WEC | Shanghai: 1-2 Toyota in qualifica, ma Rebellion è vicina

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di Federico Benedusi @federicob95
17 Novembre 2018 - 18:54
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Le qualifiche del WEC a Shanghai hanno visto una nuova doppietta firmata Toyota, ma questa volta molto meno netta rispetto ad altre occasioni. Per effetto del nuovo Equivalence of Technology, sono state soprattutto le vetture del team Rebellion ad avvicinarsi alle ibride giapponesi, con distacchi molto contenuti rispetto a quello a cui siamo stati abituati sin dallo scorso maggio a Spa-Francorchamps.

Kamui Kobayashi e Mike Conway hanno portato in pole la vettura #7, con il miglior tempo assoluto segnato dal giapponese in 1:42.708 a poco meno di due decimi dal suo stesso record dell’anno scorso. La #8 ha chiuso seconda a 228 millesimi con tempi analoghi tra Sébastien Buemi e Fernando Alonso, divisi da 40 millesimi a favore dello spagnolo. Dopo la doppietta Rebellion nell’ultima sessione di libere, Toyota ha puntato su un triplo run di qualifica per cercare di migliorare il tempo del pilota più lento dopo i primi due, in questo modo Kobayashi e Alonso hanno effettuato un ultimo giro secco a tempo scaduto limando qualche decimo al crono del primo stint.

287 millesimi è il distacco della Rebellion #1, con André Lotterer che ha segnato un tempo eccezionale in 1:42.869, il secondo più veloce in assoluto delle qualifiche. Le LMP1 non ibride stanno raggiungendo un ottimo livello di competitività e il fatto che l’Oreca R13 sia arrivata a tre decimi dal record della pista lo dimostra. Non è andata oltre il quinto posto l’altra vettura del team svizzero, preceduta dalla BR1 #17 del team SMP guidata in qualifica da Stéphane Sarrazin e Egor Orudzhev. Meno positiva invece la #11, solo settima a causa di un tempo poco competitivo di Vitaly Petrov.

Nuova doppietta per il team DC Racing in LMP2, con la #38 di Gabriel Aubry e Ho-Pin Tung davanti alla #37 di Jazeman Jaafar e Nabil Jeffri, divise da 250 millesimi nella media del tempi. In 1:48.598, il miglior crono assoluto è arrivato però da Nicolas Lapierre sulla Alpine del team Signatech, a meno di un decimo dal primato di categoria appartenente a Bruno Senna. Penalizzata da un giro molto alto di Pierre Thiriet, la vettura francese non è andata tuttavia oltre un quarto posto, alle spalle anche della DragonSpeed #31. Sesta la Dallara del team Nederland con Frits van Eerd e Giedo van der Garde.

Ford è emersa tra le GTE-Pro con la vettura #66 guidata da Stefan Mücke e Olivier Pla, rifilando due decimi e mezzo alla prima avversaria pur senza segnare il miglior tempo assoluto. Il primato della sessione, e nuovo record della pista, è stato firmato in 1:58.441 da Nick Catsburg sulla BMW #81, che tuttavia si è fermata al secondo posto nella classifica finale con Martin Tomczyk che ha preso circa nove decimi dall’olandese. Alle spalle di Ford e BMW si sono piazzate Aston Martin e Porsche, rispettivamente con le vetture #97 e #92 rimaste sotto il muro dell’1:59 con uno solo dei loro due piloti, precisamente Maxime Martin e Kévin Estre. Sono rimaste decisamente fuori dalla festa le Ferrari, di nuovo penalizzate dal Balance of Performance: nona la #51 e decima la #71, con la sola Corvette “ospite” a risultare più lenta sul giro.

Per quanto riguarda la GTE-Am, la vera notizia è arrivata dopo le qualifiche con l’esclusione dall’intero campionato del team Proton-Dempsey. Entrambe le Porsche erano state penalizzate al Fuji per essere rimaste al disotto del tempo minimo di rifornimento ai box, ma in seguito la FIA ha scovato una manomissione del sensore che rileva il tempo di sosta delle due 911, accertando che era già stato utilizzato anche a Silverstone. Il sensore rilevava automaticamente due secondi in più per ogni pit stop, cosa ovviamente vietatissima dal regolamento, e il team tedesco-statunitense ha perso tutti i punti conquistati in questo campionato poiché si è rifiutato di fornire alla FIA il nome di chi ha manomesso il software. Questa decisione ha rivoluzionato la classifica di campionato, con il team Peoject 1 ora leader, ma il team gestito da Christian Ried in collaborazione con l’attore Patrick Dempsey ha annunciato un ricorso in appello.

Il verdetto odierno della pista, invece, ha visto l’Aston Martin #98 in pole position davanti proprio ad una delle due Porsche incriminate, la #77 leader della classifica generale. Il miglior tempo della sessione è stato invece firmato dall’altra Porsche Proton, la #88, grazie al 2:00.128 di Matteo Cairoli che è anche nuovo primato di categoria. Khaled Al-Qubaisi è tuttavia risultato più lento di quattro secondi rispetto al comasco e quindi la #88, che in questo weekend vede anche il debutto nel WEC di Riccardo Pera, ha chiuso solo quarta. Analogo discorso per Giancarlo Fisichella e Thomas Flohr sulla Ferrari #54, terza con tre secondi e sette decimi di differenza tra il romano e lo svizzero. Solo settima la Porsche del team Project 1, capoclassifica del mondiale qualora il ricorso dovesse essere rigettato.

La 6h di Shanghai prenderà il via nella prima mattinata italiana, alle ore 4:00.

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