Supercross | Eli Tomac conquista la triple crown di Detroit

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di Federico Benedusi @federicob95
24 Febbraio 2019 - 15:24
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In occasione dell’ottavo round del Supercross 2019, presso il Ford Field di Detroit, è tornato a farsi vedere l’Eli Tomac versione schiacciasassi, quello che non lascia scampo a nessuno e che quest’anno non si era ancora visto all’opera. Per la terza volta in carriera Tomac si è imposto nella gara del Michigan, che quest’anno ha proposto il format della triple crown, vincendo le prime due manches e chiudendo al sesto posto la terza. Una vittoria arrivata solo nelle ultimissime battute della gara finale, peraltro grazie ad un episodio non riguardante l’alfiere della Kawasaki, davanti al leader del campionato Cooper Webb e ad un mastodontico Chad Reed.

Tomac si è imposto nettamente nelle prime due frazioni. Nella prova d’apertura ha rimediato all’ennesima partenza infelice con un’eccezionale rimonta, che dall’11° posto del primo giro lo ha portato al decisivo sorpasso su Justin Brayton alla penultima tornata; nella seconda gara invece ha comandato dall’inizio alla fine, esattamente come il pilota del Colorado predilige. La terza corsa è cominciata nuovamente in salita, a causa di un’uscita di pista nelle prime battute; a pochi minuti dalla conclusione, con la Kawasaki #3 ormai nei pressi del gruppo in lotta per la quarta piazza, Ken Roczen ha azzardato un sorpasso al limite su Dean Wilson trascinandolo al suolo e permettendo così a Tomac di conquistare il piazzamento sufficiente per battere Webb, vincitore di gara-3. Dopo due gare deludenti, Tomac si è pienamente rilanciato in ottica iridata.

Per Cooper Webb, la terza vittoria consecutiva è mancata di appena un punto. Il pilota KTM non è stato tuttavia brillante come sempre, con una gara-1 conclusa solo al sesto posto mentre nella seconda ha chiuso alle spalle di Tomac. Anche stavolta, però, il confronto tra gli alfieri ufficiali di Mattighofen si è nettamente risolto a favore dell’americano, poiché Marvin Musquin non è andato oltre il sesto posto (nono in gara-1, poi due volte quarto).

Sul gradino più basso del podio è salito il quasi 37enne Chad Reed, unico faro di una Suzuki che ormai ha deciso di distogliere la propria attenzione dal motocross. L’ultimo piazzamento in top 3 dell’australiano risaliva al 28 gennaio 2017, quando arrivò secondo a Phoenix. Il due volte titolato nella classe regina del Supercross ha lottato come un leone in tutte e tre le gare, azzeccando sempre le partenze: terzo nella prima manche, poi quinto e infine settimo. Anche Reed è stato “aiutato” dalla caduta di Wilson, poiché se il sorpasso si fosse risolto senza problemi sarebbe stato proprio Roczen a chiudere terzo assoluto.

Influenzato, il pilota della Honda ha dovuto limitare i danni in una serata così complessa dal punto di vista fisico. A differenza di Reed, Roczen non è mai stato eccelso nelle partenze e ha sempre dovuto recuperare qualche posizione, concludendo con due quinti e un sesto posto. Quinto uno sfortunato Blake Baggett, 11° nella seconda manche a causa di una cattiva partenza e secondo in gara-3 dopo essere stato spinto fuori senza complimenti da Justin Barcia, finito comunque alle spalle del pilota privato della KTM. Il pilota Yamaha ha chiuso settimo assoluto, alle spalle di Musquin.

Ottavo Joey Savatgy, buon terzo in gara-2, davanti a Justin Brayton (ottimo invece in gara-1, leader fino al sorpasso di Tomac e alla fine secondo) e Zach Osborne, alla prima top ten in 450cc al secondo tentativo. L’incidente con Roczen ha spedito Wilson all’11° posto finale, davanti ad Aaron Plessinger. Una caduta nelle qualifiche ha estromesso dalle gare Cole Seely, secondo pilota ufficiale Honda.

Sempre a proposito di Honda, ma in seno al team privato Smartop Bullfrog che schiera Brayton, ieri è arrivato l’annuncio del ritorno alle gare di Mike Alessi. Fermo da un anno, Alessi prenderà il posto dell’infortunato Malcolm Stewart dalla gara di Atlanta di sabato prossimo.

Il secondo posto ottenuto da Webb a Detroit ha incrementato la leadership del pilota KTM, ora a +6 su Roczen, a +12 su Musquin e a +13 su Tomac. Kawasaki ha rosicchiato qualcosa alla Casa austriaca tra i costruttori, ma il gap resta di 25 lunghezze.

Come detto, l’appuntamento per la prossima settimana è fissato presso il Mercedes Benz Stadium di Atlanta.

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