WEC | Le Mans: Toyota al comando dopo un lungo inseguimento

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di Federico Benedusi @federicob95
18 Giugno 2016 - 21:27
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Il primo quarto di gara della 24h di Le Mans è passato senza tradire le attese della vigilia: la battaglia tra le tre Case ufficiali della LMP1 è apertissima e, in generale, tutte le classi sono ben lontane dal trovare un saldo leader. Sei ore decisamente lineari, iniziate in regime di Safety Car per la fortissima pioggia caduta nell’ultima mezz’ora prima della partenza. La bandiera verde è stata data dopo ben 53 minuti dalla partenza effettiva, quando la pista si era ormai perlopiù asciugata.

In classe LMP1 la Toyota #6 ha preso il comando della situazione al termine del settimo pit stop, al termine di un lungo inseguimento nei confronti della Porsche #1. La TS050 è risultata velocissima nelle prime battute sull’asfalto umido, ma è stata costretta poi a cedere al passo imposto da Brendon Hartley, che ha costruito un piccolo vantaggio per la vettura campione del mondo. Un ottimo stint da parte di Kamui Kobayashi, combinato ad un pit stop in regime di slow zone, ha permesso alla vettura giapponese di ridurre le distanze sino a capovolgere la situazione al cambio pilota, che ha visto Stéphane Sarrazin entrare in scena.

Al terzo posto si trova la Porsche #2, davanti all’Audi #8 e alla Toyota #5. Per quanto riguarda le vetture degli Anelli, la gara della #7 ha preso una piega decisamente negativa già dopo venti minuti dall’uscita della Safety Car, a causa di un’avaria al turbo che ha richiesto la sostituzione: dopo poco meno di mezz’ora, la R18 di Fässler/Lotterer/Tréluyer è tornata in pista, attardata di cinque giri, e ora occupa la settima posizione assoluta, in recupero sulla Rebellion #13. La #8 invece è parsa davvero sottotono, in particolare Oliver Jarvis ha percorso uno stint davvero al di sotto delle aspettative, perdendo quasi due minuti in un paio d’ore.

Nella LMP2, la gara è stata dominata dall’Oreca del team Manor fino al termine della quinta ora, quando Matthew Rao è andato in testacoda alla chicane Dunlop perdendo tutto il vantaggio acquisito da Roberto Merhi, autore di un inizio scintillante, e scivolando al quinto posto. La leadership di categoria è stata ereditata dalla gemella del team TDS Racing, pilotata dal giapponese Ryo Hirakawa, che vanta una dozzina di secondi di vantaggio sulla Alpine Signatech. Terzo posto per i campioni in carica del team KCMG, seguiti dalla vettura #26 del team G-Drive.

Lotta senza esclusione di colpi anche tra le GTE-Pro. Ferrari e Ford si sono alternate al comando più volte nel corso della prima parte di gara e ora è la GT #68 del team Ganassi al comando delle operazioni, con Bourdais/Hand/Müller, seguita dalla gemella #69, dalla 488 del team Risi e da un’altra vettura di Detroit, la #66. Più sfortunate le Rosse del team AF Corse, con la #71 al sesto posto e la #51 rimasta ferma ai box per diversi minuti a causa di un problema elettrico. Dopo un inizio convincente sulla pista umida, le Porsche 911 sono tornate nei ranghi, con la #91 scivolata nuovamente al sesto posto e la #92 trattenuta ai box a causa di un problema alla ruota posteriore sinistra. Problemi anche per la Ford #67, rallentata ancora prima del via da un grave problema al cambio, similare a quello avuto durante la 24h di Daytona lo scorso gennaio.

Weissach domina invece tra le GTE-Am, con la 911 #88 del team Proton in testa davanti alla #78 del team KCMG. Il sorpasso decisivo è avvenuto attorno alle 19:35, con Heinemeier Hansson che ha avuto ragione di Camathias, dopo che nel primo stint Patrick Long aveva nettamente avuto ragione di Wolf Henzler. Terza posizione per la Aston Martin #98, che precede le Ferrari #62 della Scuderia Corsa e #55 della AF Corse.

Procede per il meglio anche l’avventura di Frédéric Sausset e del suo equipaggio a bordo della Morgan LMP2 appositamente progettata per permettere al quadriamputato francese di prendere parte alla gara: 44esima posizione assoluta, senza problemi tecnici e con buoni rilevamenti sul giro.

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