WTCR | Suzuka: Gabriele Tarquini vince gara-3 e vede il titolo

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di Federico Benedusi @federicob95
28 Ottobre 2018 - 06:02
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Descrivere la gara conclusiva del WTCR a Suzuka in un solo aggettivo è difficile. Di sicuro se Gabriele Tarquini dovesse conquistare il titolo a Macao, all’età di 56 anni e a nove di distanza dal mondiale vinto con la Seat, ripenserà molte volte a questa vittoria e a come sia riuscito a stare lontano dai guai sfruttando al massimo la sua ormai sconfinata esperienza.

Se la vittoria del “Cinghio” è arrivata con relativa tranquillità, nelle immediate retrovie si è scatenato l’inferno e a farne maggiormente le spese è stato proprio Yvan Muller, costretto al ritiro dopo avere tirato e ricevuto sportellate da chiunque gli sia capitato attorno. Una lotta selvaggia che alla fine è valsa solo un sesto posto, ma nella quale nessuno ha mai osato frenare prima degli altri: ne è risultata una bagarre epica, da vedere e rivedere, che ha visto vincitore Robert Huff.

A tagliare per primo il traguardo è stato l’assoluto protagonista di questo weekend, Kevin Ceccon, ma un’errata posizione di partenza gli è costata una penalità e appunto il successo finale. Il bergamasco dell’Alfa Romeo è comunque riuscito a salire sul podio con la terza posizione, approfittando di un duello tra Mehdi Bennani e Aurélien Panis che alla fine ha danneggiato entrambi. Seconda piazza per Aurélien Comte, di nuovo grande protagonista al volante della Peugeot 308.

Come detto, a spuntarla nella bagarre per il sesto posto è stato Robert Huff davanti a Frédéric Vervisch e a Thed Björk in rimonta. Yvan Muller è rientrato ai box all’inizio dell’ultimo giro sconsolato, sempre grande protagonista nel corpo a corpo ma questa volta sconfitto. Non si è risparmiato nemmeno Pepe Oriola, su un campo che solitamente non lo vede tra i migliori al mondo e che anche stavolta lo ha tradito, con un triplice taglio di chicane che gli è valso un drive through. Tra sportellate e uscite di pista, Tiago Monteiro è quasi riuscito ad acciuffare un clamoroso decimo posto, che però è andato a Jean-Karl Vernay per un paio di decimi. Fuori dai giochi Yann Ehrlacher, fermatosi improvvisamente a bordopista per un’avaria sulla sua Honda.

Con questa vittoria, i punti di vantaggio di Tarquini su Muller sono ben 39. A Macao se ne assegneranno altri 87, ma portarli a casa tutti sarà quasi impossibile, pertanto all’abruzzese basterà davvero non commettere errori per conquistare il suo secondo titolo mondiale turismo. Björk ha conservato la terza posizione con 238 punti, 53 in meno rispetto a Tarquini, mentre Oriola ha mantenuto la quarta nonostante lo zero di gara-3.

L’appuntamento con il gran finale del WTCR 2018 è per il Gran Premio di Macao, nel weekend del 17 e 18 novembre.

CRONACA

Prima del via: dopo il ritiro di gara-2, il weekend di Szabó si è concluso in anticipo a causa dei danni riportati dalla sua Cupra. Anche nel box di Ferrara le riparazioni della Giulietta vanno oltre il cosiddetto “repair time”, dunque il barese è costretto a partire dalla pit lane. Per quanto riguarda la classifica di gara-2, Dupont ha ricevuto una penalità retrocedendo 13° e dando un punticino a Muller.

Partenza: nonostante un posizionamento errato sulla griglia, con la Giulietta piazzata troppo avanti rispetto alla posizione regolamentare, Ceccon viene subito scalzato da Tarquini allo spegnersi dei semafori. Il pilota bergamasco arriva troppo lungo in curva 1 permettendo anche a Comte ed Ehrlacher di sfilarlo. Panis scavalca Bennani per la quinta posizione, mentre Oriola si muove ottimamente dalla decima casella e risale in settima, davanti ad un altrettanto eccelso Muller che partiva 12°. Nella zona dello “snake” si verifica un contatto tra Björk e Dupont, con il belga che esce sulla terra ma senza arrivare alle barriere.

Giro 1: all’esterno dell’Hairpin, Ehrlacher brucia Comte per la seconda posizione e anche Ceccon ne approfitta pochi metri dopo. L’azione prosegue anche alla Spoon, con Muller che attacca Oriola e lo colpisce; lo spagnolo si intraversa e perde altre due posizioni a vantaggio di Guerrieri e Michelisz, ma all’ultima chicane riesce a risuperare l’ungherese non senza una tamponata, che manda entrambi sul tappeto verde all’interno della piega a sinistra.

Giro 2: Ceccon si riprende anche la seconda posizione ai danni di Comte, mentre Tarquini prova a guadagnare terreno senza successo.

Giro 3: la bagarre che infiammerà tutto il resto della gara si accende ufficialmente quando Guerrieri supera Muller all’interno dell’Hairpin, favorito anche da una sportellata che porta lungo il francese. Oriola si affianca alla Hyundai #48, inizialmente sembra non avere speranze di sorpasso ma alla Spoon è all’interno e conquista la posizione a sua volta. Pochi metri più indietro si verifica un sorpasso in fotocopia, con Huff che si fa letteralmente spazio su Michelisz. Alla chicane, Oriola tira dritto ma non perde l’ottava piazza.

Giro 6: Ceccon riceve cinque secondi di penalità per l’episodio sopracitato. Nelle retrovie è di nuovo il caos: Muller cerca il contrattacco su Oriola alla Spoon, ma finisce leggermente lungo e Huff trova un varco sufficiente per infilare l’ex compagno di squadra. Alla chicane, all’esterno del britannico si presenta Michelisz, con cui puntualmente si verifica uno scontro che spedisce entrambi nella via di fuga. Muller ne approfitta e anche Michelisz esce dalla variante davanti alla Volkswagen #12.

Giro 7: Tarquini decide di non prendersi rischi e lascia sfilare Ceccon, conscio della sua penalità. Nel settore delle esse, Ehrlacher rallenta improvvisamente per poi fermarsi, lasciando campo libero a Comte, Panis e Bennani. Alla solita chicane conclusiva, la guerra per il sesto posto vive l’ennesimo atto con Oriola e Michelisz che tirano nuovamente dritto. Huff scalza nuovamente l’ungherese dal nono posto.

Giro 8: alla festa si aggiunge anche Vervisch, che all’uscita della prima curva scavalca Michelisz e gli soffia la decima piazza. Il tentativo di fuga da parte di Guerrieri si esaurisce alla Spoon, con Oriola che lo supera, mentre poco dietro si verifica l’ennesimo scambio di posizioni tra Huff e Muller con il britannico che conquista l’ottava posizione. Alla chicane, Oriola taglia per la terza volta e la Direzione Gara gli assegna un drive through da regolamento.

Giro 9: nuovo botto alla Spoon, stavolta tra Muller e Guerrieri. Ne approfitta Vervisch, che supera entrambi. La gara dell’argentino viene compromessa alla 130R, quando la sua Honda si intraversa e finisce lunghissima, perdendo tante posizioni. Alla chicane si verifica una vera e propria ammucchiata, con Muller che colpisce la pila di gomme interna alla piega a sinistra danneggiando la sua Hyundai. Björk, Vernay e Monteiro, dopo diversi giri in agguato, hanno l’occasione di recuperare posizioni e quindi si uniscono alla lotta per i piazzamenti a punti.

Giro 10: Muller va lungo in curva 1 a causa dei problemi riscontrati in precedenza, la sua gara è praticamente finita. Oriola sconta il drive through e precipita in fondo alla classifica.

Giro 11: vedendo la possibilità di salire sul podio grazie alla penalità di Ceccon, Bennani tira la staccata a Panis all’Hairpin e lo supera. Così facendo, però, il marocchino e il francese perdono quei decimi decisivi che permettono proprio a Ceccon di salire sul gradino più basso. Tarquini osserva l’Alfa #31 mentre taglia il traguardo in prima posizione, conscio di avere conquistato una vittoria importantissima, Comte viene promosso in seconda posizione. Bennani precede Panis mentre Huff vince la battaglia per il sesto posto. Gli ultimi piazzamenti a punti vanno a Vervisch, Björk, Michelisz e Vernay, mentre Monteiro è 11°. Guerrieri taglia il traguardo 18° davanti a Oriola, mentre Muller si ritira proprio all’inizio dell’ultima tornata.

CLASSIFICHE

Gara-3

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