WEC | Sébastien Buemi il più veloce nei test di Le Mans

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di Federico Benedusi @federicob95
3 Giugno 2019 - 15:50
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Nella giornata di ieri, a due settimane dall’attesissima 24h di Le Mans, si è svolta la consueta giornata di test preparatori sul Circuit de la Sarthe. Otto ore di prova che hanno visto primeggiare le solite Toyota, con Sébastien Buemi autore del miglior tempo in 3:19.440, quattro decimi più lento rispetto al tempo segnato l’anno scorso da Fernando Alonso. La Casa giapponese ha portato in pista i sei piloti titolari con l’aggiunta di Brendon Hartley, che ha svolto un primo shakedown sulla TS050 che guiderà nella prossima stagione del WEC. Le due LMP1 ibride hanno coperto un totale di 220 giri.

Alle spalle di Buemi, staccato di ben otto decimi, ha concluso Mike Conway, autore del miglior tempo della vettura #7. Alle spalle del britannico, nell’ordine, troviamo Fernando Alonso, Kamui Kobayashi, José María López e Kazuki Nakajima, tutti racchiusi in meno di due secondi ma ovviamente con programmi differenti sulle spalle.

In attesa di ulteriori correzioni che arriveranno prima della settimana di gara, e forse anche durante, Toyota ha preso parte a questi test con un peso minimo di 888 chili e con un massimo di energia sprigionabile pari a 124,9 MJ al giro, limite che a partire dalla scorsa 6h di Spa-Francorchamps è stato rimosso per quanto riguarda le vetture non ibride.

Il miglior tempo tra le LMP1 endotermiche è andato ad André Lotterer sulla Rebellion #1 in 3:21.323, poco meno di due secondi più lento delle Toyota. Il team svizzero ha operato lavori di comparazione tra l’assetto a basso carico aerodinamico portato già in Belgio e quello utilizzato nel resto della stagione 2018-2019. L’Oreca R13, così come le altre vetture a motore aspirato, ha girato con un peso minimo di 816 chili. A sette decimi dal tedesco ha chiuso Stoffel Vandoorne, alla sua prima assoluta sul circuito della Sarthe, al volante della BR1 #11 del team SMP, più pesante di 15 chili rispetto alla Rebellion come stabilito per le LMP1 turbo. Il belga ha stabilito anche il nuovo record di velocità sull’Hunaudières a 350,1 km/h. Molto più distante la BR1 spinta dal motore Gibson e gestita dal team DragonSpeed, ad oltre cinque secondi e mezzo di ritardo con il miglior tempo segnato da Renger van der Zande, mentre la CLM del team ByKolles ha pagato sette secondi e mezzo con il crono di Tom Dillmann.

Tra le LMP2, Ho-Pin Tung ha fermato il cronometro sul tempo di 3:28.504 al volante dell’Oreca #38 del team DC Racing. Il pilota cinese si è lasciato alle spalle di 265 millesimi Pastor Maldonado, sull’Oreca della DragonSpeed, mentre a quattro decimi ha concluso Nicolas Lapierre sull’Alpine del team Signatech. Tra i 20 prototipi “cadetti” in pista, Oreca ha monopolizzato le prime sei posizioni piazzando anche le vetture dei team Graff, TDS e G-Drive (con la 07 rinominata Aurus) davanti a tutti. Jean-Éric Vergne, uno dei piloti più attesi in LMP2 sulla Sarthe, ha segnato solo l’ottavo tempo con la vettura campionessa in carica dell’ELMS.

Distacco di due secondi e un decimo per la migliore delle Dallara, la #29 del team Nederland guidata da Nyck de Vries. Poco distante la prima Ligier, la #32 del team United Autosports guidata da Alex Brundle. Per il terzo anno consecutivo dall’introduzione delle nuove LMP2 a motore Gibson, Le Mans sembra essere una questione privata tra Oreca e rebranding vari.

Con 12 vetture in un secondo la GTE-Pro sembra essere al momento, e per l’ennesima volta, la categoria in grado di offrire l’interesse maggiore tra le quattro proposte dal WEC. 3:54.001 il tempo di Mike Rockenfeller al volante della Corvette #63, la vettura più leggera in pista secondo i dati del Balance of Performance, che a Le Mans non segue il cervellotico (e peraltro poco efficace) calcolo automatico del mondiale. Il pilota tedesco ha preceduto di 31 millesimi Harry Tincknell, sulla Ford GT giunta al canto del cigno almeno in forma ufficiale; in onore dei successi del marchio dell’Ovale Blu a Le Mans, le quattro auto del team Ganassi correranno la 24h del 2019 con livree storiche differenti tra loro. Terzo tempo per la Corvette #64 con Tommy Milner, poi la migliore delle Ferrari con Davide Rigon al volante della #71. Dopo un intero campionato passato a rincorrere, le 488 non saranno più le vetture più pesanti in pista, superate per tre chili (1287 a 1284) proprio dalle Ford.

Alle spalle di Rigon hanno concluso le Porsche, che proprio a Le Mans si giocheranno il titolo, con Nick Tandy sulla #93 del team CORE Autosport e Gianmaria Bruni sulla #91 gestita da Olaf Manthey. Distante mezzo secondo la migliore delle Aston Martin, la #97 pilotata da Alexander Lynn, mentre il lavoro di minore esposizione in assoluto lo ha svolto la BMW, alla sua ultima apparizione nel WEC: António Félix da Costa ha segnato il miglior crono in 3:56.742, con un ritardo di due secondi e sette decimi dalla Corvette mentre le altre GTE-Pro sono rimaste in toto su distacchi accettabili.

Dominio Ferrari in GTE-Am, con Toni Vilander autore di un 3:56.862 sulla 488 del team WeatherTech gestito da Cooper MacNeil. Il finlandese ha guidato una fila di cinque vetture di Maranello: seconda è quella del team Clearwater guidata da Matthew Griffin, staccata di 61 millesimi, terza la Spirit of Race con Giancarlo Fisichella, quarta Car Guy Racing con Kei Cozzolino, quinta Kessel Racing con Andrea Piccini. Il primo pilota non al volante di una Rossa è Benjamin Barker, sulla Porsche del team Gulf Racing a nove decimi da Vilander. Ancora più staccata l’Aston Martin, a un secondo e quattro decimi con Pedro Lamy, mentre la Ford privata del team Keating ha pagato quasi tre secondi con Jeroen Bleekemolen al volante.

La settimana di gara della 24h di Le Mans 2019 inizierà ufficialmente giovedì 12 giugno alle 16:00, con l’unica sessione di prove libere.

Classifica per vettura
Classifica per pilota

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