WRC | Tutto è pronto per la stagione 2017

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
11 Gennaio 2017 - 14:00
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A partire da quest’anno, Passione a 300 all’ora seguirà anche il WRC. Pertanto, ogni gara verrà raccontata con articoli sul sito. In base alle categorie concomitanti nei vari fine settimana, si deciderà se proporre resoconti solo al termine delle singole giornate di gara o anche durante.

Con la stagione 2017 si apre una nuova era per il WRC. La categoria principale accantonerà le vetture in uso dal 2011 per passare a modelli analoghi ma molto più sviluppati dal punto di vista aerodinamico. La potenza delle auto aumenterà di quasi cento cavalli rispetto all’anno passato: un rapporto peso-potenza tale da avvicinare le cosiddette “WRC Plus” alle leggendarie Gruppo B degli anni ’80, tanto che alcuni addetti ai lavori si sono già posti qualche domanda su quale sarà il livello di sicurezza delle nuove protagoniste del mondiale rally. Le prime uscite daranno il tanto atteso responso.

Tra le altre innovazioni di questo 2017, si annoverano un restrittore del turbo più ampio di 3 millimetri, una riduzione del peso delle vetture pari a 25 chilogrammi, la massima libertà per quanto concerne il design del diffusore posteriore, la reintroduzione del differenziale centrale (abolito a fine 2010) e, soprattutto, la possibilità di utilizzarne uno elettronico.

In vista di questo cambio regolamentare era previsto il ritorno in forma ufficiale di Toyota. La Casa giapponese lasciò il WRC al termine della stagione 1999 da campionessa costruttori in carica, titolo vinto grazie a Carlos Sainz e Didier Auriol a bordo della Corolla che, al di là dell’alloro ottenuto prima del ritiro, non andò oltre quattro vittorie in tre anni e il titolo perso in modo rocambolesco dal “Matador” nel 1998. La vettura scelta è la Yaris, sviluppata da un’équipe a matrice finlandese: a capo del progetto è stato infatti posto il quattro volte iridato Tommi Mäkinen e i piloti saranno Jari-Matti Latvala, Juho Hänninen ed Esapekka Lappi.

Proprio Latvala è stato coinvolto dalla notizia che ha maggiormente scioccato l’ambiente del WRC: lo scorso 1°novembre, Volkswagen ha annunciato il proprio ritiro dal campionato, conseguenza dello scandalo Dieselgate che ha portato anche all’uscita di Audi dal WEC. La nuova Polo, già sviluppata dai tre piloti che avevano portato il precedente modello a dominare la categoria nelle ultime tre stagioni, è stata omologata ma subitamente accantonata. Alcuni rumours volevano Nasser Al-Attiyah in procinto di acquistare le nuove Polo per portarle in gara già nel 2017, ma le tempistiche erano totalmente inadatte per poter allestire un programma degno: è probabile, comunque, che lo sceicco del Qatar ci possa riprovare in vista del 2018.

I tre piloti rimasti a piedi hanno cercato in fretta e furia una nuova sistemazione. Latvala ha trovato casa in Toyota, mentre il quattro volte campione Sébastien Ogier ha firmato con la scuderia di Malcolm Wilson per guidare una Ford Fiesta. Il francese aveva precedentemente testato anche la Yaris, ma la sfida del team britannico lo ha maggiormente attratto: vincere il quinto titolo con una vettura pressoché privata lo innalzerebbe definitivamente nell’Olimpo degli Dei del rally. Non è andata altrettanto bene ad Andreas Mikkelsen, di cui parleremo tra poco.

Altro rientro importante è quello di Citroën, dopo una stagione 2016 dedicata allo sviluppo della nuova C3. Punta di diamante della Casa francese è il nordirlandese Kris Meeke, protagonista delle ultime uscite della DS3 già vincitrice di due titoli con Sébastien Loeb. Il Double Chevron, che ha preferito tornare all’attacco del WRC piuttosto di proseguire il suo dominio nel WTCC, alternerà sulla seconda vettura ufficiale l’irlandese Craig Breen ed il giovane francese Stéphane Léfèbvre, portando in gara anche un esemplare della DS3 che parteciperà al trofeo riservato alle vetture con regolamento 2011-2016.

Confermato in blocco lo squadrone Hyundai guidato da Michel Nandan. Le tre i20 Coupé saranno quindi affidate a Thierry Neuville, Hayden Paddon e Daniel Sordo, tutti chiamati a migliorare le loro lacune per poter ambire al titolo: il belga troppo incostante ed incline all’errore, il neozelandese ancora un poco inesperto sull’asfalto e lo spagnolo mai troppo veloce sui terreni più insidiosi e a sua volta discontinuo.

Presenti anche diversi outsider. Reduce da un 2016 eccelso, Ott Tänak salirà sulla seconda Fiesta del team M-Sport al fianco di Ogier: un confronto ovviamente arduo, l’estone dovrà principalmente focalizzarsi sul proprio lavoro e sulla propria crescita. Il team DMACK, perso Tänak, si affiderà al figlio d’arte Elfyn Evans, reduce da un anno di “purgatorio” sul modello R5 della Fiesta in classe WRC-2. A gare alterne si vedrà anche Mads Østberg, anch’egli alla guida di una Ford gestita dal suo team (Adapta Motorsport), in alternanza con il ceco Martin Prokop.

Si preannuncia molto incerta ed appassionante anche la sfida nella categoria WRC-2. A contrapporsi saranno principalmente le Škoda Fabia e le Ford Fiesta, sviluppate rispettivamente dal team ufficiale di Boleslav e dalla solita M-Sport. Proprio per la Casa ceca, almeno per il Rally di Montecarlo, tornerà a gareggiare Andreas Mikkelsen, che non ha trovato un volante interessante nella classe principale: il norvegese con Škoda si è già aggiudicato il titolo intercontinentale nel 2011 e nel 2012 e quest’anno gareggerà alcuni round proprio con la Fabia R5, vettura campionessa in carica con Esapekka Lappi. Al fianco di Mikkelsen ci saranno l’esperto Ján Kopecký e Pontus Tidemand, così come l’italiano Massimiliano Rendina e il tedesco Armin Kremer, gestiti da scuderie esterne. Alla guida delle Fiesta ci saranno Teemu Suninen, in arrivo proprio da Škoda, ed Éric Camilli, reduce da un poco entusiasmante 2016 sull’esemplare WRC della vettura statunitense, ai quali (almeno a Montecarlo) si aggiungeranno, tra gli altri, Bryan Bouffier e il campione italiano Giandomenico Basso. La categoria R5 ha attirato però anche altre case come Hyundai, che sta proseguendo lo sviluppo della i20, Citroën e Peugeot.

Non ha subìto particolari variazioni il calendario: rimosso definitivamente il Rally della Cina, presente nella schedule 2016 ma poi cancellato a causa delle piogge torrenziali che lo scorso luglio devastarono la zona dove la corsa doveva svolgersi, il primo round sarà come di consueto il leggendario Montecarlo e la conclusione si terrà in Australia a metà novembre. Il Tour de Corse tornerà alla sua consueta collocazione di inizio aprile dopo tre edizioni svoltesi tra ottobre e novembre. L’appuntamento con il Rally d’Italia, in Sardegna, è invece per il 9-11 giugno. 

Per quanto riguarda i diritti televisivi, dal 2017 il WRC tornerà ad essere esclusiva di Fox Sports dopo una sola (deludente) annata su Mediaset Premium. Saranno trasmesse in diretta alcune prove speciali, inclusa la power stage, con il consueto speciale riassuntivo nella settimana successiva al rally.

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