WEC | 6h di Spa: doppietta Toyota in qualifica, brutto incidente per Fittipaldi

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di Federico Benedusi @federicob95
4 Maggio 2018 - 20:25
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Toyota ha dominato la prima sessione di qualifiche della superseason del WEC a Spa-Francorchamps, imponendosi con una secca doppietta sulle vetture dotate di propulsore non ibrido. La pole position è andata alla TS050 #7, portata in pista da Kamui Kobayashi e Mike Conway, con il giapponese che ha segnato anche il miglior tempo della sessione in 1:54.488; il divario tra le due vetture è pari a poco meno di quattro decimi, con Sébastien Buemi (1:54.781) piuttosto vicino al cronologico registrato da Conway (1:54.679) mentre Fernando Alonso ha pagato quattro decimi al compagno di equipaggio e sette a Kobayashi.

Distacchi piuttosto importanti, quelli impartiti alle LMP1 non ibride. La seconda fila è occupata dalle Rebellion R13, con la #1 davanti alla #3 e Bruno Senna pilota più veloce tra tutti quelli che si sono alternati sulle due Oreca nel corso delle qualifiche. 1:56.264 il tempo del brasiliano, un secondo e otto decimi più lento rispetto a Kobayashi, a conferma che almeno sul giro secco il divario tra le TS050 Hybrid e le controparti endotermiche è ancora molto elevato. La curiosità ora riguarda il comportamento delle vetture in gara, con tutte le limitazioni di consumo e di durata stint imposte dall’Equivalence of Technology.

La sessione riservata ai prototipi è stata molto travagliata, con due delle tre Dallara-BR1 in pista che hanno accusato problemi gravi. Nei primi minuti del turno, la #17 del team SMP con alla guida Stéphane Sarrazin è rimasta ferma lungo il rettilineo del Kemmel a causa di un cedimento meccanico, ma il peggio doveva ancora arrivare poiché subito dopo l’interruzione causata dalla vettura russa Pietro Fittipaldi si è schiantato ad alta velocità contro le barriere di Eau Rouge. L’avantreno della BR1 del team DragonSpeed si è sbriciolato nell’impatto è il nipote d’arte brasiliano ha riportato la frattura di entrambe le gambe. Una grossa tegola sul giovane talento della dinastia Fittipaldi, che a causa di questo infortunio non solo non potrà partecipare alla corsa di domani e alla 24h di Le Mans, ma dovrà saltare anche l’appuntamento con la 500 Miglia di Indianapolis che tra tre settimane lo avrebbe visto impegnato con il team di Dale Coyne. L’unica BR1 rimasta, la #11 del team SMP, si è qualificata quinta con Mikhail Aleshin e Vitaly Petrov, ad oltre tre secondi e mezzo dalla pole position.

A chiudere la fila delle LMP1 è la CLM del team ByKolles, a seguito del ritiro dall’evento delle Ginetta schierate dal team Manor. La ragione è puramente economica, poiché lo sponsor Talent Racing Sports (TRS) non ha pagato al costruttore inglese la rata prevista per la partecipazione alla cors, dunque le due GT60 LTP1 sono state fermate dopo pochi giri nelle prove libere. L’esordio in gara del nuovo prototipo britannico è dunque rimandato direttamente a Le Mans.

La prima pole position della LMP2 è andata al team Signatech Alpine, con Nicolas Lapierre ancora mattatore della categoria cadetta al volante dell’Oreca 07 rimarchiata. 2:01.476 il crono del pilota francese, che si è abbinato al 2:03.334 segnato da Pierre Thiriet per un’aggregata che è risultata appena 24 millesimi migliore rispetto a quella del team G-Drive, in pista con Vergne e Pizzitola. Seconda fila di categoria per le vetture del team DC Racing, con la #38 davanti alla #37. Dopo essere risultato molto veloce sia nei test di Le Castellet che nelle prime prove libere, Pastor Maldonado è mancato all’appuntamento con la prima qualifica stagionale e di conseguenza il team DragonSpeed ne è rimasto penalizzato: il venezuelano ha pagato oltre un secondo al tempo di Lapierre e ovviamente Roberto González non ha potuto fare altro che limitare i danni il più possibile, ma l’Oreca gestita dalla scuderia statunitense partirà domani dalla quinta posizione di categoria, 11esima assoluta.

Appena 83 millesimi hanno separato le due Ford al termine della sessione riservata alle GTE. La pole è andata alla #67 davanti alla gemella #66, nonostante il tempo più veloce sia stato realizzato da Olivier Pla sulla vettura poi seconda classificata: il francese ha stabilito un nuovo primato di categoria in 2:12.420, due secondi e mezzo migliore rispetto al record datato 2017 di Davide Rigon. Seconda fila per le due Porsche, con la #91 rimasta in scia alle due Ford e la #92 più distanziata. Ad un secondo di distacco, in quinta posizione, si è qualificata la prima delle esordienti BMW con da Costa e Blomqvist sulla #82. Magro risultato per le Ferrari, con la #51 sesta a quasi un secondo e mezzo e la #71 settima ad oltre due secondi. Esordio difficile anche per la nuova Aston Martin Vantage, rimasta alle spalle delle 488 con entrambi gli esemplari.

Nuovo record anche nella GTE-Am, con Matteo Cairoli che ha registrato il nuovo primato in 2:14.766 abbrutendo di un secondo e mezo il precedente record appartenente a Pedro Lamy. Purtroppo, il giovane talento di casa Porsche non è stato coadiuvato dal Bronze driver Khaled Al-Qubaisi e la 911 #88 del team Proton-Dempsey è scivolata al quarto posto, cedendo la pole alla gemella #77 guidata dall’altrettanto veloce Matt Campbell è da Christian Ried. Beffata per soli due millesimi l’Aston Martin #98 di Lamy e Dalla Lana, mentre la Porsche del team Project 1 si è classificata terza.

Domani alle 13:30 verrà dato il semaforo verde alla prima gara dell’attesissima superseason 2018-2019.

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