Il tassello mancante è arrivato: è una Ferrari (per ora) da titolo

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
16 Aprile 2017 - 22:00
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Nella stagione in cui l’opinione pubblica era convinta di un disastro rosso, dopo tre gare ci si trova con Vettel in testa al campionato piloti e proprio la Rossa in cima a quello costruttori.

Fa ridere, sembra quasi una barzelletta, ma è così: quando lo scoramento aveva ormai preso il sopravvento, quando si era ormai pronti a lanciarsi dal burrone senza speranze, a Maranello hanno estratto il coniglio dal cilindro con una SF70H semplicemente fantastica.

Una gara vinta all’inizio poteva essere una sorpresa, e conosciamo allo sfinimento i luoghi comuni sull’Albert Park circuito atipico. La seconda gara in Cina, sette giorni fa, aveva lasciato l’amaro in bocca per una vittoria potenziale sfumata, ma al tempo stesso aveva regalato altri segnali positivi nonostante il successo di Hamilton. Dopo questa vittoria del Bahrain, però, non si può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia.

Signori e signore: allo stato attuale, la SF70H è una macchina da titolo mondiale senza se e senza ma.

Della vittoria in Australia ciò che mi aveva più stupito erano stati i giri iniziali, con Sebastian attaccato al diffusore della Mercedes di Hamilton e con l’inglese costretto a fermarsi prima. Già lì avevo intuito che gli equilibri erano cambiati. A Shanghai il ritmo a distanza di Sebastian rispetto a Lewis era pressochè identico. Sul passo la Ferrari ha dimostrato di essere forte quanto e più della W08. In Bahrain beh, abbiamo visto poche ore fa come sono andate le cose. Nei primi giri, replica dell’Australia, Vettel è rimasto negli scarichi di Bottas fino a tentare, complice il muretto, la soluzione alternativa che poi gli ha consegnato la vittoria, con la sosta anticipata. E anche quando Hamilton ha tentato il rientro furioso a fine gara, Vettel ha controllato il vantaggio così come Lewis aveva fatto in Cina.

La qualifica di ieri aveva lasciato un po’ tutti interdetti, con quei 4 decimi che avevano riaperto gli armadi del passato: ma è stato solo un piccolo spavento, perché in gara la Rossa e Vettel sono tornati a correre fortissimi. E il tassello che mancava, almeno a me, era capire quanto potesse tirare la Mercedes una volta costretta a spingere al limite. Oggi l’ho e l’abbiamo visto, e alla luce del risultato sono ancora più convinto che la Ferrari sia potenzialmente da obiettivo grosso.

Insomma, cari tifosi della Ferrari: era almeno dal 2008 che non si aveva l’impressione di una Ferrari così forte. Non nel 2010, neanche nel 2012, stagioni in cui si è arrivati a lottare fino alla fine, l’idea era quella di una monoposto al pari di chi dettava legge, ovvero la Red Bull. Questa SF70H somiglia molto più ad una F2007 o una F2008, scegliete voi. Addirittura nemmeno la 248F1 del 2006, l’ultima dell’era Schumi, era stata così produttiva ad inizio stagione.

Constatato che il patrimonio è grande e di valore ora resta solo, tra virgolette, da svilupparlo. Si tratta dell’unica incognita che potrebbe ancora muovere gli equilibri tra Ferrari e Mercedes, l’unica che può ancora creare un divario. L’appetito, però, vien mangiando, e vedendo quant’è veloce questa SF70H c’è da metterci il 150% affinché possa almeno restare su questi livelli.

Prepariamoci: se questo è l’inizio, non ci resta che sederci e gustarci il resto. Chissà mai che il 2017 possa sovvertire anche la cabala.

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