRONACA

Qualifiche 1

La prima pole position del weekend, con tanto di record della pista, va a Michelisz in 1:59.498. La prima linea dello schieramento di gara-1 viene monopolizzata da Hyundai grazie a Farfus, secondo a tre decimi dal compagno di marca. Terzo Ehrlacher, che porta in alto il marchio Lynk pur pagando quattro decimi dalla pole.

Quarto Huff, leader per gran parte della sessione ma incapace di migliorare il suo 2:00.005 nell’ultimo run. Qualche piccolo problema per il britannico in prossimità della bandiera a scacchi, con la sua Volkswagen che si ferma a bordo pista. Terza fila per un ottimo Ma, con la migliore delle Alfa Romeo, davanti a Catsburg che perde il suo giro più veloce per avere causato una full course yellow durante la sessione.

Sorprende Aurélien Panis, settimo con l’unica Cupra ben classificata di questa prima sessione di prove ufficiali. Ottavo Kristoffersson, molto veloce nelle libere ma leggermente attardato nel momento di decidere la griglia di partenza, poi Björk e Tarquini. Decimo crono andato originariamente a Ceccon, poi privato del suo miglior tempo e infine retrocesso di dieci posizioni per avere raggiunto la terza reprimenda stagionale.

Solo 11° Jean-Karl Vernay, con un’Audi prevedibilmente in difficoltà tra le strette chicane di Vila Real, poi Muller e Girolami. In una qualifica molto difficile anche per le due Honda solitamente protagoniste, Monteiro ottiene invece il 14° tempo, mentre Tassi è 16° davanti a Guerrieri. Attardato anche Azcona, 18°, mentre Benjamin Leuchter è 23° dopo avere rotto la sospensione posteriore destra contro un guardrail durante il primo giro lanciato.

Daniel Haglöf viene escluso dalla classifica dopo aver segnato il 23° tempo per avere violato il regime di parco chiuso. La griglia di partenza subisce una discreta rivoluzione con le sostituzioni del motore operate da Tassi, da Mehdi Bennani e da Frédéric Vervisch, tutti retrocessi in fondo alla griglia di gara-1 insieme a Ceccon e allo svedese del team PWR. Cambio di propulsore anche per Kristoffersson, che non sconta penalità poiché l’operazione è dovuta all’incidente causato da Muller nella terza manche tedesca.

Gara-1

Dopo avere dominato nelle qualifiche, Michelisz si ripete anche nella prima manche vincendo in maniera netta la seconda gara della sua stagione. Tattica perfetta in casa Hyundai, con Farfus che nei primi giri crea lo spazio necessario per permettere a Michelisz di scontare il joker lap senza perdere la prima posizione. Il brasiliano non riesce tuttavia a conservare la seconda piazza, perché Ehrlacher decide di effettuare il joker lap con un giro di ritardo nel quale riesce a dare il 110% per guadagnare il secondo gradino del podio. Quarto Huff, a chiudere il terzetto in lotta per le posizioni alle spalle del vincitore.

Quinto Catsburg, che riesce a controllare la Cupra di Panis mentre per il settimo posto va in scena un duello tutto svedese tra Kristoffersson e Björk, vinto dal primo. Il pilota Volkswagen tarda parecchio l’esecuzione del joker lap, ben tre giri dopo Björk, riuscendo però a conservare il piazzamento. Nona un’altra Lynk, quella di Muller, mentre Vernay è decimo ma viene squalificato per i già citati problemi con la pressione del turbo riscontrati dai motorizzati Volkswagen. La stessa sorte tocca a Vervisch, 21° sotto la bandiera a scacchi. Ad ereditare l’ultimo posto in top ten è quindi Girolami.

Una partenza terribile vanifica l’ottima qualifica di Ma, mestamente 13° sul traguardo alle spalle di Andy Priaulx e Azcona. La seconda Alfa non va oltre un 18° posto con Ceccon, ultimo pilota ad effettuare il joker lap al termine del nono giro: strategia decisamente poco azzeccata, pure in una gara senza safety car. Altro zero pesante per Tarquini, che all’inizio del quinto giro viene a contatto con Monteiro dopo avere scontato il joker lap: l’abruzzese stacca tardi alla prima chicane, ma finisce lungo contro le barriere “trascinando” con sé il portoghese, che riparte ma è solo 21°.

Gara da incubo per Guerrieri, che a quattro giri dalla fine inizia ad accusare perdite di potenza del motore scivolando dal 14° al 22° posto. Alle sue spalle solo Haglöf, partito ultimo e rimasto tale per tutta la durata della corsa.

Qualifiche 2

Nella notte tra sabato e domenica il paddock viene scosso da una brutta notizia: un tecnico 21enne del team Lynk ha perso la vita dopo avere accusato un improvviso malore. Prima della partenza di gara-2 verrà osservato un minuto di silenzio in sua memoria.

In pista le sorprese non mancano. La pole di gara-3 va ad Attila Tassi, che nel giro secco della Q3 brucia nientemeno che il compagno di squadra Monteiro. Dopo cinque weekend e mezzo di risultati piuttosto poveri, il team Honda KCMG risorge dalle ceneri e va a monopolizzare la prima fila.

Alle spalle delle Civic rossonere si piazzano due Lynk, quelle di Ehrlacher e Muller. A chiudere il lotto dei partecipanti alla fase finale c’è Robert Huff, ancora una volta il migliore tra i piloti Volkswagen, mentre Jean-Karl Vernay cerca di rifarsi dalla squalifica di gara-1 da un’eccellente sesta posizione. Considerando che le altre RS3 non sono riuscite a passare il taglio della Q1, quella del campione internazionale TCR del 2017 è da considerarsi una prova davvero da incorniciare.

Si è vista battaglia, ovviamente, anche per la pole position di gara-2, ancora più gettonata del solito su una pista come Vila Real. Ad aggiudicarsela è Ma, che dopo il secondo crono stabilito in Q1 decide di puntare alla griglia invertita centrando l’obiettivo. Nona posizione preziosissima per Guerrieri, che nella seconda manche partirà davanti ad Azcona e a Catsburg mentre Girolami non va oltre l’11° posto.

Taglio della Q1 superato anche da Ceccon, che tuttavia sbatte alla curva 16 provocando una bandiera rossa e danneggiando pesantemente la sua Alfa Romeo. Il bergamasco è quindi 12°. Eliminazioni eccellenti in sequenza al termine della prima tranche: 13° Vervisch, fuori per tre millesimi a vantaggio di Vernay, poi Kristoffersson, Björk, Michelisz, Tarquini e Priaulx. Molto pesante e poco redditizio il rischio corso dal team Hyundai, che sacrifica l’ultimo tentativo di Michelisz (in quel momento ottavo) nella speranza di una neutralizzazione che tuttavia non si verifica. A completare il disastro del team italo-sudcoreano è Farfus, che sbatte a metà della Q1 terminando così 20°. Hyundai opta quindi per la sostituzione dei motori di Tarquini e Farfus, che in gara-2 scatteranno quindi dall’ultima fila.

Gara-2

Dopo almeno un paio di occasioni sfumate di poco, finalmente la vittoria arride ad Azcona e al marchio Cupra. Partito terzo, il basco riesce a sorprendere Catsburg al via beffando poi Ma grazie ad una miglior strategia sul joker lap: potendo contare su un passo migliore del pilota cinese, Azcona sconta il joker lap al quarto giro mentre l’Alfa Romeo #55 affronta il percorso alternativo solo due passaggi più tardi, quando il campione europeo TCR ha già annullato gran parte dello svantaggio creatosi. A mortificare ulteriormente le speranze di Ma è l’errore commesso dallo stesso pilota nell’ingresso del joker lap, troppo lungo e vicino al guardrail.

Nonostante questo errore il secondo posto finale è proprio del pilota asiatico, che fallisce nel tentativo di replicare il successo del 2015 ma conquista comunque un piazzamento importante per il team di Romeo Ferraris. Sul gradino più basso del podio sale Guerrieri, risultato fondamentale per la classifica di campionato: una gara piuttosto sofferta per l’argentino, ostacolato per qualche giro da Catsburg nel tentativo di mettere pressione al leader della coppa del mondo. Strategia fallita nel momento in cui Michelisz tampona Ceccon, al quarto giro, ricevendo un drive through per poi ritirarsi; dopo avere perso qualche secondo di troppo Catsburg sconta finalmente il joker lap, perdendo due posizioni fino alla quinta.

Ne beneficia anche Vernay, quarto sul traguardo con l’Audi del team WRT Leopard. Alle spalle di Catsburg chiudono nell’ordine Muller, Huff, Ehrlacher, Girolami e Monteiro: all’interno di questo quintetto, il joker lap favorisce il sorpasso di Muller sull’ex compagno di squadra Huff e quello di Girolami su Monteiro per la nona posizione. Solo 11° Tassi, che come quasi ogni poleman di gara-3 in questo ultimo anno e mezzo decide di “sacrificare” la seconda manche per non arrecare danni alla propria vettura. 13° Björk, che in ottica campionato perde altri punti pesanti.

Gara da dimenticare per Hyundai. Oltre al ritiro di Michelisz, anche Farfus e Tarquini imboccano la corsia box in anticipo dopo avere sostituito il motore ed essere partiti dall’ultima fila. Tra i ritirati figura anche Ceccon, vittima incolpevole del tamponamento di Michelisz.

Cade infine un’altra “mannaia” sulle vetture del Gruppo Audi-Volkswagen, sempre a causa delle pressioni del turbo. Questa volta ad essere squalificata è una Cupra, precisamente quella di Tom Coronel originariamente 19esima sotto la bandiera a scacchi.

Gara-3

A quasi due anni dall’incidente nei test di Barcellona, Tiago Monteiro torna a vincere una gara nel mondiale turismo. Non è la prima vittoria assoluta del portoghese dal suo rientro in pista, poiché due settimane fa si è aggiudicato anche la 24h della Nordschleife nella categoria TCR, ma il successo nella serie FIA mancava dal 14 maggio 2017 all’Hungaroring. Successo arrivato grazie ai problemi di motore accusati da Tassi al termine del terzo giro, che poi sono costati all’ungherese anche il ritiro dalla corsa.

Davanti al pubblico di casa accorso in massa per tifare il proprio pilota, Monteiro ha preceduto le Lynk di Muller ed Ehrlacher, con lo zio capace di precedere il nipote dopo essere scattato meglio dalla quarta casella della griglia. Di nuovo protagonista anche Azcona, questa volta quarto dopo avere tardato con successo il passaggio per il joker lap, mentre il quinto posto di Vernay si è tramutato in un’altra squalifica per la stessa motivazione che ha rovinato il weekend del pilota transalpino: overboost.

Piazzamento ereditato quindi da Huff, autore in Portogallo del miglior Gran Premio della sua stagione 2019. Al sesto posto chiude in rimonta Girolami davanti a Björk, partito 15° e arrivato settimo dopo avere posticipato a sua volta il joker lap; tattica che non funziona invece per Ma, che attraversa la “corsia blu” al settimo giro ma termina ottavo.

In ottica campionato recupera qualche punto Michelisz, nono mentre Guerrieri è costretto al ritiro per lo scontro del primo giro con Catsburg. Dopo avere tentato inutilmente di rallentare l’argentino durante gara-2, le manovre di disturbo dell’olandese danno i loro frutti in gara-3: a maggior ragione, la Direzione Gara attribuisce proprio al leader del campionato la colpa dello scontro alla chicane 11-12 penalizzandolo di tre posizioni sulla griglia di gara-1 a Ningbo.

Chiude la top ten Kristoffersson, che proprio all’ultimo giro sorprende Ceccon. Il bergamasco viene scalzato sul traguardo anche da Panis e termina al 12° posto: un weekend potenzialmente ottimo in termini di risultati si conclude con appena quattro punti in cascina. Bennani, Tarquini e Langeveld completano la zona punti.

Lunga la lista dei ritirati. Oltre a Guerrieri, Catsburg e Tassi si segnalano anche Vervisch, che rompe una sospensione nel corso del penultimo giro, e Farfus, che va a sbattere alla prima variante all’inizio del settimo passaggio di gara.

CLASSIFICHE

Gara-1

Gara-2

Gara-3

Campionato piloti

Campionato team

Immagine copertina: tcr-series.com

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