WEC | Toyota rompe l’incantesimo e vince la sua prima 24h di Le Mans!

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di Federico Benedusi @federicob95
17 Giugno 2018 - 16:07
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Toyota ce l’ha fatta. L’86esima edizione della 24h di Le Mans è coincisa con il primo, tanto atteso successo della Casa giapponese nella kermesse della Sarthe. A vincere la corsa targata 2018 sono Fernando Alonso, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima al termine di una lunga cavalcata, iniziata con il sorpasso di Nakajima su Kobayashi alle prime luci dell’alba e proseguita senza scossoni fino alla bandiera a scacchi finale. Per tutti e tre si tratta del primo successo nella corsa di durata più famosa del mondo, che assume un valore particolarmente importante per l’asturiano perché rappresenta il secondo dei tre tasselli nella sua rincorsa alla Triple Crown: ora manca solo la 500 Miglia di Indianapolis e non è da escludere che Alonso possa provarci già nel 2019.

Come detto, la sfida tra le Toyota non ha offerto grandi emozioni nell’ultimo quarto di gara. Il ritmo imposto da Alonso in mattinata è stato insostenibile per José María López, che ha commesso anche un errore finendo in testacoda alla prima variante nel tentativo di contenere il progressivo aumentare del vantaggio della #8 rispetto alla #7. Non è mancato il brivido per la vettura seconda classificata, con Kobayashi che ad un’ora e mezza dalla conclusione ha dimenticato di rientrare ai box per il riferimento venendo costretto a procedere per un giro intero a rilento per non svuotare il serbatoio: ne sono conseguite due penalità, la prima per un eccessivo consumo di carburante nel giro incriminato e la seconda per avere ecceduto il numero massimo di giri percorribili in uno stint senza neutralizzazioni. Il distacco finale tra le due Toyota, arrivate in parata, è stato di due giri.

Podio completato dalla Rebellion #3 di Beche/Laurent/Menezes, capaci di restare più lontani dai guai rispetto alla gemella #1 che si è invece scontrata alla prima curva con la Toyota poi vincitrice e con la DragonSpeed #10. Se questa 24h di Le Mans doveva rappresentare una sfida per tutte le nuove LMP1 non-ibride, solo le Oreca affidate alla scuderia elvetica possono dire di avere superato l’esame poiché sono state anche le uniche endotermiche ad avere visto il traguardo finale insieme alla Ginetta #5, che però ha pagato la bellezza di 99 giri dai vincitori. Ritirate entrambe le BR1 del team SMP, con la #17 fuori per incidente e la #11 messa kappaò dalla rottura del motore nel corso dell’ultima ora, quella della DragonSpeed a sua volta incidentata, la CLM del team Kolles vittima di una collisione con la Porsche GTE del team Ebimotors e la Ginetta #6 per un problema al cambio.

In LMP2, l’Oreca #26 del team G-Drive ha replicato il successo di Spa-Francorchamps dominando in lungo e in largo per tutta la corsa. Un eccezionale Jean-Éric Vergne è stato accompagnato al successo da Andréa Pizzitola e Roman Rusinov, a loro volta protagonisti di una gara costante e senza il minimo errore. Il podio di categoria è stato completato dall’Alpine del team Signatech e dall’Oreca del team Graff, con Tristan Gommendy che ha resistito al ritorno finale della 07 del team TDS Racing guidata da Loïc Duval segnando il suo giro più veloce proprio al termine del penultimo passaggio. Nella prima mattinata si sono infranti i sogni del team Panis-Barthez, costretto ad una lunga sosta mentre si trovava in seconda posizione, mentre la rimonta della Ligier #32 del team United Autosports si è conclusa a poco meno di due ore dal traguardo a causa di una foratura, dopo che Juan Pablo Montoya aveva largamente contribuito alla risalita fino al quarto posto. Solo una sesta posizione, a sua volta in rimonta, per la DC Racing #38 vincitrice in carica al termine di una gara ricca di problemi. 13° posto di categoria per il team Villorba, a sua volta molto più sfortunato rispetto all’eccezionale top ten assoluta conseguita l’anno scorso al debutto in riva alla Sarthe.

Si è conclusa con successo anche la fuga solitaria della Porsche #92, che ha celebrato al meglio il 70° anniversario dalla nascita della prima vettura di Weissach con una netta vittoria in GTE-Pro. Netta sul campo ma decisamente meno sotto il profilo sportivo, con un Balance of Performance che ancora una volta ha fatto discutere tutte le Case impegnate nella categoria regina delle Gran Turismo. Per il marchio tedesco è arrivata anche una doppietta, con la #91 seconda classificata dopo un duello che ha infiammato la mattinata di Le Mans tra Frédéric Makowiecki e le Ford guidate da Sébastien Bourdais e Andy Priaulx: l’ha spuntata il francese alla guida della 911 con livrea “simil-Rothmans” grazie anche a manovre piuttosto al limite, come uno zig-zag piuttosto vistoso sull’Hunaudières e una chiusura a muro molto azzardata nei confronti di Bourdais sul rettilineo che conduce alle curve Porsche. A completare il podio è stata proprio la Ford #68 guidata da Bourdais, oltre che da Joey Hand e Dirk Müller, davanti alla #67 che partecipa a tutto il WEC. Quinta posizione a sorpresa per la migliore delle Corvette, la #63, anche quest’anno messa fuori gioco da un Balance poco favorevole, mentre la Ferrari ha portato a casa un sesto posto con la #52 nonostante i tre minuti di stop&go totali rimediati da Antonio Giovinazzi, a causa di due distinti eccessi di velocità in regime di slow zone. Nona posizione, a cinque giri di ritardo dai vincitori, per la nuova Aston Martin #95, mai un fattore lungo tutte le 24 ore di gara, mentre la miglior BMW ha chiuso al 12° posto pur offrendo spunti ben più interessanti rispetto alle inconcludenti Vantage.

Porsche vincitrice anche in GTE-Pro con la #77 gestita dal team di Patrick Dempsey in collaborazione con Proton Competition. I giovani talenti di Weissach, Julien Andlauer e Matthew Campbell, hanno portato alla vittoria la scuderia tedesca-statunitense insieme all’esperto Christian Ried, precedendo le Ferrari dei team Spirit of Rsce (con Giancarlo Fisichella insieme a Francesco Castellacci e Thomas Flohr) e Keating Motorsports (Jeroen Bleekemolen, Ben Keating e Luca Stolz), con quest’ultima capace di concludere terza nonostante un’uscita di pista dello stesso Keating attorno alle 12:30. Quarta la Porsche #99 del team Proton, ma rimane il rammarico per un potenziale podio della #88 sfumato all’alba a causa del cedimento di una sospensione; sesta posizione per il team italiano Ebimotors, sempre con una 911 RSR.

Dopo la grande kermesse di Le Mans, il WEC si concede ora due mesi di pausa. Il terzo appuntamento della superseason 2018-2019 è previsto per il 19 agosto, con la 6h di Silverstone.

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