Valencia, sei anni dopo: Robert is back… Bentornato!

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
6 Giugno 2017 - 20:30
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Si può proprio dire che questa è la storia del cerchio che si chiude. Valencia, come allora. Una Lotus, Renault o quel che è, come allora. 

Oltre sei anni dopo il suo ultimo test da pilota titolare Robert Kubica è tornato al volante di una Formula 1. L’ha fatto con una Lotus E20, vettura del 2012 con la quale Kimi Raikkonen ha vinto ad Abu Dhabi, ovvero la monoposto successiva alla Renault R31 (prima del cambio nome) nelle mani del polacco durante i primi test invernali per la stagione 2011, chiusi tra l’altro al comando nell’ultima giornata.

Ben 115 giri, quasi un GP e mezzo di distanza percorsa come se il tempo tra questa giornata e quella si fosse fermato. Eppure sono passati ben sei anni in cui è successo di tutto, soprattutto per Robert. Ricordo quella mattina di febbraio del 2011 (era domenica 6) passata a scandagliare il web, in cerca di qualche notizia apparentemente affidabile, quando ancora si sapeva poco del suo incidente al Rally di Andora. Ricordo per lo più l’attesa di informazioni confortanti, che lo dessero almeno fuori pericolo dopo le prime immagini devastanti di quel botto con il guardrail che aveva trafitto la sua Skoda, ferendolo quasi mortalmente.

Un miracolo fece sì che Robert potesse superare i primi giorni e le operazioni di ricostruzione di un braccio destro dato più per perso che altro nei primi momenti. Poi il ritorno a casa, la lunga riabilitazione, ma principalmente quella voglia nemmeno scalfita da quel dramma di voler tornare al volante, più forte della sfiga, di quel braccio rimasto offeso. Robert la sfiga l’ha scansata, le ha dato una spallata ed è tornato progressivamente a correre. L’ha fatto nei rally, ancora, per sfatare la disgrazia. Si è ribaltato, ha picchiato, ma la sua voglia è rimasta sempre intatta, come la prima volta. Si è temuto per lui che tutto questo potesse diventare un’ossessione, che il continuo rischiare potesse portarlo a farsi male nuovamente, ma per fortuna è andato tutto bene.

Un mese e mezzo fa aveva provato una GP3 a Franciacorta. Doveva partecipare al WEC con ByKolles ma poi ha rinunciato. Ieri, alla fine, la notizia del test odierno. Una Renault riverniciata con i colori attuali, il suo casco con i colori della bandiera polacca e una pista tutta per sé sulla quale riprendere confidenza, imparare a riconoscere e riconoscersi, sfogare sei anni di voglia dominante di ritornare lì dentro, seduto per terra, a sentire nuovamente il brivido. Chissà cos’avrà provato dentro quel casco mettendo la prima ed uscendo dal garage per la prima volta… Si tratta di un raggio di sole meraviglioso nella vita di Robert, che giunge nella settimana del Gran Premio del Canada, tra l’altro a lui molto caro. Lì, nel 2008, la sua prima e purtroppo unica vittoria in F1, un anno dopo il botto dal quale era uscito, manco a dirlo, miracolato. Dopo un 2010 fenomenale con la Renault si parlava di lui in Ferrari per il futuro, e lui era ormai pronto per un top team prima che il dramma lo colpisse con una cattiveria inaudita. Ma, alla fine, l’ha avuta vinta lui. Ancora una volta.

E allora bentornato, Robert. Per quanto sia stato solo un test (e magari ce ne saranno altri, chissà), è bello e rassicurante vedere che a volte la vita ripaga un po’ dalle delusioni, dai drammi e dagli sforzi che si fanno. Te lo sei meritato.

Immagine: Twitter Renault Sport

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