Valentino e il momento della verità

MotoGP
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Novembre 2012 - 21:58
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L’immagine (fonte MotoGP.com) è di oggi.
Domani, a Valencia, due anni Rossi (il colore) , in Rosso (per i risultati), per Rossi (il pilota) saranno dimenticati.
Già il sorriso lascia intendere come sia finito una specie di incubo, che nè Valentino nè la Ducati avevano previsto due anni fa, quando l’avventura stava per cominciare.

Domani Valentino torna in sella alla Yamaha, con la quale ha portato a casa 4 titoli, che ha lasciato a causa (anche) della convivenza con Lorenzo, e che ritrova con lo stesso Lorenzo Campione del Mondo in carica.

Le premesse, in teoria, non fanno proprio ridere. C’è anche da dire che alternative non ce n’erano. Dove sarebbe potuto finire, Valentino, oltre che in Yamaha? Si era parlato della Honda, al posto di Stoner, ma come sappiamo sarà Marquez il compagno di Pedrosa nel 2013. Per cui, scelta ‘obbligata’ quella della Yamaha Ufficiale.

Se l’intenzione di Valentino è dimostrare di essere ancora lui, quello dei 9 Mondiali, ha scelto il terreno più duro per poterlo fare.
La sfida con la Ducati è stata persa dal primo turno di prove. Io sono del parere che quando un pilota non si trova con la moto, può metterci quante pezze vuole ma sempre dietro arriverà, sempre che non rischi di cadere prima. Poi io non sono motociclista, non sono pilota, non sono niente. Ma credo che trovarsi in difficoltà con la moto è molto peggio che con l’auto.

Detto questo, persa una Sfida Valentino ne affronta un’altra. Prima di tutto (e questo lo sa anche lui) deve capire se è ancora competitivo. Cioè se questi due anni non hanno assopito la sua sete di vittorie, a furia di lottare per le posizioni di centro gruppo e rimediare magre figure. Se anche dovesse ritrovarsi con la sua amata Blu e ristampare tempi ottimi, il confronto con Lorenzo potrebbe essere impietoso.

Perchè a Valentino non basterà arrivare vicino a Lorenzo per far capire di essere tornato, dovrà batterlo a casa sua. Nessuno ne tesserà le lodi se dovesse arrivare anche dietro di 1 secondo in gara allo spagnolo. Solo battendolo, da prima guida qual è, potrà far capire a chi segue che il problema, tra lui e la Ducati, non era solo lui.

Valentino sorride, ma questa potrebbe essere la sua prima e ultima opportunità per ridare smalto ad una carriera pazzesca, che si è (per molti) offuscata con questo biennio incredibilmente negativo.
Neppure il più acerrimo dei rivali / detrattori avrebbe potuto prevedere una debacle del genere. E sono in pochi, ora, a pensare che lui possa in qualche modo rifarsi da subito con la Yamaha.

Certo, se dovesse farcela ci sarebbe solo da togliersi il cappello, ma i miracoli non si verificano tutti i giorni (vedasi Schumi con la Mercedes). Se non dovesse farcela, potrebbe iniziare davvero la parabola discendente di Rossi. Potrebbe cioè, dopo anni di sole, mettersi in mostra la luna dal suo casco.

Ai posteri l’ardua sentenza.

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4 Commenti su “Valentino e il momento della verità”
Der Rote Baron dice:

Tutto sommato Valentino ha tutto da guadagnarci. Se perde contro Jorge sarà normale perchè Jorge è cresciuto, è un pilota in fase d’ascesa, è il campione del Mondo…etc etc… Mentre Valentino sarà giustificato che è in parabola discendente, viene dai due anni in Ducati e deve riadattarsi…per cui ogni volta che gli starà davanti sarà una piacevole sorpresa, rispetto alla normalità dei fatti che lo vorrebbero sempre alle spalle di Jorge. Michael è rientrato con Rosberg posto come sorta di vittima sacrificale. Un pilota veloce, ma paragonabile ad un Irvine o ad un Barrichello della situazione, un buon pilota insomma, ma senza troppe pretese…invece tutto sommato Rosberg ha retto l’onda d’urto. Nel 2010 è stato addirittura più efficace. E aggiungiamoci l’ulteriore handicap per Michael di vetture nate sbagliate nel 2010, 2011 e sviluppata in maniera dissennata nel 2012, quando invece la vettura era nata bene. Di certo il team Yamaha non è un’accozzaglia di furbetti del quartierino che cerca le scorciatoie in luogo allo sviluppo, quindi Valentino anche da quel punto di vista è tranquillo e con le spalle coperte. Vediamo. Io onestamente me lo aspetto competitivo, almeno da vincere due o tre gare all’anno. Ritrova gente con cui ha lavorato per una vita e tanto per cambiare, Burgees lo ha seguito anche in questa avventura e ciò aiuterà molto Valentino a ricucirsi addosso la m1. A mio parere non pareggerà le prestazioni e la costanza di Jorge, però io mi aspetto tutt’altro Valentino rispetto a quello rinunciatario visto in Ducati da metà 2012 in avanti.

-Dave dice:

Sicuramente la Yamaha che sarà per Rossi non sarà la Mercedes che è stata per Schumi. Rossi riparte su una moto da Mondiale, per questo la sfida sarà interessante fin da subito.
Comunque non credo che Rossi non perderà mai la gloria di tutti questi anni, anche se dovesse perdere la sfida contro Lorenzo. è anche vero che si dice che basti un niente per rovinarsi una reputazione, ma Valentino lo conosciamo, pazzerello e alla ricerca di sfide, con 9 titoli mondiali, mica cotiche.
Sfido Jorge ad andarsene dalla Yamaha come fece al tempo Rossi.

AleMans dice:

Bell’articolo!
Non sono mai stato catturato dalle moto, e proprio quando stavo iniziando ad appassionarmi alla MotoGP per un pilota particolare successe quel GP maledetto.
Da allora quasi mai guardo la MotoGP (la SuperBike invece ogni tanto si) e mo’ che passa a SKY me la scordo proprio.
Forse in futuro si riaccenderá quella scintilla che stava nascendo dentro di me un paio di anni fa.

Tornando a Valentino Rossi, mi sembra un po’ come lo Schumacher della MotoGP. Non solo per il segno che ha lasciato nella categoria, ma anche per queste fasi della carriera.
Schumacher vince tutto con gli altri, poi va nella squadra della sua nazione e per vari e infiniti motivi é costretto ad abbandonare la sfida.
Rossi vince tutto con gli altri, poi va nella squadra della sua nazione e per vari e infiniti motivi é costretto ad abbandonare la sfida.

Su Schumacher sono convinto che con una macchina delle prime 3 scuderie avrebbe vinto almeno 2 GP in un anno.
Su Rossi non so, perché seguo poco per potermi esprimere, ma penso che l’anno prossimo si divertirá.

IceKimi dice:

E’ vero Rossi non solo dovrà dimostrare di essere ancora ai vertici ma dovrà battere il suo compagno , il campione appunto, senza dimenticare il team Hrc con Pedrosa ( nella sua forma migliore quest’anno ) e il rookie fenomeno Marquez. Questi ultimi 3 sembrano avere un qualcosa in più adesso, ma non mi stupirei poi tanto se nella prima gara del 2013 Rossi li metta tutti in riga sti ragazzini terribili.

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