WEC | Le Mans: duello Toyota al comando, Porsche domina tra le GTE

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di Federico Benedusi @federicob95
16 Giugno 2018 - 21:19
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Il primo quarto di gara della 24h di Le Mans è alle spalle e per quanto riguarda la classifica assoluta nessuna sorpresa si è verificata. Le Toyota stanno largamente dominando la gara, con la #7 e la #8 a scambiarsi le posizioni a seconda del ritmo dettato dai piloti che si alternano al volante delle TS050, mentre le LMP1 non-ibride al momento devono accontentarsi della sfida per il terzo posto.

Al comando della corsa c’è la #8 con Kazuki Nakajima al volante, che grazie ad un ottimo stint percorso da Fernando Alonso è riuscita a recuperare un piccolo gap creato dalla #7 grazie ad una sosta effettuata in regime di slow zone. L’avvicendamento al volante tra Sébastien Buemi e lo stesso Alonso infatti si è verificato in regime di pista completamente libera, mentre José María López ha sostituito Mike Conway sulla #7 mentre i commissari riparavano le barriere della curva Indianapolis, danneggiate dall’incidente di Michael Wainwright sulla Porsche #86. L’asturiano ha ricucito un distacco di 15 secondi riportandosi al comando e successivamente ha ripetuto l’operazione, quando la #7 è tornata in testa sfruttando un pit stop in regime di safety car dopo avere sfasato la strategia a causa di una foratura.

La corsa “delle altre” al momento vede la BR1 #17 del team SMP in terza posizione con una ventina di secondi di vantaggio sulla Rebellion #3. Le due vetture gemelle invece hanno passato un pomeriggio alquanto negativo, con la Rebellion #1 subito attardata a causa dell’incidente alla prima curva tra André Lotterer e la BR1 DragonSpeed di Benjamin Hanley e la SMP #11 ferma ai box per diversi minuti a causa del malfunzionamento di un sensore che ha tolto potenza al motore AER. Inaspettato l’errore del pilota tedesco, che si è toccato con la Toyota #8 subito dopo la bandiera verde danneggiando il muso della sua Oreca e tamponando successivamente la BR1 #10 alla prima chicane, mentre per l’equipaggio comprendente anche Jenson Button la gara è terminata (almeno per quanto riguarda il risultato sportivo) dopo pochi giri. La Rebellion #1 è comunque riuscita a risalire fino al quinto posto. Corsa conclusasi a tutti gli effetti per il team ByKolles, partito in ritardo a causa di problemi di accensione della CLM-Nissan e poi messo fuori gioco da un incidente verificatosi tra Dominik Kraihamer e la Porsche del team Ebimotors.

Tra le LMP2 netto dominio del team G-Drive grazie ad un fenomenale stint condotto da Jean-Éric Vergne, che ha guadagnato oltre un minuto di vantaggio sugli avversari. Secondo posto per la Ligier del team Panis-Barthez, che ha scavalcato da poco l’Alpine #36 finita in testacoda ad Arnage con Pierre Thiriet, mentre ai piedi del podio si trovano le Oreca dei team Idec, TDS e Graff. Corsa già compromessa, invece, per il team dominatore dell’edizione 2017, DC Racing: la #38 ha subito ben due forature dell’anteriore sinistra, causando anche una safety car, mentre la #37 ha perduto diversi giri a causa di un improvviso innalzamento della temperatura dell’acqua. Non è iniziata bene nemmeno la gara di Juan Pablo Montoya al volante della Ligier #32 del team United Autosports, finito contro le barriere della curva Indianapolis. Problemi, infine, anche per la Dallara del team Villorba, che con Felipe Nasr ha sbattuto nuovamente alla prima chicane dell’Hunaudières a causa di una foratura.

Nella classe GTE-Pro è Porsche a dettare il passo, ma la battaglia si preannuncia alquanto lunga. La “Pink Pig” #92 ha tratto beneficio dalla safety car causata dalla DC Racing #38 per acquisire oltre un minuto di vantaggio, ma dalla seconda posizione in poi tutte le vetture sono molto vicine: la Porsche #93 ha avuto ragione da poco della BMW #81, unica vettura che sembra avere effettivamente risentito (in positivo) delle ultime modifiche al Balance of Performance; la Porsche #91, dopo avere mantenuto il comando per larga parte delle prime sei ore, è stata rallentata da un semaforo rosso in corsia box dovuto proprio alla suddetta safety car che ha costretto la “Rothmans” ad uno sforzo aggiuntivo per risalire il gruppo. Seguono la migliore delle Ford, la #68, e la BMW #82, analogamente penalizzate dalla neutralizzazione, quindi la Ford #69. Gara molto difficile per le Ferrari: la #51 ha perso un giro a causa di una foratura e la #71 si è fermata ai box dopo una penalità di tre minuti per avere ignorato il “solito” semaforo rosso dei box, dunque l’unica 488 superstite nelle prime posizioni è la #52 che, soprattutto con Antonio Giovinazzi, si è difesa nel miglior modo possibile e attualmente occupa la nona posizione.

Doppietta Porsche anche in GTE-Am, con la #77 del team Proton davanti alla #56 del team Project 1. Terza posizione per l’Aston Martin #98 nonostante una penalità per un’infrazione compiuta durante il regime di safety car, poi le Ferrari dei team JMW e Spirit of Race. La #54 in particolare è stata protagonista delle primissime fasi di gara grazie a Giancarlo Fisichella, salvo poi scivolare in quinta posizione. Solo settima la Porsche #88, che al volante vede anche Matteo Cairoli.

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