WEC | Silverstone: tre su tre per la Toyota #8, Ferrari conquista la GTE-Pro

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di Federico Benedusi @federicob95
19 Agosto 2018 - 19:50
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Terza vittoria su tre gare della superseason 2018-2019 del WEC per la Toyota #8 di Fernando Alonso, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima. Anche a Silverstone è stata la TS050 vincitrice della 24h di Le Mans ad imporsi, al termine dell’ormai consueto assolo dei prototipi giapponesi che ancora una volta si sono limitati a scambiarsi le posizioni a più riprese, in base al ritmo imposto dai propri piloti in ogni fase di gara. A risolvere il duello è stato un problema al fondo accusato dalla #7 al termine della penultima ora, che ha relegato definitivamente Conway/Kobayashi/López al secondo posto a 19 secondi dalla vettura gemella.

Ancora una volta, a spuntarla tra le LMP1 non ibride è stata la Rebellion, che al momento pare essere la vettura più competitiva ma soprattutto più affidabile tra quelle spinte da motore endotermico. Terzo posto per la #3 di Beche/Laurent/Menezes nonostante un testacoda alla prima curva dovuto ad un contatto con la BR1 #17 del team SMP Racing, mentre la #1 che ha dovuto compiere i salti mortali per evitare la gemella di traverso ha chiuso quarta. Anche Silverstone, quindi, ha riproposto lo stesso identico podio di Spa-Francorchamps e di Le Mans.

Sfortuna per il team SMP Racing. La #17, rimasta coinvolta nel sopracitato incidente, è stata dapprima penalizzata con un drive through e poi ulteriormente danneggiata da una manovra piuttosto scellerata di Egor Orudzhev, che a metà gara ha colpito violentemente la Ferrari #71 danneggiandole l’intero retrotreno. Un quinto posto a poco meno di 30 secondi dalla Rebellion #1 che sa comunque di risultato incoraggiante, almeno dal punto di vista della prestazione. Già, perché se la Dallara motorizzata AER sta crescendo dal punto di vista della performance, per quanto riguarda l’affidabilità c’è ancora molto da lavorare e lo ha puntualmente dimostrato la #11 di Aleshin/Button/Petrov, fermatasi dopo meno di un’ora di gara col motore in fumo. Tanti problemi sono stati accusati anche dal prototipo italiano motorizzato Gibson, quello portato in gara dal team DragonSpeed, giunto al traguardo con 32 giri di distacco dopo una lunga sosta per un problema alla trasmissione. Gara terminata in largo anticipo, infine, per la CLM-Nissan del team Kolles, con René Binder preso alla sprovvista da una full course yellow e finito contro le barriere del Wellington Straight per evitare alcune vetture più lente davanti a lui.

Tutto invariato in classifica generale, con il trio della Toyota #8 ora a quota 90 punti contro i 64 della #7 e i 53 della Rebellion #3.

Continua a proporsi come categoria povera di emozioni la LMP2. La 6h di Silverstone ha visto il netto dominio del team DC Racing, arrivato in parata con la #38 di Aubry/Tung/Richelmi davanti alla #37 di Jaafar/Jeffri/Tan. Probabilmente è stata quest’ultima a convincere maggiormente sul campo, ma un drive through per partenza anticipata e una foratura al termine della terza ora hanno contribuito alla vittoria dell’equipaggio compagno di squadra. Il podio è stato completato dalla Alpine Signatech di Lapierre/Negrão/Thiriet, staccata di ben due giri dalla coppia delle Oreca cinesi. Buon quinto posto per la Dallara del team Nederland, con una buona prova sia da parte di Giedo van der Garde che del debuttante Nyck de Vries.

Con 72 punti, nonostante la batosta odierna, sono i piloti del team Alpine a mantenere il comando della classifica. Quattro lunghezze di ritardo per i vincitori della gara di oggi, mentre i piloti della #37 occupano la terza posizione con 61.

Molto più combattuta la GTE-Pro, con la solita battaglia tra Ford, Porsche e Ferrari ad infiammare anche la pista del Northamptonshire. Giornata sfortunata per le Ford, con la #66 fermata da un problema ad una portiera e la #67 beffata dalla full course yellow chiamata dopo quattro ore e mezza a causa dello stop della BMW #82: Andy Priaulx si era fermato per il pit stop proprio pochi minuti prima della neutralizzazione, mentre tutti i suoi avversari hanno beneficiato di una sosta senza perdite di tempo. Con le Ford fuori dai giochi sono state Ferrari e Porsche a menare le danze: con la #71 eliminata dallo scontro con la BR1 #17, la 488 #51 di Calado/Pierguidi ha preso in mano la situazione battendo sul campo entrambe le 911 e trionfando con 14 secondi di vantaggio sulla #91 di Bruni/Lietz; grazie ad un grande recupero, la Ford #67 è riuscita a riprendersi almeno la terza posizione finale negli ultimi minuti di gara, con Harry Tincknell uscito vincitore da un duello molto ruvido con Michael Christensen alla guida della Porsche #92. Dopo una qualifica molto interessante si è progressivamente spenta l’azione delle Aston Martin, con la #97 quinta e la #95 solo nona e attardata da un problema al cambio. Non pervenute le BMW: sesta e doppiata la #81, ritirata la #82 a causa di una foratura.

Il quarto posto odierno si è rivelato sufficiente a mantenere la testa della classifica per Christensen/Estre, ora a quota 68 punti. Bruni/Lietz sono risaliti in seconda posizione con 58, mentre Mücke/Pla sono terzi con 55 in virtù del settimo posto finale. 43,5 punti per Calado/Pierguidi dopo la vittoria di oggi.

Vittoria piuttosto facile per la Porsche #77 di Andlauer/Campbell/Ried in GTE-Am. La vettura del team Proton è stata avvantaggiata dai 75 secondi di penalità inflitti all’Aston Martin #90 e alla Porsche #56, che hanno effettuato un pit stop nel corso della safety car entrata per rimuovere i detriti della Ferrari #71. Queste hanno comunque concluso nell’ordine sul podio di categoria, con Jörg Bergmeister capace di riportare il team Project 1 sul podio grazie ad un sorpasso ai danni di Pedro Lamy e dell’Aston Martin #98 proprio all’ultimo giro. Solo settimo l’equipaggio tutto italiano della Porsche #88 con Matteo Cairoli, Gianluca e Giorgio Roda.

76 punti in classifica per i vincitori di oggi, confermatisi quindi leader, contro i 43 di Griffin/Mok/Sawa, solo quinti a Silverstone sulla Ferrari del team Clearwater. 

Dopo i due mesi di pausa tra Le Mans e Silverstone, ora il WEC si accinge ad un’altra sosta analoga. Il quarto appuntamento del campionato 2018-2019 è previsto per il weekend del 14 ottobre, con la 6h del Fuji.

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