WEC | 24h di Le Mans: Toyota domina il primo quarto di gara, duello Ferrari-Aston in GTE-Pro

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di Federico Benedusi @federicob95
19 Settembre 2020 - 20:44
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Stint leggermente sfasati per le due LMP1 giapponesi, che viaggiano in tandem, battaglia nelle altre categorie


Le prime sei ore della 24h di Le Mans 2020 non hanno offerto grossi colpi di scena. Le due Toyota, come prevedibile, hanno recitato la parte del leone e sono state anche aiutate dalla buona sorte, con la Rebellion #1 che ha perso quasi due minuti per una track position piuttosto sfortunata durante una slow zone.

Il dominio delle LMP1 ibride giapponesi non è comunque in discussione. La #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López comanda sulla #8 di Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Kazuki Nakajima con strategie leggermente sfasate, dovute ad una foratura lenta accusata da quest’ultima durante la prima ora di gara. La #8 ha inoltre effettuato una sosta extra all’inizio della quarta ora in regime di slow zone, ma la situazione si è ricompattata per la safety car causata dalla Ferrari #56 finita contro le barriere delle curve Porsche con Alexander West, proprio al termine della sesta ora. Le due Toyota si sono ritrovate alle spalle della stessa vettura di sicurezza.

Rebellion #1 e #3 seguono da molto lontano, in lotta a distanza per il terzo gradino del podio. La CLM del team ByKolles si è invece chiamata fuori per un problema all’alternatore e viaggia attardata di molti giri.

Tra soste in regime di neutralizzazione e strategie differenziate, la classe LMP2 vive nell’incertezza, assicurata di per sé da una scarsa varietà tecnica e da un livello di piloti molto alto. Al comando il team DC Racing con la vettura #37, che già durante la prima slow zone ha optato per un pit stop correndo da subito con stint sfasati rispetto alle avversarie. Seguono la G-Drive #26 e la United Autosports #32, mentre dal quarto posto in giù si hanno distacchi molto più elevati per via della divisione delle safety car. Oltre due minuti di ritardo per la #38 del team Jota, mentre la #31 del team Panis segue ad ulteriori due minuti guidando un gruppetto di tre vetture tra cui figura anche la #39 del team Graff, che nelle prime ore ha giocato bene di strategia sfruttando anche l’ottimo stint multiplo di James Allen, prima che un pericoloso testacoda di Vincent Capillaire all’inizio della quarta ora rischiasse di vanificare tutto.

Tra i protagonisti di categoria già attardati troviamo la Alpine Signatech #36, costretta ai box già alla fine del primo giro per un problema di pressione dell’acqua, e la Racing Team Nederland #29 che ha invece perso tempo per un malfunzionamento del sistema di raffreddamento del motore.

In GTE-Pro è duello senza quartiere tra Ferrari e Aston Martin. La vettura #71 di Sam Bird, Miguel Molina e Davide Rigon conduce sulla #51 di James Calado, Alessandro Pierguidi e Daniel Serra. La Vantage #97 è comunque in agguato, mentre la #95 ha perso il treno giusto finendo alle spalle della seconda safety car. Crisi nera per Porsche, con le due 911 ufficiali ben lontane dal ritmo delle due avversarie e la #92 costretta ad una lunga sosta per un problema all’idroguida.

Aston Martin che guida il gruppo delle GTE-Am con la #98, subito davanti alla gemella #90 del team TF Sport e alla Ferrari #75 del team Iron Lynx, che ha trovato il “treno” giusto dopo avere effettuato un pit stop durante la seconda delle quattro slow zone intervenute in questa prima parte di gara. Più distante la Ferrari AF Corse #83, rimasta anche al comando della gara grazie ad un’ottima gestione delle soste in neutralizzazione ma ritrovatasi alle spalle della seconda safety car. La Porsche #56 del team Project 1, “capitanata” ottimamente da Matteo Cairoli, ha perso terreno a causa di due stop&go rimediati per violazioni del regime di slow zone.

Il secondo quarto di gara promette l’arrivo della pioggia, che andrà a rendere veramente complicate le ore notturne di questa Le Mans.

Immagine copertina: fiawec.com

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